Corrado 9 anni dopo negli articoli del Corriere della Sera.

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Valentini85
00mercoledì 4 giugno 2008 15:03
8 GIUGNO 1999-8 GIUGNO 2008
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Addio Corrado, antidivo della tv
Ucciso da un tumore il re della "Corrida". E il maestro Pregadio piange al tg

----------------------------------------------------------------- Addio Corrado, antidivo della tv Ucciso da un tumore il re della "Corrida". E il maestro Pregadio piange al tg ROMA - Addio, Corrado Mantoni. Il mattatore gentiluomo della tv e' deceduto ieri mattina "a seguito di una neoplasia polmonare" nella clinica Villa Margherita di Roma dove era ricoverato da qualche settimana per un acutizzarsi del suo male, un tumore diagnosticato sei mesi fa. Avrebbe compiuto 75 anni il 2 agosto. Marina Donato, moglie dal 1990 (Corrado era stato sposato dal ' 49 con Luciana Guerra e da questo primo matrimonio era nato nel ' 53 il figlio Roberto), ha dichiarato che i funerali si svolgeranno "in forma privata nel rispetto della riservatezza tipica di Corrado". Non verra' allestita una camera ardente. Gli stessi congiunti hanno dato disposizione di non fornire notizie alla direzione sanitaria della clinica. Gianni Letta e l' autore televisivo Michele Guardi' sono stati i primi a giungere a Villa Margherita. La malattia del conduttore si era rivelata alla fine dello scorso anno, dopo le riprese del tv movie "IAS - Investigatore allo sbaraglio" diretto da Giorgio Molteni e voluto da Maurizio Costanzo e Roberto Pace e che, a causa dello stato di salute di Corrado, si era fermato alla puntata - pilota. Ricorda Molteni: "Corrado aveva visto un mese fa il film montato e gli era piaciuto. Nel film, il presentatore interpreta se stesso. Lui era bravissimo anche come attore, estremamente duttile". "Ho perso un amico con cui ho scherzato per tanti anni - ha detto la spalla fedele di Corrado, il maestro Roberto Pregadio, che ha pianto in tv, al tg5 delle 20 -. In tanti anni al suo fianco nella "Corrida" non ricordo uno screzio neanche con i concorrenti: grazie alla sua bonarieta' e alla sua classe". Figlio di un assicuratore e giornalista e di una maestra, Corrado, di origine marchigiana, di se stesso soleva dire: "Il mio trionfo mi sorprende da cinquant' anni: sono fuori moda". In realta' , Corrado era di moda, con la sua sottile ironia e la sua umanita' sin da quando, nel 1944, aveva debuttato (dopo avere abbandonato gli studi di legge) come lettore di radiogiornali a Radio Naja e a Radio Roma. Dopo avere animato trasmissioni per le forze armate, aveva presentato nel ' 49 il suo primo varieta' radiofonico "Opla" per poi lanciare con enorme successo la prima trasmissione di giochi con gli spettatori, "Rosso e nero" (' 58). Ma il suo nome e' legato al grande successo radiofonico di "La corrida - Dilettanti allo sbaraglio", che dal 1986 aveva portato anche in televisione a Canale 5. Ricorda Massimo Ceccherini: "Fu proprio Corrado a offrirmi il mio primo palcoscenico con una puntata di "La corrida" e lo ricordo in smoking, un vero signore, pieno di umanita". L' esordio in tv era avvenuto nel ' 61 con "Controcanale" e, da allora, con "L' amico del giaguaro", "La trottola", "Un' ora per voi" fu un susseguirsi di successi, passando per "Canzonissima" con la Carra' nel ' 71, "Domenica In" dal ' 76 al ' 79, "Fantastico 3" ancora con la Carra' nel 1982. Fu il suo ultimo impegno con la Rai perche' nello stesso anno avvio' la sua collaborazione con Canale 5. Giovanna Grassi NOTEXT

Grassi Giovanna


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(9 giugno 1999) - Corriere della Sera
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LE REAZIONI
D' Alema: riconcilio' gli italiani. Lo consideravano di famiglia

