zeman!
00domenica 31 agosto 2008 19:58
Ascoli-Vicenza 1 - 0
L’esordio in campionato si apre con una sconfitta di misura per i biancorossi che allo Stadio Del Duca rimediano un duro epilogo per la mancata assegnazione di un contestatissimo calcio di rigore a proprio favore.
Vicenza subito in avanti con le conclusioni di Raimondi, Bernardini e Bjelanovic che cercano ripetutamente la porta. Ma al 32’ Guberti, approfittando di una punizione a favore dei biancorossi non concessa ed invertita, si ritrova, smarcandosi, al limite dell’area di rigore tentando la conclusione. La sfera rimpalla su Bernardini e Bucchi prontamente trasforma con un tiro dalla distanza.
Sul finale della primo tempo Foglio ha la palla gol per sfiorare il pareggio ma manca un perfetto controllo e la sfera va alta oltre la traversa.
Al 46’ Ascoli in dieci per la doppia ammonizione di Pesce dopo un fallo su Raimondi.
All’11’ della ripresa punizione per i biancorossi in prossimità dell’area di rigore. Si appresta al tiro Bernardini ma la palla è respinta dalla barriera.
Al 29’ potente destro di Sgrigna che si inserisce dalla sinistra ma Taibi controlla.
Al 39’ cross dalla sinistra a servire Curiale che pronto in area insacca di testa. Ma il direttore di gara interrompe l’azione per un presunto fallo e ammonisce l’attaccante per un accenno di protesta.
Al 42’ l’episodio che condiziona la gara. Curiale approfitta di uno sbandamento della line difensiva avversaria e si trova prontamente solo davanti a Taibi. L’attaccante cerca di scavalcare l’estremo difensore che tenta la chiusura finendo a terra nel contrasto. L’arbitro Baracani nega la possibilità del rigore ammonendo Curiale per simulazione costretto pertanto ad abbandonare il terreno di gioco.
Il tabellino della partita:
Reti: 32’ p.t. Bucchi.
Ascoli (4-3-3)
Taibi, Nastos, Melucci, Micolucci, Pesce, Job (dal 1’ s.t. Giallombardo), Di Donato, Luci, Guberti (dal 17’ s.t. Sommese), Bucchi, Soncin (dal 33’ s.t. Cioffi).
A disposizione: Guarna, Raffaello, Gaeta, Falco.
All. Di Costanzo.
Vicenza (4-4-2)
Fortin, Martinelli, Zanchi, Giani, Brivio, Raimondi (dal 31’ s.t. Capone), Bernardini, Morosini, Foglio (dal 10’ s.t. Curiale), Bjelanovic (dal 14’ s.t. Margiotta), Sgrigna.
A disposizione: Guardalben, Calori, Fatic, Bottone.
All. Gregucci.
Arbitro: Baracani di Firenze, assistenti Segna, Melloni, quarto ufficiale Giancola.
Note: espulsi al 46’ p.t. Pesce (A) per doppia ammonizione e al 43’ s.t. Curiale (V) per doppia ammonizione, allontanato al 43’ s.t. Gregucci per proteste.
Ammoniti Raimondi (V), Giallombardo (A), Taibi (A), Foglio (V), Sommese (A), Curiale (V), Margiotta (V).
Angoli 2-2.
Recupero: p.t. 2’, s.t. 4’.
(Vicenza.com)
LA PARTITA. ALL’ESORDIO IN CAMPIONATO SCONFITTA DI MISURA AD ASCOLI TRA LE POLEMICHE
Rigore non dato Il Vicenza battuto riparte tra i veleni
Massimo Manduzio
INVIATO AD ASCOLI
Il “professor” Bernardini e “Cri-Cri” Bucchi si salutano appena fuori dal cancello dello stadio di Ascoli: il regista ha il broncio, il bomber ha il sorriso, ma a tutti e due basta un’occhiata per sciogliersi in una amichevole pacca sulle spalle. Hanno giocato insieme nel Vicenza di Reja 1999-2000, l’ultimo capace di vincere, anzi di stravincere un campionato di B. Preistoria ormai, prima che la realtà diventasse una sofferta rincorsa alla salvezza. Ieri il Vicenza ha ricominciato il suo ottavo torneo di fila in serie B esattamente come aveva finito l’ultimo. Cioè battuto, scornato, penalizzato dall’arbitraggio e dalle proprie debolezze. Un copione già visto, un disco già sentito. Il che non significa ovviamente abituarsi ad un bruciore che ieri ha fatto letteralmente infiammare Gregucci dopo la sconfitta di misura incassata al debutto ad Ascoli e maturata anche per l’ingiustizia di un rigore negato a Curiale al 42’ della ripresa.
