Cercasi libro sul medioevo

Quando ero alle elementari, lessi un libro della bibliotechina della scuola di cui non ricordo il nome ma che sto cercando in tutti i modi di ritrovare...

La trama è questa:

La storia si apre con la protagonista e i suoi amici che si lamentano del loro professore di storia, un uomo molto severo. Alcune ragazze commentano che con un professore maschio basta un po' di minigonna per andare bene, ma la protagonista e le sue compagne obbiettano che questo professore se vede una ragazza truccata la manda a lavarsi la faccia. Le altre commentano che non è un professore, ma un mostro. Ad ogni modo, la lezione del giorno è sul medioevo, e la protagonista si assopisce in classe. Al suo risveglio, il lettore si ritrova catapultato in un'altra realtà, a leggere il punto di vista di una ragazza del medioevo, orfana di madre, che sta viaggiando insieme al padre travestita da maschio. All'improvviso i due sentono qualcuno suonare il liuto, e seguono il suono. La protagonista pensa si tratti di un menestrello che accompagna un cavaliere ed è molto emozionata al pensiero di incontrarne uno. Pur essendo il cavaliere molto bello, non corrisponde alle aspettative della protagonista in quanto è lui stesso a suonare. La cosa la delude perché dal suo punto di vista invece di perder tempo con liuto dovrebbe "correre in aiuto dei poveri e degli oppressi" come lei. Padre e figlia (che continua a fingersi un maschio, per sicurezza), comunque, si aggregano al cavaliere e raggiungono un castello-cittadella. Là la protagonista incontra la strega-farmacista del luogo, che si offre di leggere loro il futuro (mi sembra), e comincia a intonare una formula magica, che altri non è che la filastrocca: "Tre civette sul comò". La protagonista conosce la filastrocca e si mette a cantarla con lei, cosa che stupisce molto la donna. La protagonista le spiega che era stata sua madre a cantargliela, al che la strega la riconosce come sua nipote.
(*seguono varie cose che non ricordo*)
La zia la aiuta a truccarsi, profumarsi e vestirsi per fingersi una gran dama e presentarsi al sovrano, durante una giostra. Mentre cerca di dare il fazzoletto al cavaliere (sempre lo stesso) come pegno prima della sfida, il velo le viene scostato dal vento e il cavaliere viene colto da un malore. La protagonista approfitta della confusione per squagliarsela.
Protagonista e zia capiscono di essere state un po' ingenue nel farla apparire così dal nulla, a piedi e da sola, quindi la seconda volta la zia, oltre a farle indossare un abito molto scollato sulla schiena (tanto che la nipote protesta che se la vedesse un prete finirebbe scomunicata), la fa accompagnare da due "cavalieri" pagati per farle da scorta.
Succede un po' di confusione varia e lei è costretta a cambiarsi in fretta e furia e, travestita di nuovo da maschio, si fa trovare addormentata. Il cavaliere comunque non se la beve e la accusa di fronte al re di essere la dama misteriosa. Lei prima oppone qualche obiezione, tra cui il fatto che l'unica volta in cui la dama era stata vista senza velo, lui stava poco bene (al che il cavaliere dice di essere svenuto perché la sua bellezza l'aveva lasciato senza fiato). Poi ammette di essere effettivamente la dama in questione, lasciando tutti senza parole. Il re se la prende bene, e commenta comunque di aver avuto i suoi sospetti, vista la stranezza della situazione e il fatto che il ragazzo avesse lasciato trapelare spesso atteggiamenti femminili come una certa tendenza ad arrossire.
Per farla breve, da qui in poi succedono le seguenti cose: La protagonista e il cavaliere si sposano. Il cavaliere resta ferito in battaglia ed è molto grave. La protagonista ha una visione del futuro dove c'è un malato a cui stanno facendo una trasfusione e un'infermeria che dice a una sua collega "in altri tempi gli avremmo fatto bere sangue caldo di cavallo". Al che ordina che al cavaliere venga appunto dato del sangue caldo di cavallo. Lui non ne può più di bere quella roba e lei dice che piuttosto che trangugiarne un'altra ciotola preferisce morire, ma alla fine inizia a migliorare. Lei confida la sua visione alla zia, e lei risponde che anche se lei in realtà non possiede i poteri che crede il resto della corte, nella loro famiglia c'è comunque una vena speciale.
Ad ogni modo, non ricordo bene come, lei si risveglia nella sua classe con il professore che la accusa di non aver sentito una parola della lezione. Lei risponde di aver sentito tutto e di potergliela anche ripetere, e così fa una bellissima figura parlando del periodo medioevale. I compagni sono molto stupiti e le chiedono quando abbia studiato; lei è perplessa perché dice di aver solo ripetuto ciò che il professore aveva appena detto, ma loro rispondono che non è vero, e che lei ha detto un sacco di cose che il professore non aveva affatto spiegato perché le riteneva troppo "pesanti" per loro. All'improvviso, poi, gli amici le fanno notare che indossa due anelli: uno di fidanzamento e una fede nuziale. Al che lei capisce che il suo sogno non era tale, e che ora deve scegliere in quale realtà vivere: quella del passato dove ha un marito, una zia e un padre, o quella del futuro dove ha una madre e degli amici. Mi pare che scelga quella del passato.

Qualcuno per caso ricorda di averlo letto e può dirmi il titolo o il nome dell'autore?

Volevo farvi sapere che mi hanno comunicato il titolo, si tratta di "Ritorno al medioevo" di A.Fedi.
Tra l'altro, ho scoperto che è un testo scolastico e che il nome del professore "cattivo" è l'anagramma del nome dell'autore... non so se sia un insegnante ma se lo è, ha una strana opinione dei suoi allievi...

... ho l'orrido sospetto che sia stato un MIO professore di storia.