----------------------------------------------------------------- LE REAZIONI D' Alema: riconcilio' gli italiani Lo consideravano di famiglia "Corrado aveva un volto e una voce inconfondibili, uni' gli italiani nel dopoguerra intorno alla radio - scrive il premier D' Alema in un telegramma alla famiglia del presentatore -. Con la tv seppe creare un legame con tutti gli spettatori che giunsero a considerarlo uno di famiglia, affabile e composto". ----------------------------------------------------------------- Berlusconi: nessun personaggio e' stato amato in video come lui "Nessun personaggio tv - dice Silvio Berlusconi - e' stato amato come Corrado. Vinceva con quella ironia sempre rispettosa, dietro la quale c' era un uomo limpido e generoso. Ed era anche molto disinteressato per l' aspetto economico. Quando mi interessavo io dei contratti diceva: quel che va bene a te non puo' non andare bene a me". ----------------------------------------------------------------- Maurizio Costanzo: mi chiese di ricordarlo senza retorica Costanzo rivela: "Corrado mi prego' di commemorarlo senza fronzoli. Tra i padri della televisione italiana, e' quello con il quale ho avuto il rapporto piu' intenso". ----------------------------------------------------------------- Confalonieri: ora a Mediaset ci sentiamo tutti piu' soli Il presidente Mediaset, Fedele Confalonieri: "Da oggi tutti noi qui ci sentiamo piu' soli. Abbiamo perduto un galantuomo, un amico. Ci mancheranno il suo sorriso, la sua ironia inimitabile e la sua eleganza". Piersilvio Berlusconi: "Ha creduto tra i primi nella tv commerciale: per le nostre reti e' stato una bandiera". ----------------------------------------------------------------- Mondaini: con lui primi sketch Vianello: ci univa la discrezione Raimondo Vianello: "Era un compagno di risate, ci univa la discrezione". E Sandra Mondaini ricorda: "Prima di Casa Vianello, con Corrado feci gli sketch "matrimoniali". ----------------------------------------------------------------- La Carra' : maestro di umanita' Gli devo i miei successi "Se oggi sono generosa coi compagni di lavoro - dice Raffaella Carra' nell' ideale lettera di cordoglio -, se uso l' ironia e l' autoironia, se sono vicina alla gente, se mi faccio rispettare quando serve, se non temo di mostrare i miei sentimenti, ma con riserbo, lo devo anche a te, non ti dimentichero' mai". ----------------------------------------------------------------- Del Frate: rideva con gli occhi La Moroni: per me, un padre Marisa Del Frate: "Ai tempi del "Giaguaro" scherzava sempre, faceva ridere tutti. Nei dispetti era "romano": cinico, non cattivo. Faceva la battuta e gli ridevano gli occhi". Dora Moroni, sua valletta fino al terribile incidente: "Una persona allegra, disponibile, maestro del palcoscenico, per me un padre". ----------------------------------------------------------------- Mike Bongiorno: lo ammiravo Arbore: buono e modesto Bongiorno: "Cosi' schivo, e' stato il mio mito. Dall' America mi dicevo: riusciro' a essere come lui?". E Arbore: "Come pareva in video, cosi' era nella vita: buono, ironico, modesto".




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L' attore: rinuncio' al cognome per rispetto al fratello regista, non voleva sembrare un raccomandato
Sordi: gli esordi insieme, lui mascherava l' accento romano