Il tecnico biancorosso, espulso, ha tracimato oltre lecito in conferenza stampa («Mi sono rotto i c... di subire, chi sbaglia deve pagare»), attaccando duramente l’arbitro Baracani di Firenze, un debuttante e si è visto. Guardate e riguardate, le immagini alle moviole di Sky e della Rai dicono che in effetti il rigore su Curiale ci stava. Un rigore che avrebbe potuto salvare il risultato del Vicenza. E non è poco, perché alla fine contano quelli, i risultati. Dunque episodio determinante, vissuto dai biancorossi, almeno da chi c’era anche l’anno scorso, come l’ennesimo torto, dopo la sfilza di quelli subìti nella passata stagione. Di qui rabbia e delusione, sfuriate e amarezza del dopogara del Vicenza. Tutto comprensibile, a patto che non serva a cancellare altre immagini, altrettanto significative per spiegare il primo tonfo. Per esempio quelle del gol segnato da Bucchi e del gol fallito da Curiale. Il grande ex ha sfruttato da vero finalizzatore qual è l’unica palla che gli ha concesso la difesa biancorossa: un’occasione e un centro, con un tiro spettacolare. Il giovane Curiale di fronte a Taibi nel finale s’è allungato un tantino il pallone e per cercare di segnare ha dovuto provare ad aggirarlo, finendo così a terra nel contestatissimo contatto che gli ha fruttato anziché il rigore la seconda ammonizione, per simulazione, e il rosso. Da possibile grande protagonista a icona della malasorte del Vicenza. E però i biancorossi hanno perso anche perché la differenza la fa chi la mette dentro, come Bucchi, e nella squadra di oggi Bjelanovic, Margiotta e Curiale per motivi diversi non possono essere ciò che è stato Zampagna l’anno scorso e Schwoch negli anni prima. Inutile è stato l’insistito possesso di palla del Vicenza, perchè al momento di stringere le buone premesse sono svanite quasi sempre in un passaggio sbagliato o in azioni comunque inconcludenti.
D’altra parte se il Vicenza non è stato in grado di pareggiare pur avendo il vantaggio di giocare tutta la ripresa con un uomo in più (espulso Pesce al 46’ del primo tempo), anche questa è una chiave per capire la sconfitta, al di là del fattaccio del rigore non dato. Per non parlare di una squadra ancora precaria negli equilibri e nell’intesa, perché rivoluzionata per l’ennesima volta sul mercato. A differenza per esempio proprio dell’Ascoli, uguale all’anno scorso per dieci undicesimi (Bucchi al posto di Bernacci) all’inizio della partita.
Insomma, una fregatura quel rigore non dato ma se il Vicenza è ripartito perdendo c’è dell’altro, fra cui l’impressione di una squadra alla ricerca di un’identità ma come sospesa ancora nel limbo, in attesa delle ultime 48 ore di mercato e dei suoi eventuali colpi di scena.
LA CRONACA. GIÀ NEL PRIMO TEMPO LA SQUADRA NON HA SFRUTTATO DUE BELLE OPPORTUNITÀ PER ANDARE A BERSAGLIO
Bjelanovic e Foglio da rimpianto
Espulso Pesce al 46’ pt e nel concitato finale fuori Gregucci, oltre a Curiale
6 Raimondi crossa dal fondo destra, Foglio anticipato al momento della girata.
13 Bernardini prova il tiro dalla distanza: prevedibile la traiettoria, Taibi blocca senza problemi.
19 sul primo angolo biancorosso, battuto da Bernardini, svetta Bjelanovic ma al colpo di testa mancano angolazione e potenza e Taibi para agevolmente.
26 Bucchi sbuca alle spalle di Brivio, prendendo il tempo a Giani, Fortin tiene la posizione e para tranquillo il tiro da posizione angolata.
29 Morosini ci prova dai venti metri, il tiro gli parte indebolito dalla perdita dell’appoggio.
32 Guberti tenta la percussione (con un’azione dalla fascia avviata però, secondo i biancorossi, da una punizione invertita, per un fallo cioè subìto e non commesso da Raimondi) e fa slalom tra i biancorossi fino all’ingresso dell’area: rimpallo su un tentativo di respinta di Bernardini, sfera a Bucchi che infila all’angolo di collo-esterno destro dal limite. 1-0.
44 Foglio ha una ghiotta occasione per pareggiare, ma invece di controllare, avanzare e tirare con i difensori che gli lasciano spazio, batte precipitosamente di controbalzo e manda palla altissima.
