Una vecchia intervista....
AND POP INTERVIEW
I: Siamo a Toronto con Jared Leto dei 30STM . Come va?
J: Bene, è bello rivederti.
I: E’ bello rivedere te. Innanzitutto mi devo congratulare con te perché l’altra intervista è stata subito prima che l’album uscisse e non avevi idea di come sarebbe andata ma adesso è disco di platino, vero?
J: Si, è vero. E’ incredibile, quando lavori a qualcosa così duramente per così tanti anni e la gente risponde in questo modo, è tutto quello che puoi desiderare.
I: Ve lo aspettavate?
J: No, assolutamente,tutto questo è ben oltre qualsiasi aspettativa avessi per questo disco, siamo così riconoscenti e così fortunati, è incredibile.
I: Quando abbiamo fatto l’intervista l’altra volta Matt era parte del gruppo e ora non lo è più. E’ stata dura organizzarsi senza di lui nella band?
J: E’ stato grande, ovviamente siamo molto amici e teniamo molto l’uno all’altro, ma siamo stati in tour per così tanto, lui si è recentemente sposato ed era il momento per lui di passare del tempo di qualità a casa con la sua famiglia, e noi tutti abbiamo capito esattamente cosa doveva succedere. E’ andata tanto bene quanto poteva andare. Matt è stato con noi per molto tempo, quasi 5 anni e questo ti da la prospettiva di quanto tempo siamo stati in giro. Io e mio fratello è veramente tanto che facciamo questo ed è grandioso e andrà tutto bene.
I: Siete nel tour TOC. Ti sei fatto male all’inizio del mese, com’è successo?
J: Mi sono fatto male di continuo in questo tour per qualche motivo, il nostro nuovo bassista si è fatto male a 1 ginocchio ieri sera, io mi sono fatto male al ginocchio due sere fa e lui ieri..ma succede, è taste of chaos, ma penso che molti dei tabloid e della stampa là fuori e altri “elementi” della stampa hanno riportato la cosa in modo in accurato, c’è un giornalista del Crane (???) che ha scritto la storia così come è successa, sono sceso dal lato del palco, non mi sono buttato come alcuni hanno detto,in mezzo al pubblico e la gente è corsa incontro alla security, oltre le barriere, per venire a cantare con me e salutare ma sono venuti tutti insieme, e 2000 persone che vengono a dirti ciao tutte insieme può essere un tantino…”intenso”…ma la canzone non si è nemmeno fermata,è stato uno degli show migliori, io sono finito schiacciato per un secondo ma non è stato un gran dramma, è stata una serata fenomenale e un’esperienza magica,il pubblico era incredibile a El Paso. Quando un paio di persone vogliono venire a salutarti e abbracciarti o cantare con te è stupendo ma quando vedi arrivare un muro di 2000 persone è come essere nel film 300.
I: Abbiamo parlato del grande successo. E quando hai successo vedi chi sono i tuoi veri fan ma anche quelle a cui non piace la tua band come tante altre band,cosa dici a questi ultimi?
J: Dico solo che va bene, a me non piacciono tutti i gruppi che ci sono in giro a cui molte persone sono super appassionate, io amo Bjork, credo che sia un’artista con un talento eccezionale, ma ci sono tante persone a cui non interessa il suo lavoro, penso che devi essere cosciente della ricerca di approvazione, non tutti ti ameranno, non importa chi tu sia, che tu sia Gesù Cristo o Buddha,
ci sarà sempre gente che vorrà tirare giù o far saltare in aria le statue di Buddha in Afghanistan o relegare i cristiani, oppure puoi essere un muratore, non tutti ti ameranno e non tutti si interesseranno a te, ma è la vita, nell’arena creativa, nella vita e negli affari, molte volte vorremmo che tutti amassero quello che facciamo e da dove veniamo, ma non sempre accade, e devi conviverci, e va bene così.
I: Perché i “celebrità bloggers” ti hanno attaccato?
J: Ho detto qualcosa in maniera avventata, credo al lollapalooza, stavo facendo 1 intervista come questa, e ho detto una cosa sui bloggers che sono i “parachute pants” (ok, questa è intraducibile…letteralmente le mutande a paracadute…) di questa generazione, ok, ho detto una cosa stupida, lo faccio spesso e probabilmente lo farò per il resto della mia vita, ma ho anche spiegato, quando ne ho avuto l’occasione, in realtà su un blog, che se ho ferito i sentimenti di qualcuno mi dispiace, noi abbiamo una message board, nel senso di un blog, dal 1999 ed è stato un veicolo incredibile perché la gente comunicasse e costruisse un senso di community, noi ci crediamo molto, e sai ogni tanto dici qualcosa che esce nel modo sbagliato, quello a cui mi riferivo era in generale alla cultura del tabloid e il senso di negatività che sembra prevalere in diversi ambiti là fuori, non so xchè sia così, immagino che la gente sia interessata a leggerli…
I: Credo sia perché tutti conoscono te e magari non conoscono il loro vicino di casa e la gente può parlare di queste cose tipo “ehi hai sentito di Jared Leto”…
J: Io lo capisco e va bene, è difficile avere a che fare con questo quando in quello che scrivono non c’è più il senso del reale, allora inizi a farti domande e a sentirti frustrato, ma alla lunga la ricompensa supera alla lunga il costo e abbiamo fatto un viaggio incredibile negli ultimi 2 anni, e ne siamo molto grati.
