Scritto da: Tridente.Bologna 23/02/2005 19.43
Vorrei invitare i lettori a fornire le proprie idee e opinioni su cosa possa arricchire esteticamente un campo da gioco tenedo in considerazione anche la variazione di giocabilità che tali elementi potrebbero introdurre!
Sembra una stupidaggine ma potrebbe aiutare un pò tutti mettere in comune le proprie idee ed esperienze. Ad esempio se a me piacciono i ponti, ma poi questi mi impediscono di giocare secondo regolamento, un'altra persona potrebbe aver pensato un modo di realizzarlo o di trattarlo in modo da evitare problemi!
Forza e coraggio
Mi auto quoto, perchè secondo me si è un po' persa l'idea alla base della discussione (e non di D&P). Sono pienamente d'accordo che il wargame non sia un sinonimo di tridimensionalità, anzi apprezzo molto la cura con cui sono stati usati i termini nei contributi precedenti
. Penso che questa sensibilità un paio di anni fa sarebbe stata impensabile (bordgame=2D, wargame=3D), ma oggi a quanto pare le cose sono cambiate
. In questo forum si parla un po' di tutto, storia, modellismo, miniature, regole, ed ognuno lo fa al massimo delle proprie possibilità e la cosa è bella proprio per questo. Però in questo caso l'obbiettivo di questa discussione specifica era "come poter abbellire un campo da gioco". C'è comunque da dire che i campi da gioco non sono solo 3D, ma anche 2D. Bene allora suggerite modi per migliorare le plance da gioco
Secondo me l'intervento di GCDM, va letto sotto una chiave diversa. Secondo me è un suggerimento del tipo: "non preoccupatevi troppo se anche i campi non sono perfetti, più belli sono meglio è ma comunque alla fine si può giocare comunque
".
Scritto da: gcdm 11/03/2007 1.41
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Il fatto di trovarci dallo stesso lato della barricata, però, non mi impedisce di fare la considerazione che una cosa è il modellismo (inteso come diorama) una cosa è il wargame.
Che sia necessario possedere doti più o meno sviluppate di modellista per potere affrontare il wargame, su questo non ci piove.
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Beh, diciamo almeno quello tridimensionale, altrimenti i wargamer sarebbero composti da una casta di modellisti e basta, un po' troppo riduttivo .... lo so che lo intendevi così
Scritto da: gcdm 11/03/2007 1.41
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Tuttavia, lo scenario esteticamente perfetto, quasi-diorama, a mio modestissimo avviso, è impossibile per la differenza fondamentale tra l'uno e l'altro: il diorama è statico e fisso, il wargame è movimento e richiede di potere momentaneamente spostare gli elementi scenici posizionati sul tavolo. Sono necessari dei compromessi, esattamente come quelli per un corretto rapporto fedeltà storica/giocabilità.
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Vi racconto un piccolo eppisodio capitatomi ieri a Creazzo. Per motivi di stoccaggio, non attacco più le cose sugli esagoni, quindi le case sono solo appoggiate. Durante una manovra in cui la fanteria entrava in città, un giocatore ha prima rimosso tutte le case, poi ha messo una linea di fanteria in una posizione dove già c'era abbastanza spazio in cui posizionarla, poi ne ha messa una in colonna dove erano presenti prima le case (sul ciglio della strada) ed infine ha messo la sola basetta del generale ad occupare l'intero corso stradale. Questo per dire che a volte facciamo cose strene, in cui il limite non è l'oggetto, ma noi stessi. Non potete immaginare lo studio dietro il campo di grano per evitare che le persone appoggiassero le unità sullo "zerbino" per evitare l'effetto svolazzamento sopra gli steli di grano, eppure nessuno ha utilizzato lo spazio lasciato appositamente per l'appoggio delle miniature preferendo una visione più "aerea"
. Chi si riconoscesse in queste descrizioni, non se la prenda, penso che sia un effetto naturale del passaggio dal metrico all'area, nell'avere in ogni caso la formazione fatta e messa in un determinato modo
Scritto da: gcdm 11/03/2007 1.41
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Tempo fà, ti ricordi? era sorta la questione di come dovesse essere l'imbasetamento per sembrare il più realistico possibile (evitare basette con l'erba in città o con la sabbia nella neve...) Questo problema di difficilissima soluzione è uno dei compromessi che bisogna affrontare nella creazione di uno scenario.
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E' vero, alla fine si tratta principalmente di compromessi, ma la chiave è come raggiungere il migliore dei compromessi e qual'è il migiore dei compromessi