----------------------------------------------------------------- L' attore: rinuncio' al cognome per rispetto al fratello regista, non voleva sembrare un raccomandato Sordi: gli esordi insieme, lui mascherava l' accento romano Alberto Sordi e Corrado. Un numero uno del cinema e un numero uno della tv: entrambi sono partiti dalla radio. E nei loro esordi ci sono gli stessi programmi. Ricorda Sordi: "Era l' immediato dopoguerra, eravamo giovanissimi. A Opla' e Rosso e nero Corrado era il conduttore e io facevo qualche incursione con il personaggio del signor Coso, che sarebbe poi diventato il "compagnuccio di parrocchietta" delle mie trasmissioni radiofoniche". La regia era di Riccardo Mantoni, il fratello allora piu' famoso. "Aveva il complesso del fratello e per questo si faceva chiamare solo con il nome. Erano gli anni in cui imperava il "lei non sa chi sono io" e lui non voleva sembrare un raccomandato". E aggiunge: "Non ci siamo mai frequentati al di fuori degli studi Rai di via Asiago, ma mi sembrava una persona perbene". Tutti ricordano l' ironia di Corrado: "Certo, ma era molto attento a non urtare la suscettibilita' delle sue vittime, anche quando se lo meritavano". Ma per l' attore la vera qualita' di Corrado era quella di essere un presentatore. Un presentatore e basta. "Scandiva bene le parole, aveva la capacita' di descrivere, di intervistare un ospite senza prevaricarlo, senza toglierli la scena perche' non aveva ambizioni da protagonista. E' stato un vero conduttore. Un po' come Mike, sempre uguale a un preciso modello, ma con un' altra impostazione. E questo si capiva sin dagli esordi radiofonici". E nella tv di oggi chi e' il suo erede? "Non trovo un personaggio con la sua personalita' . Mi sembra che i giovani vogliano essere troppo protagonisti, non servono l' ospite. Provocano e poi tolgono la parola. Non sono dei professionisti seri. Con lui non accadeva e per questo avevo accettato gli inviti che mi aveva fatto alla Corrida tv. Scherzavamo sul tempo che passa e mi spiace moltissimo che non ci sia piu". Avrebbe potuto essere un concorrente nel cinema? "Era un bel ragazzo: come presenza e come fotogenia aveva tutte le carte in regola. In tv la sua voce aveva acquistato un volto e un fisico comunicativi, ma credo che al cinema non ci abbia mai provato perche' voleva essere solo un presentatore. La specializzazione e' una sicurezza per durare molto e lui lo aveva capito. Non ha disperso le sue capacita' in altri settori. Molti lo fanno per arrivare prima, ma spesso finiscono col bruciarsi rapidamente". Un difetto, una sbavatura? "Lui non faceva sentire il suo accento romanesco. Lo mascherava bene. Io ne ho fatto la mia caratteristica vincente". Andrea Laffranchi

Laffranchi Andrea


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Il conduttore "tornera" in una fiction inedita

----------------------------------------------------------------- Il conduttore "tornera" in una fiction inedita Per ricordare Corrado, stravolti ieri i programmi delle tv, a parte i tg che hanno dedicato alla notizia della scomparsa ampi servizi. Su Canale 5, gran parte di "Verissimo" a meta' pomeriggio ha proposto filmati e interviste: tra le piu' toccanti quelle a Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. La prima a mettere insieme uno speciale e' stata Raiuno, con "Grazie Corrado", dalle 19.05 alle 20, montaggio sulle apparizioni piu' memorabili per la rete. Subito dopo Raitre ha dedicato al conduttore "Blob", riproponendo un incontro tra Corrado e Califano, mentre, a notte, "Fuori orario" ha trasmesso un "duetto" con Carmelo Bene, da una "Domenica in" del ' 78. Canale 5 ha trasmesso uno speciale condotto da Enrico Mentana, dalle 21 alle 23. Raidue progetta un vero programma e ha gia' preso contatti contatti con autori lavorarono con Corrado. Ma lo stesso Corrado riapparira' in un suo progetto inedito. Nel ' 98 aveva scritto con Stefano Vicario soggetto e sceneggiatura d' una fiction tv nella quale debuttava come attore: "I.A.S. Investigatore allo sbaraglio". Doveva essere una serie di 12 puntate, ma per l' aggravarsi delle condizioni di Corrado e' rimasta solo quella pilota, con la regia di Giorgio Molteni. Corrado interpreta un presentatore tv che vede morire un attrezzista. Riuscira' a risolvere abilmente il giallo e a trovare l' assassino.




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IL RITRATTO
Ironia e smoking per dirci che siamo tutti dilettanti allo sbaraglio
Nell' ultima confessione: prendersela non conviene