46 Pesce, già ammonito, commette fallo su Raimondi a metà campo, viene ammonito di nuovo ed espulso.
SECONDO TEMPO
11 Morosini guadagna un fallo poco fuori dall’area in posizione centrale, ma la “sassata” di Bernardini su punizione finisce sulla barriera.
27 Sgrigna appoggia dalla sinistra, Bernardini arriva in corsa dalla parte opposta e fa quel che può con la punta del piede: tiro parato.
29 il Vicenza intensifica la pressione, Sgrigna converge ancora dalla sinistra e sgancia un destro ben indirizzato ma intuito da Taibi che neutralizza senza patemi.
39 sull’ennesimo cross da sinistra Curiale colpisce di testa ma prima che la palla finisca in rete l’arbitro gli fischia fallo contro e lo amminisce per proteste.
42 Curiale può sfruttare un’occasione oltre tutti i difensori avversari, spinge avanti il pallone, scavalca Taibi ma quando si appresta a superarlo finisce a terra nel contatto con il portiere. Niente rigore ed invece arriva il secondo giallo per simulazone con la conseguente espulsione del biancorosso.
LA PARTITA. ALL’ESORDIO IN CAMPIONATO SCONFITTA DI MISURA AD ASCOLI TRA LE POLEMICHE
Rigore non dato Il Vicenza battuto riparte tra i veleni
Massimo Manduzio
INVIATO AD ASCOLI
Il “professor” Bernardini e “Cri-Cri” Bucchi si salutano appena fuori dal cancello dello stadio di Ascoli: il regista ha il broncio, il bomber ha il sorriso, ma a tutti e due basta un’occhiata per sciogliersi in una amichevole pacca sulle spalle. Hanno giocato insieme nel Vicenza di Reja 1999-2000, l’ultimo capace di vincere, anzi di stravincere un campionato di B. Preistoria ormai, prima che la realtà diventasse una sofferta rincorsa alla salvezza. Ieri il Vicenza ha ricominciato il suo ottavo torneo di fila in serie B esattamente come aveva finito l’ultimo. Cioè battuto, scornato, penalizzato dall’arbitraggio e dalle proprie debolezze. Un copione già visto, un disco già sentito. Il che non significa ovviamente abituarsi ad un bruciore che ieri ha fatto letteralmente infiammare Gregucci dopo la sconfitta di misura incassata al debutto ad Ascoli e maturata anche per l’ingiustizia di un rigore negato a Curiale al 42’ della ripresa.
Il tecnico biancorosso, espulso, ha tracimato oltre lecito in conferenza stampa («Mi sono rotto i c... di subire, chi sbaglia deve pagare»), attaccando duramente l’arbitro Baracani di Firenze, un debuttante e si è visto. Guardate e riguardate, le immagini alle moviole di Sky e della Rai dicono che in effetti il rigore su Curiale ci stava. Un rigore che avrebbe potuto salvare il risultato del Vicenza. E non è poco, perché alla fine contano quelli, i risultati. Dunque episodio determinante, vissuto dai biancorossi, almeno da chi c’era anche l’anno scorso, come l’ennesimo torto, dopo la sfilza di quelli subìti nella passata stagione. Di qui rabbia e delusione, sfuriate e amarezza del dopogara del Vicenza. Tutto comprensibile, a patto che non serva a cancellare altre immagini, altrettanto significative per spiegare il primo tonfo. Per esempio quelle del gol segnato da Bucchi e del gol fallito da Curiale. Il grande ex ha sfruttato da vero finalizzatore qual è l’unica palla che gli ha concesso la difesa biancorossa: un’occasione e un centro, con un tiro spettacolare. Il giovane Curiale di fronte a Taibi nel finale s’è allungato un tantino il pallone e per cercare di segnare ha dovuto provare ad aggirarlo, finendo così a terra nel contestatissimo contatto che gli ha fruttato anziché il rigore la seconda ammonizione, per simulazione, e il rosso. Da possibile grande protagonista a icona della malasorte del Vicenza. E però i biancorossi hanno perso anche perché la differenza la fa chi la mette dentro, come Bucchi, e nella squadra di oggi Bjelanovic, Margiotta e Curiale per motivi diversi non possono essere ciò che è stato Zampagna l’anno scorso e Schwoch negli anni prima. Inutile è stato l’insistito possesso di palla del Vicenza, perchè al momento di stringere le buone premesse sono svanite quasi sempre in un passaggio sbagliato o in azioni comunque inconcludenti.