I: Fai molte interviste e così puoi chiarire molte cose.
J: Beh, (comincia a sussurrare….)credo che non si possa chiarire tutto, hanno voluto rendere i8l fatto che mi sia rotto il naso in un qualcosa di negativo, che non è stato, la gente era eccitata, volevano venirmi incontro, cantare la canzone, e hanno messo su una storia, che io mi sono buttato in mezzo al pubblico e nessuno mi ha preso, la gente è stretta come le sardine ai concerti, non so perché debbano rimaneggiare così le cose, è parte dell’esperienza chiarire le cose, ma non puoi chiarire ogni cosa, ci sono delle storie stupide che dopo un concerto stavo guidando e la gente mi seguiva e gli avrei tagliato la strada e urlato “perché mi seguite”, ovviamente dopo lo spettacolo sono sul bus, e come tutti gli altri al TOC ci spostiamo alla città successiva, ma mai in macchina e non avrei mai fatto una cosa del genere ma qualcuno ha detto che è successo e quindi deve essere successo! E’ strano. Ma la cosa importante per noi è la musica, lo show, e non perdersi o farsi intrappolare nelle distrazioni che non centrano col lavoro.
I: Voglio farti una domanda meramente musicale, magari stupida, The Kill è in ¾, che è un tempo molto diverso da tutte le canzoni che si sentono oggi, è una cosa consapevole o è venuta così?
J: Non è una domanda stupida, è davvero una bella domanda. Ogni canzone è unica, e ha una sequenza di tonalità e quella canzone ha una storia interessante, avevo fatto 1 intervista in radio la mattina presto con la band nel 2003, e camminavo nella hall di questa stazione radiofonica e vedevo u2 police, metallica, queste band enormi e i loro dischi di platino, e mi sono chiesto cosa ci volesse per scrivere una canzone che si connette alle persone, niente a che fare con le vendite degli album, ma cosa ci vuole per comunicare veramente e parlare alla gente?Perchè non avevo mai avuto quell’esperienza come songwriter, ci sentivamo messi da parte, molta gente non ci capiva, e quando siamo tornati sul bus e ho preso la chitarra e il resto del gruppo è andato a letto perché era mattina presto, mi sono seduto con la mia chitarra acustica e il primo ritornello che mi è uscito, e le parole erano The Kill, è uscito tutto dalla frustrazione che sentivo come artista, l’incapacità di comunicare, è stato un momento molto importante, poi ovviamente lavori sulla struttura, sulla dinamica del resto del progetto ed è molto importante, bella domanda!
I: Ed è quello a cui pensi quando pensi al prossimo album, quanto ci state pensando?
J: Non so,preferisco tenere le conversazioni sul prossimo album a quando sarò veramente libero di dedicarmici, siamo così nel pieno di questo album, è uscito già da parecchio ma molta gente lo sta scoprendo adesso e sembra ancora nuovissimo, e stanno cercando di farmi pensare al video per il prossimo singolo.
I: Quale sarà?
J: Non lo so! Non ne sono sicuro. Andremo in Europa a dei festival e faremo degli show coi Linkin park, ma andremo prima in Inghilterra per conto nostro, abbiamo appena fatto il nostro primo tour europeo ed è stato incredibile, una bellissima esperienza. Andremo in Inghilterra, Australia, Giappone, torniamo a LA per un paio di giorni poi torniamo in europa per i festivals, e forse sud america, ma non ne sono sicuro.
I: Praticamente dappertutto!
J: Si è il bello di essere in tour, vedere il mondo ed avere esperienza di diversi aspetti dell’incredibile dono di esserci.
I: Quando il disco è uscito ti ho chiesto perché la gente avrebbe dovuto comprarlo e tu l’hai isato come filo interdentale e hai detto che faceva due cose!
J: L’ho fatto davvero??!!??
I: Si l’hai fatto!
J: Non me lo ricordavo, mio Dio!E’ passato un lunghissimo anno e mezzo vero?
I: Si, ma adesso c’è questa edizione speciale, e ognuno può diventare un dj (riferendosi alla zigrinatura sulla cover e passandoci sopra le unghie).Cos’altro ci possono fare?
J: (Ride) Puoi guardare alla cover per molto tempo, ma quello di cui sono veramente fiero è che questo cd contiene i nomi di più di 5000 dei nostri più grandi believers e fans, che amiamo molto, sono qui (indica), ed è stato bello poterlo fare, ne siamo molto orgogliosi.
I: Vuoi dire qualcosa a queste persone?
J: Mia nonna è proprio qui (indica il nome di nonnina sul cd)
I: Fa dei maccheroni buonissimi.
J: Come lo sai?
I: Sono stato da lei. No, me l’hai detto l’altra volta!
J: Si è una grande cuoca!E’ divertente fare qualcosa di diverso, il cd è uscito da un pezzo, e volevamo includere altre cose, e rivisitare la parte artistica, è un tributo, si chiama “gravitas”, e significa grazie, era davvero un modo per ringraziare chi ha creduto in noi, queste persone sono le nostre fondamenta e lo saranno sempre e non ce ne dimenticheremo mai.
I: Jared Leto dei 30 STM, grazie per il tuo tempo, come sempre molto “candido”.
J: Grazie.