----------------------------------------------------------------- IL RITRATTO Ironia e smoking per dirci che siamo tutti dilettanti allo sbaraglio Credo che le piu' belle soddisfazioni Corrado se le sia tolte in finale di carriera. Non che prima non ne abbia avute, avendo cominciato giovanissimo, a vent' anni, nel ' 44, a fare l' annunciatore della radio, il lettore del "Giornale radio" e poi il presentatore di varieta' , il famoso "Rosso e nero". Ma insomma, nonostante 50 anni di ininterrotto successo, Corrado si portava dietro l' aura del bravo presentatore e dell' anti - divo: gran professionista, coscienzioso, amichevole. Una garanzia, uno che non da' grattacapi. E si sa che a rimetterci sono sempre quelli che danno poco fastidio. Pur avendo attraversato tutti i generi della Tv, dalle straordinarie innovazioni dell' "Amico del giaguaro", ' 61, con il trio Bramieri, Del Frate, Pisu, a "Un' ora per voi", ' 64, programma condotto con Mascia Cantoni per i lavoratori italiani in Svizzera, da "La prova del nove", ' 65, a "Canzonissima", ' 70 - 71 con Raffaella Carra' , da "Il tappabuchi", ' 67 a "Fantastico 3",' 82, sempre con la Carra' e Sabani, pareva non togliersi di dosso lo smoking, il sorriso bonario, l' impeccabilita' . "Piu' impiegato che artista", come lui stesso ebbe a dire. Poi nell' 86, riusci' nella grande impresa di portare in video "La corrida", che era stato uno dei suoi piu' grandi successi radiofonici degli anni ' 60. "La corrida" apparve subito come una specie di missione, l' istigatrice della nostra inquietudine. Senza tanti strepiti, senza liti, Corrado ci ha ricordato che siamo tutti dilettanti allo sbaraglio. Basta guardarci intorno: come agiscono gli amministratori, come funzionano i servizi pubblici, come parlano coloro che hanno la pretesa di guidarci. Dilettanti allo sbaraglio! Spalleggiato dal fedele maestro Roberto Pregadio, Corrado "muoveva" i suoi finti professionisti: eccoli, mentre provano a fare il passo piu' lungo della gamba, inebriati dall' odore del palcoscenico, teneri e indifesi sull' orlo dell' abisso verso il quale inesorabilmente il presentatore li stava spingendo. E che opera di salutare svuotamento poter inveire, fischiare, rumoreggiare contro gli inetti, gli sprovveduti, gli incapaci. E' allora che viene fuori un "nuovo" Corrado, quasi sconosciuto alla grande platea: un grandioso "cattivo" mascherato da buono (anche se ora, per un malinteso senso di pieta' , tutti negano la sua irrisione), un intrattenitore garbato e modesto dietro cui, pero' , si cela uno spirito caustico, un profondo conoscitore dell' ironia ma anche dell' autoironia. Quando si trovava con i suoi colleghi "storici", in particolare con Bongiorno e Vianello, in occasione di qualche festeggiamento ("I tre tenori" o i "Telegatti", 1988), Corrado era il meno convenzionale, il piu' sollecito alla battuta pungente. A Mike, che si vantava di fare serate di beneficenza, ricordo' : "Anch' io, parlo con te...". Per lui, la battuta salace non era un sentimento ma una forza, quel fattore di diversita' che fa prosperare gli esseri a spese dell' essere. Prima, aveva dovuto ingoiare amaro. Per apparire in Tv, lui che alla radio aveva fatto di tutto ed era il numero uno: i documentari radiofonici con Luca Di Schiena, "Sorella radio" con Maria Luisa Boncompagni, "Corrado fermoposta", "La trottola", con Lia Zoppelli; ma anche lo speaker, il doppiatore, il fine dicitore. Anzi, la voce inconfondibile. O come la volta di "Controcanale", 1960, quando fece la celebre battuta "l' Italia e' una Repubblica fondata sulle cambiali". Successe l' iradiddio, Fanfani voleva la sua testa. Fu Montanelli a salvarlo, con un delizioso articolo in sua difesa sul "Corriere". O quando decisero di togliergli "Domenica in", il primo contenitore domenicale della Tv italiana ("Con questa trasmissione - si e' vantato per una volta Corrado - credo sia iniziata una nuova era della Rai"), per affidarla a Baudo. O come il grave incidente automobilistico in cui venne coinvolta anche Dora Moroni. La svolta e' avvenuta con "Il pranzo e' servito", 1982, e col passaggio a Canale 5. L' incredibile successo di pubblico si e' trasformato in una seconda giovinezza. E' li' che Corrado ha cominciato a desiderare di essere Corrado Mantoni, il maestro di cerimonie della nostra sventatezza e della nostra meravigliosa incapacita' . Sotto il nome di Corima ha inventato molti programmi, tra cui "Tira & molla" con Bonolis. Il suo merito e' stato impareggiabile. Magistrale garante dei nostri insuccessi, specie con "La corrida" ci ha dispensato anche dai rimpianti. Dai nostri, naturalmente. Quello per lui rimarra' incolmabile. di ALDO GRASSO ----------------------------------------------------------------- Nell' ultima confessione: prendersela non conviene Ecco alcune "pillole" del Corrado - pensiero tratte dal libro "... E non finisce qui" (Mondadori). * Provini. "Feci il provino per la radio a Roma. Fra gli esaminatori c' era Vittorio Veltroni, padre di Walter. Il primo annuncio: "Ecco le notizie" mi usci' come lo avrebbe detto un camorrista mentre il cognato lo strozzava. L' emozione mi aveva chiuso la gola". * L' invenzione del presentatore. "Nello stesso tempo presentavo "Rosso e nero" e leggevo il Giornale radio. Chiesi di passare dagli "annunciatori" ai "presentatori". Ma in Rai mancava quella mansione. Filogamo e Gigli erano presentatori, ma iscritti fra i "registi". Inventarono quella categoria per me". * La radio. "La radio e' stata il primo amore. E' una grande scuola, chi viene da li' ha molta piu' probabilita' di avere successo anche in tv". * La televisione. "La tv e' un mangiavolti: uno dietro l' altro, uno accanto all' altro, uno contro l' altro". * Il segreto della "Corrida". "Per il pubblico di radio e tv l' importante e' assistere a qualcosa che non faccia pensare. Chi torna a casa la sera e' stanco". * Vita e morte: "Quei due incidenti (intervento alle corde vocali e poi al polmone) mi hanno cambiato. Avevo pensato di essere inscalfibile come l' acciaio, mi accorsi di essere sospeso a un sottilissimo filo di lana. Mi convinsi che non vale la pena di prendersela piu' di tanto. Per nulla e per nessuno".

