Esercizi respirazione

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.alexis.
00giovedì 16 febbraio 2006 13:29
Cimadoro eccomi!
Ho letto con attenzione tutti i validi suggerimenti sulla
preparazione,come avrai capito,io,vecchio cultore del del
tutto nuovo...niente di nuovo,vorrei aprire un topic che
tratti la respirazione.
Tra i pugili "novizi" ho notato e sempre saputo che,vuoi per
la tensione,vuoi per inadeguato insegnamento,non sanno respirare.
Boxano in apnea,ho usato questo termine forse improprio in
quanto da giovane ho avuto esperenzie subacquee.
Sono anni che sollecito un diplomato ISEF per ovviare a questo
inconveniente che reputo in assoluto il più importante per
la preparazione di un pugile(non lo abbiamo trovato).
Dicevo,il "novizio"parte all'attacco,sferra una serie di
colpi ma non respira,risultato...alla seconda ripresa è cotto.
Lo stesso ragazzo, con gli anni,ed avendo maturato esperienza,
si fà le quattro riprese tranquillamente.
Il professionista è in grado di farsi anche sedici riprese
da trè minuti.
Io, dall'alto della mia "artgianale"esperienza raccomando
al ragazzino di espellere l'aria nel momento in cui sferra
il colpo,essendo cosi costretto ad inspirare nella fase
cuccessiva.Sò che ciò farà inorridire voi studiosi ma non
saprei come ovviare altrimenti.
Ai miei tempi nel passaggio da un esercizio all'altro si
eseguivano una serie di respirazioni con espirazioni forzate.
Oggi non si usa più! Si passa da un esercizio all'altro senza
respirazioni. Che mi sai dire?
Ripeto,la respirazione è a mio parere moolto più importante
(per un pugile)che non lo sviluppo dei muscoli.
Ora fucilatemi pure!!!!!
|joejoe|
00giovedì 16 febbraio 2006 15:55
Hai detto una cosa molto giusta..
Questa volta..
[SM=g27821]

Molto importante la respirazione..

joe
.alexis.
00giovedì 16 febbraio 2006 16:14
Grazie Joe Joe di aver usato solo il fucile sparatappi! [SM=g27823]
|joejoe|
00giovedì 16 febbraio 2006 16:51
Mi sembrava una giustissima operazione.
La respirazione e' una delle fasi fondamentali in molti sport.
Tra i quali la boxe.
Anche in atletica, se sbagliano la respirazione , che e' assolutamente diversa rispetto alla boxe, sono a terra.
[SM=x448554] [SM=x448555] [SM=x448555]

[SM=x448560]

ciao

Joe
cimadoro
00sabato 18 febbraio 2006 23:55
Re:

Scritto da: .alexis. 16/02/2006 13.29
Cimadoro eccomi!
Ho letto con attenzione tutti i validi suggerimenti sulla
preparazione,come avrai capito,io,vecchio cultore del del
tutto nuovo...niente di nuovo,vorrei aprire un topic che
tratti la respirazione.
Tra i pugili "novizi" ho notato e sempre saputo che,vuoi per
la tensione,vuoi per inadeguato insegnamento,non sanno respirare.
Boxano in apnea,ho usato questo termine forse improprio in
quanto da giovane ho avuto esperenzie subacquee.
Sono anni che sollecito un diplomato ISEF per ovviare a questo
inconveniente che reputo in assoluto il più importante per
la preparazione di un pugile(non lo abbiamo trovato).
Dicevo,il "novizio"parte all'attacco,sferra una serie di
colpi ma non respira,risultato...alla seconda ripresa è cotto.
Lo stesso ragazzo, con gli anni,ed avendo maturato esperienza,
si fà le quattro riprese tranquillamente.
Il professionista è in grado di farsi anche sedici riprese
da trè minuti.
Io, dall'alto della mia "artgianale"esperienza raccomando
al ragazzino di espellere l'aria nel momento in cui sferra
il colpo,essendo cosi costretto ad inspirare nella fase
cuccessiva.Sò che ciò farà inorridire voi studiosi ma non
saprei come ovviare altrimenti.
Ai miei tempi nel passaggio da un esercizio all'altro si
eseguivano una serie di respirazioni con espirazioni forzate.
Oggi non si usa più! Si passa da un esercizio all'altro senza
respirazioni. Che mi sai dire?
Ripeto,la respirazione è a mio parere moolto più importante
(per un pugile)che non lo sviluppo dei muscoli.
Ora fucilatemi pure!!!!!