D’altra parte se il Vicenza non è stato in grado di pareggiare pur avendo il vantaggio di giocare tutta la ripresa con un uomo in più (espulso Pesce al 46’ del primo tempo), anche questa è una chiave per capire la sconfitta, al di là del fattaccio del rigore non dato. Per non parlare di una squadra ancora precaria negli equilibri e nell’intesa, perché rivoluzionata per l’ennesima volta sul mercato. A differenza per esempio proprio dell’Ascoli, uguale all’anno scorso per dieci undicesimi (Bucchi al posto di Bernacci) all’inizio della partita.
Insomma, una fregatura quel rigore non dato ma se il Vicenza è ripartito perdendo c’è dell’altro, fra cui l’impressione di una squadra alla ricerca di un’identità ma come sospesa ancora nel limbo, in attesa delle ultime 48 ore di mercato e dei suoi eventuali colpi di scena.
ESORDIO AMARO
Il rammarico di Giani «Guberti da chiudere»
Debutto amaro nel campionato cadetto per Nicholas Devis Giani. Il giovane difensore, chiamato a sostituire lo squalificato Di Cesare, ha dei rimpianti per come è nato il gol che ha permesso all’Ascoli di vincere la partita. «La rete - spiega - è nata da una situazione confusa. Probabilmente avremmo dovuto cercare di chiudere subito Guberti e invece non l’abbiamo fatto. Prendiamo atto dell’errore e cerchiamo di migliorarci».
È comunque vero che di tempo ne rimaneva per cercare di pareggiare. E il Vicenza si è pure trovato in superiorità numerica, ma non ne ha saputo approfittare. «Quando l’Ascoli è rimasto con dieci uomini - è l’analisi di Giani - si è chiuso e quindi non era facile trovare spazi. Forse con un po’ più di fortuna e con un’azione più ragionata avremmo potuto trovare delle soluzioni diverse, però purtroppo le cose non sono andate così e torniamo a casa con una sconfitta. Dispiace, ma non dobbiamo demoralizzarci: pensiamo a lavorare bene e speriamo di rifarci già nella gara con l’Empoli».
Sulla contestata azione che ha visto come protagonista Curiale, Giani non prende una posizione netta: «Ero lontano e non so cosa sia successo. Vedremo le immagini».
IL PERSONAGGIO. IL DEBUTTO IN B DELLA GIOVANE PUNTA BIANCOROSSA È STATO GUASTATO DALLA MANCATA CONCESSIONE DEL PENALTY E DALLA SUCCESSIVA ESPULSIONE
Curiale rosso rabbia: «Era rigore»
«Taibi ha messo la mano e mi ha sbilanciato. Non capisco il primo cartellino se le regole sono queste allora è davvero meglio che facciamo le ballerine»
ASCOLI
La serie B non l’aveva mai conosciuta. L’anno scorso aveva giocato in C1, a San Benedetto del Tronto, proprio a un tiro di schioppo da Ascoli. In una squadra e in un ambiente, tra l’altro, dove i bianconeri sono... tutt’altro che popolari. E allora si vede che deve andare proprio così. Il rapporto tra Davis Curiale e Ascoli resta emotivamente complicato. Soprattutto dopo quel che è successo ieri. Certo, c’è l’esordio in serie B. E questa in sè sarebbe una bella cosa. Ma poi t’arrivano rigore non concesso, espulsione e sconfitta... «Esordire così - dice il giovane attaccante senza giri di parole - è brutto. Per il risultato e per quel rigore». E allora sotto con l’argomento del giorno. Quel contatto con Taibi... era veramente da punire con il tiro dal dischetto? «Ma era rigore netto - risponde Curiale - perchè Taibi ha messo la mano e mi ha sbilanciato».
E con questo si potrebbe pure chiudere. Ce ne sarebbe abbastanza per mandare in archivio un pomeriggio da dimenticare. E invece no. C’è pure l’espulsione, giunta per somma di ammonizioni. E anche la storia dei cartellini è di quelle da raccontare. Cominciamo dalla prima ammonizione: è il 39’ della ripresa e Curiale colpisce di testa in area. Il pallone sta per entrare, forse entra pure, ma il problema non si pone perchè l’arbitro vede un fallo e interrompe. Fin qui potrebbe anche starci. Ma poi... «Poi - continua Curiale senza nascondere la sua amarezza - ho chiesto all’arbitro perchè ha fischiato. Niente di più. La palla secondo me era entrata, comunque io mi sono limitato a domandare spiegazioni. E sono stato ammonito». A Curiale il temperamento non manca. Lo si vede in campo e lo si sente fuori. Una frase per tutte, che riassume il suo pensiero sulla prima ammonizione: «Se queste sono le regole è meglio che facciamo le ballerine».