Grasso Aldo


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(9 giugno 1999) - Corriere della Sera
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SUCCESSIONE Oggi a Roma i funerali del presentatore scomparso. E Berlusconi "rilancia" il suo show simbolo
La Corrida vivra' , Columbro e Bonolis nel dopo - Corrado

----------------------------------------------------------------- SUCCESSIONE Oggi a Roma i funerali del presentatore scomparso. E Berlusconi "rilancia" il suo show simbolo La Corrida vivra' , Columbro e Bonolis nel dopo - Corrado Achi andra' l' eredita' di Corrado? No, non i soldi, l' eredita' artistica. Una replica inaspettata arriva da Berlusconi. "Chiedero' al direttore di Canale 5 di continuare con la "Corrida". Sarebbe un modo per far restare tra noi Corrado. La trasmissione potrebbe chiamarsi "La Corrida di Corrado". E a condurla potrebbe essere Columbro. Io non mi interesso di tv, ma ho avuto quest' idea". Prosegue: "La moglie di Corrado e' la produttrice del programma e potrebbe continuare". Ma il direttore di Canale 5, Costanzo, pensa a un altro "erede": Bonolis. E Piersilvio Berlusconi, che invece si occupa di tv (vicedirettore generale Mediaset), commenta: "Corrado e' insostituibile, e la sua eredita' e' assai difficile, ma concordo con mio padre. Riproporre la "Corrida" significa dare continuita' al suo lavoro. Anche a me piace Columbro: e' sarcastico senza mai essere offensivo. Ma parlare di un progetto concreto e' del tutto prematuro". Oggi si svolgeranno i funerali di Corrado (nella chiesa di Nostra Signora del Santissimo Sacramento e dei Santi Martiri del Canada, alle 10) in forma strettamente privata, come richiesto dalla famiglia Mantoni. E Mediaset "applaude" il presentatore per l' ascolto di lunedi' sera: lo speciale "Solo Corrado" di Mentana ha vinto la serata. E stasera "Un disco per l' estate" su Canale 5, con Bonolis, comincera' con la tromba: quella stessa che per 30 anni ha accompagnato la "Corrida". Maria Volpe

Volpe Maria


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(10 giugno 1999) - Corriere della Sera
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LA CERIMONIA A Roma l' estremo saluto al presentatore. In chiesa anche Berlusconi, Confalonieri, Baudo e Frizzi
L' addio a Corrado, tv in lacrime
Ieri il funerale. La Carra' : un uomo normale capace di dare a tutti qualcosa di speciale