Ciao .alexis.
dunque la respirazione!
La respirazione è un atto che deve essere coordinato ai movimenti che vengono eseguiti, in particolar modo quei movimenti che richiedono un'esecuzione esplosiva. In tutti gli sport nel momento in cui si esegue un'aziene tecnica, avviene una forte espirazione, responsabile di ciò è soprattutto il muscolo trasverso dell'addomme che guarda caso contraendosi stabilizza il bacino e la colonna vertebrale permettendo un ottimo trasferimento di forze (generate dalle catene cinetiche) agli arti superiori e/o inferiori.
Il principiante esegue inizialmente delle azioni tecniche che non corrispondono ancora al modello prestativo biomeccanico dello sport nel quale si allena. Questo avviene sempre perchè un movimento si apprende attraverso diverse fasi, partendo dalla cosiddetta "fase della coordinazione grezza" fino a giungere alla fase finale che è detta "fase della disponibilità variabile". Il fatto è, che quando si cerca di risolvere questo problema l'allenatore si limita a consigliare di buttare fuori l'aria e cose del genere...ma l'atleta nonostante se lo sente dire non lo fa! Questo perchè ci sono ancora delle grandi insicurezze tecniche che vanno prima sistemate, poi perchè in uno sport di contatto per limitare i danni (colpi che sferra l'avversario) incosciamente si ritiene sia più proficuo stare contratti quando non è proprio così che funziona! Secondo me, ogni cosa nuova deve essere insegnata in maniera analitica, e per ogni nozione che si aggiunge bisogna dare il tempo di apprendere e consolidare. Spesso l'allenatore ha troppa fretta, in una sera si vuole insegnare il jab a vuoto, poi subito ai guanti da passata, poi sacco, poi..., poi... calma ragazzi ci vuole tempo per ogni cosa! Io dedicherei alcuni minuti durante gli allenamenti all'insegnamento della respirazione, più che altro all'insegnamento del rilassamento. Gli viene detto all'atleta, che è posto davanti al sacco, di colpire emettendo un suono (naturale come viene, viene), poi gli si consiglia di colpire rigidamente ed automaticamente è difficile che l'atleta continuerà a respirare, ma probabilmente colpirà in apnea. Bisogna però far portare la sua attenzione alle differenze che avverte nel colpire nei due modi diversi e puntualizzargli qual'è giusta e qual'è sbagliata. E' fondamntale procedere in questa maniera altrimenti l'atleta non sentirà mai quello che fa come lo fa, sarà sempre e solo un burrattino dell'allenatore! Successivamente si possono attuare nuove varianti, come quella di far colpire con una velocità inferiore e di far espirare facendo durare questa fase qualche secondo, poi si passerà ad eseguire con lo stesso procedimento una serie di colpi, poi ad una combinazione di colpi. Dopodichè si passerà a far eseguire queste esercitazioni con l'uomo davanti, ecc...
.alexis. fidati, questa tua domanda e forse la più interessante fra tutte quelle che ci sono in questa sezione.
Dato che l'argomento è abbastanza lungo e pieno di varianti, per ulteriori chiarimenti, confronti e scambi di esperienze su questa questione puoi tranquillamente contattarmi nell'e-mail privata!

saluti!

[SM=g27811]
.alexis.
00domenica 19 febbraio 2006 18:55
Questa della respirazione è per mè una fissazione,
ripeterò le mie esortazioni ad una corretta respirazione
cinque o sei volte per sera(e da anni).I maestri convengono
con mè che il "tizio" boxa in apnea ma non danno importanza
alla cosa, per loro è solo questione di tempo,il fatto
è che io vorrei accorciare questi tempi.
Uno dei maestri è stato nazionale per cinque anni,ma pare
che anche li di respirazione non se ne parli,la cosa non
mi stupisce,quando uno è convocato in nazionale è già al
top,respira quindi in modo corretto.
Dottore mi creda,non è semplice convincere i maestri che
ci vuole l'intervento di un diplomato ISEF,si sentono
sminuiti,talvolta cerco di impormi riprendendoli,ma poi
per non guastare l'ambiente lascio correre.
Il tempo passa e nelle palestre (non solo le "mie")nulla
cambia,domani in palestra riprendo la solita tiritera....
Respira! sciolto! respira! Ho pensato di incidere un nastro.
Grazie per la gentile risposta.
|joejoe|
00lunedì 20 febbraio 2006 07:35
Bravo lascia corerere.
Ogni atleta ad un certo punto e' in grado di decidere cosa sia meglio per lui, se si tratta di miglioramenti.
Se ha bisogno del maestro tutta la vita, beh..
ciao
.alexis.
00lunedì 20 febbraio 2006 16:21
Re:

Scritto da: |joejoe| 20/02/2006 7.35
Bravo lascia corerere.
Ogni atleta ad un certo punto e' in grado di decidere cosa sia meglio per lui, se si tratta di miglioramenti.
Se ha bisogno del maestro tutta la vita, beh..
ciao


Il campione del mondo,quando siede sullo sgabello
avrà sempre bisogno del maestro,è quest'ultimo
che avrà "letto" il match,sarà Lui a dare i giusti
consigli,diciamo che è la mente,il campione è il braccio.
L'esperienza del maestro non è paragonabile neanche
lontanamente a quella del campione.
Vi sono ex campioni che in materia di arte pugilistica
sono veramente scarsi,ciò è dovuto al loro abbandono
totale della palestra,ove si erano allenati.
RagingTheBull
00lunedì 20 febbraio 2006 17:46
Sai cos'è? il problema è che non ce ne si accorge. Per dire, ho fatto nuoto 11 anni e ho sviluppato un gran fiato, e spesso mi ritrovo in difficoltà.

Sto risolvendo questo problema con l'uso fisso del paradenti ( escluso riscaldamento ).. il paradenti ti obbliga a sfruttrare il naso, alla fine diventa automatico respirare con esso
cimadoro
00domenica 26 febbraio 2006 00:34
Re:

Scritto da: .alexis. 19/02/2006 18.55
Questa della respirazione è per mè una fissazione,
ripeterò le mie esortazioni ad una corretta respirazione
cinque o sei volte per sera(e da anni).I maestri convengono
con mè che il "tizio" boxa in apnea ma non danno importanza
alla cosa, per loro è solo questione di tempo,il fatto
è che io vorrei accorciare questi tempi.
Uno dei maestri è stato nazionale per cinque anni,ma pare
che anche li di respirazione non se ne parli,la cosa non
mi stupisce,quando uno è convocato in nazionale è già al
top,respira quindi in modo corretto.
Dottore mi creda,non è semplice convincere i maestri che
ci vuole l'intervento di un diplomato ISEF,si sentono
sminuiti,talvolta cerco di impormi riprendendoli,ma poi
per non guastare l'ambiente lascio correre.
Il tempo passa e nelle palestre (non solo le "mie")nulla
cambia,domani in palestra riprendo la solita tiritera....
Respira! sciolto! respira! Ho pensato di incidere un nastro.
Grazie per la gentile risposta.



Purtroppo negli sport di combattimento in generale la situazione è molto ostica, non c'è ricerca e regnano convizioni assolutamente infondate! Il livello metodologico di allenamento è molto basso, questo fa emergere solo i talenti naturali, ma comunque anch'essi non vengono portati al top, non c'è una competenza sufficiente. Il problema viene dall'alto.
(Spitfire)
00mercoledì 1 marzo 2006 14:07
Re:

Scritto da: RagingTheBull 20/02/2006 17.46
Sai cos'è? il problema è che non ce ne si accorge. Per dire, ho fatto nuoto 11 anni e ho sviluppato un gran fiato, e spesso mi ritrovo in difficoltà.

Sto risolvendo questo problema con l'uso fisso del paradenti ( escluso riscaldamento ).. il paradenti ti obbliga a sfruttrare il naso, alla fine diventa automatico respirare con esso



Ciao! Sai, incontro spesso praticanti che sperano di poter fruire delle loro precednti esperienze sportive in materia di fiato...purtroppo, non sempre la cosa si risolve in loro favore; il fiato "da ring" é una cosa ben diversa da quello del nuotatore, del corridore o dell'apneista. Esso é soggetto ad un carico di stress molto differente, alimentato dall'esigenza di evitare i colpi e di portare i propri a compimento. L'attenzione, per dire, é convogliata alla gestione del combattimento e poco importa se siamo in grado di scendere a pescare saraghi a -20 ! Il ring ci fará capire i nostri limiti !
Il cervello, l'organo che brucia piú ossigeno di tutti, é in costante attivitá: ora richiama una sequenza di colpi, ora suggerisce una schivata, ora propone un blocco o sostiene l'attimo dell'attacco... [SM=x448555]
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