E poi si torna al rigore. Dannatissimo. «L’arbitro - puntualizza l’attaccante - ha detto che mi sono buttato ma il guardalinee poteva dargli una mano. E invece le cose non sono andate così». Curiale, insomma, torna a casa con tanta rabbia in corpo. Per quel che gli è capitato, ma anche per una sconfitta che a suo dire è immeritata: «L’Ascoli - conclude - davvero non meritava di vincere. Il Vicenza poteva sicuramente portare a casa un punto. Chi lo sa, forse l’arbitro ha dato una mano all’Ascoli perchè nel primo tempo era rimasto in dieci... Ma il Vicenza ha giocato bene, nella ripresa la palla l’avevamo sempre noi».
DIRIGENTI. IL VICE PRESIDENTE PROVA A CONSOLARSI CON LA PRESTAZIONE: «ABBIAMO GIOCATO UNA BUONA PARTITA»
Polato tra amarezza e mercato
Defendi è dietro l’angolo, poi si cercheranno un difensore centrale e un attaccante
«Un epilogo amaro, che lascia stupefatti per quella decisione dell’arbitro sull’azione di Curiale: rivista su Sky non lascia proprio dubbi, il rigore c’era. E del resto sarebbe inconcepibile che un attaccante, superato il portiere, si gettasse a terra per guadagnare un penalty quando ha davanti a sè la porta spalancata...». Il vicepresidente Gian Luigi Polato trattiene a stento la rabbia per il rigore negato a Curiale e fatica a consolarsi con la prestazione della squadra che, a suo dire, è stata positiva. «Per me abbiamo giocato bene, con buona gamba, abbiamo avuto noi il possesso di palla. Con l’uomo in più, nella ripresa abbiamo cercato di far venire fuori l’avversario dal suo guscio. Siamo mancati forse un po’ in fase conclusiva, questo sì, ma del resto l’Ascoli si difendeva in dieci».
La prima di campionato è una pozione amara, come un cazzottone in faccia per un Vicenza che intanto deve ancora ultimare le operazioni di mercato. E nelle 48 ore che restano (si chiude alle 19 di domani) che cosa farà il club di via Schio? «I nostri obiettivi sono delineati - si limita a dire Polato - ma bisogna anche che ci siano delle cessioni perché si concretizzino dei nuovi arrivi». Tradotto significa che Marino Defendi dell’Atalanta è dietro l’angolo e che poi Cristallini cercherà di arrivare per forza ad un difensore centrale e proverà magari a prendere una seconda punta, visto che anche la sfida di ieri ha confermato che qualcosa lì davanti manca. In uscita i soliti nomi: Serafini ed Helguera non convocati neppure ieri, Guardalben, forse Brivio.
MA. MA
RIVALI. DI COSTANZO: «CHE SOFFERENZA»
Bucchi malconcio si gode il gol dell’ex
Facce sorridenti e clima disteso in casa Ascoli dopo il successo contro il Vicenza. «La partita è iniziata in modo faticoso - dice il tecnico Di Costanzo - poi con il gol è diventata più facile, ma poi è tornata difficile con l’espulsione di Pesce. Alla fine abbiamo mostrato grande personalità ed abbiamo interpretato un’ottima partita. Non abbiamo ripetuto il bel gioco delle gare precedenti contro il Siena e in Coppa Italia contro Perugia e Bari nel secondo tempo, ma con pochi fronzoli abbiamo incassato i tre punti. Si doveva soffrire e alla fine abbiamo sudato le classiche sette camicie».
Per Cristian Bucchi, ex biancorosso, è stato un ritorno con il gol in maglia bianconera: «Sono molto contento - dice l’attaccante - Abbiamo rischiato alla fine, ma è stato pur sempre un nostro errore. Tutta la squadra si è sacrificata con grande generosità, anche se con il caldo era difficile giocare. Ho ancora un po’ di male alla caviglia e prima di scendere in campo ho dovuto fare una infiltrazione. Alla fine ho stretto i denti dopo aver saltato le due gare di coppa Italia».
«Gara bella, ma sofferta - è il commento del difensore Micolucci - Non eravamo partiti bene e poi l’espulsione ci ha penalizzato. La cosa migliore restano i 3 punti. Il Vicenza è una signora squadra e ci ha messo in difficoltà. L’Ascoli ha comunque dimostrato di essere un gran gruppo. Il rigore? Non l’ho visto, ma mi hanno detto che non sembrava esserci».
«Voglio riscattare la brutta stagione dello scorso anno - aggiunge Giallombardo - e stavolta è andata abbastanza bene. Ora c’è il derby ad Ancona. Ci teniamo a fare una bella prestazione per regalare una gioia ai nostri tifosi».
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(ilgiornaledivicenza.it/)