----------------------------------------------------------------- LA CERIMONIA A Roma l' estremo saluto al presentatore. In chiesa anche Berlusconi, Confalonieri, Baudo e Frizzi L' addio a Corrado, tv in lacrime Ieri il funerale. La Carra' : un uomo normale capace di dare a tutti qualcosa di speciale UROMA na cerimonia privata. Ma gli amici di Corrado, morto martedi' scorso a 74 anni, per un tumore, non hanno voluto mancare al suo funerale. E cosi' in tanti si sono presentati ieri nella chiesa romana di Nostra Signora del SS.Sacramento e SS. Martiri Canadesi. La funzione religiosa, prevista per le dieci, e' iniziata in anticipo per lasciare alla famiglia almeno un po' di intimita' . E cosi' , dopo la vedova Marina Donato e il figlio Roberto, i primi ad arrivare sono stati Silvio Berlusconi, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri e Gianni Letta. Nessuno ha nascosto il turbamento e, alle parole di Don Benedetto Serafini, "non voglio parlare di Corrado presentatore o uomo di spettacolo, ma solo del Corrado uomo", la commozione ha sopraffatto Raffaella Carra' : "Mi fa male il cuore - ha detto in lacrime - perche' se ne e' andata la parte piu' gentile e umana di tanti anni del mio lavoro". E il maestro Armando Trovajoli: "Iniziammo insieme alla radio nel ' 44: l' uomo e' rimasto sempre lo stesso, scanzonato, buono e profondo in ogni sguardo per gli altri". La commozione ha travolto il suo piu' stretto collaboratore, il maestro Roberto Pregadio. In chiesa anche Fabrizio Frizzi, Don Lurio e Pippo Baudo ("La generosa misura dei rapporti e' stato il suo distintivo, dietro e davanti le quinte"). Nel corso della cerimonia, senza musiche, solo con cori religiosi, Don Serafini ha detto: "La sua grandezza d' animo apparteneva al messaggio cristiano, che oggi vi rimando perche' dopo la morte si rinasce nell' amore che si e' dato e ricevuto. Corrado lavorava nel mondo laico dello spettacolo, ma aveva un senso religioso dell' esistenza ed era vicinissimo alla nostra comunita' , il "Villaggio Don Bosco", che ospita ragazzi con tanti problemi". E Franco Nero: "Era stato il primo a ospitarmi in tv, eravamo entrambi impegnati per il "Villaggio Don Bosco". A dicembre, nel corso del suo annuale spettacolo per i nostri ragazzi, Corrado avrebbe celebrato il mezzo secolo della sua solidarieta' . Spero un giorno di incontrarlo in Cielo". Sulla piazza antistante la chiesa, una cinquantina di ammiratori del presentatore. Sono rimasti, sul sagrato, rispettosi e turbati, sino all' uscita della bara, che e' stata poi tumulata al cimitero di Prima Porta. Mentre continuavano ad arrivare le corone di fiori di tanti amici, la Carra' ha ricordato: "Tutti abbiamo avuto da lui ogni giorno solo serenita' da un uomo normale, che ha saputo dare a tutti qualche cosa di speciale". G. Gs

Grassi Giovanna


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(11 giugno 1999) - Corriere della Sera
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LE IMMAGINI DEI SUOI FUNERALI
www.olycom.it/news_postSearchExt.do?page=2&type=img&respag=20&testo=Corrado+mantoni&arch...
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Sandra Mondaini ha ricordato che con Corrado prima di "Casa Vianello" ha fatto dei sketch matrimoniali, risalogono a "Sandraimondo Show" del 1987 o a una scenetta de "Il pranzo è servito" ?

E voi avete visitato la tomba di Corrado al cimitero di Prima Porta ?

E quando avete avuto la notizia della sua morte ?





checcoamico
00mercoledì 4 giugno 2008 22:52
In primis direi di lasciar stare il povero Corrado e la sua tomba dove sono, domande del genere non le ho mai tollerate e continuano a non essere tollerate.. le scenette cui si riferiva la Mondaini risalgono agli inizi della carriera di entrambi, quando lavoravano insieme in programmi come "La trottola", quindi negli anni 60..
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