Astrera
00venerdì 22 marzo 2013 22:14
*La donna entra in cattedrale, dopo una giornata in giro per l'ospedale, come di consueto, è stanca, ma sul suo viso si scorge un sorriso. Senza indugi si dirige alla statua della sua dea, cambia l'acqua al vasetto di camelie e fiori primaverili avendo cura di togliere qualche fogliolina secca, poi si inginocchia*
A te mia Dea levo la mia anima
a te che sei Madre, sostegno e confidente.
A te porgo la mia debole mano
perché la tua sapienza e la tua misericordia
mi guidino.
*Detto questo la donna resta qualche altro minuto in preghiera, poi si alza, sfiora la statua in una carezza ed esce dalla cattedrale*