F.De Andre

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pippo.Brescia
00lunedì 23 ottobre 2006 11:55
Nella prefazione ad un volumetto che tratta del rapporto testo-musica nelle canzoni, Roberto Vecchioni, nel domandarsi che senso possa attribuirsi al termine "cantautore", afferma (vado a memoria): "si può considerare cantautore colui che, come F.De Andre, ha scritto si e no 1/3 delle musiche dei suoi brani e si è avvalso più volte della collaborazione di altri per la stesura dei testi?". Nel proseguio si premura ovviamente di definire De Andre "grande artista e poeta" ma è indubbio che la sua perplessità è fondata.
Utilitaristicamente parlando si potrebbe dire che per chi fruisce dei suoi capolavori la reale paternità delle composizioni di De Andre è trascurabile. Ma se ci dovessimo chiedere chi può ritenersi il più grande fra i ns. cantautori mi pare non si possa prescindere dalla circostanza evidenziata da Vecchioni.
Che ne dite voi?
marco tagliavia
00lunedì 23 ottobre 2006 18:03
Caspita come sei complicato stasera Pippuzzo! :lol[SM=g27789]
Comunque una risposta te la posso sicuramente dare:
il piu' grande e' stato ed e' Francesco De Gregori !!!!
/Michela/
00lunedì 23 ottobre 2006 19:22
Se dovessimo considerare la grandezza di un cantautore, De Andrè in questo caso,in relazione a quante, delle canzoni del suo repertorio, son state scritte di suo pugno, beh, sarebbe cosa alquanto riduttiva e limitativa.
Anche se, facendo leva sulla etimologia della parola, cantautore è colui che canta ciò che compone, a mio avviso sarebbe bene attribuirle una accezione più ampia e non così ristretta. Credo che cantautore sia colui che mette in musica versi poetici, pregnanti, pensati, impegnativi, profondi. Prescindendo da chi li ha composti. E che quindi egli sia Grande per come sa interpretarli e per la capacità di infondere emozioni ai fruitori della sua arte. Dunque, la personalità e l'impronta dell'interprete son di fondamentale importanza a mio avviso, molto più che la mano creatrice di quei versi o musiche.
Son certa che se Gigi D'Alessio (così.. tanto per citare un nome a caso... [SM=g27790] ) cantasse "Il testamento di Tito" io non proverei una briciola d'emozione.

Poi, se dovessi attenermi al ragionamento che sta alla base del quesito posto da Vecchioni e al significato letterale di 'cantautore'... come numero uno... mi verrebbe in mente un solo ed unico nome... Francesco De Gregori!

Ciao caro Pippo
persanelrosso
00lunedì 23 ottobre 2006 20:02
Secondo me non si può valutare la grandezza di un artista.
E' come nel film "l'attimo fuggente" quando insegnano agli studenti a calcolare la grandezza di una poesia come fosse un'area geometrica che ha per base la profondità della poesia e per altezza la metrica.
Le emozioni che ci regala la musica sono GRANDI, per quanto riguarda gli autori non penso si possa generalizzare... Io adoro De Andrè,e adoro anche De Gregori...hanno scritto canzoni come "Il testamento di Tito" (citato prima da michela) e "Generale" (che mi mette i brividi ogni volta che la sento)...Però entrambi hanno anche fatto canzoni non proprio di grande spessore...come "Girotondo" e "Tre stelle" ad esempio...
rimmelclub2
00lunedì 23 ottobre 2006 22:33
Pippo, ti è andata storta qualche udienza questa mattina?
Comunque, non so rispondere al tuo quesito, quindi per pura invidia ti sposto in Off Topic [SM=g27790]
Ciao!!!
=Panda=
00lunedì 23 ottobre 2006 23:16
Cantautore = Cantante + Autore ?
Cantautore = Cantante + autore ?
Ma cantante di tutte e delle sole cose di cui e’ autore?
Ciò escluderebbe dalla schiera pur anche De Gregori che ha scritto per altri e che ha inciso canzoni scritte da altri.
Allora uno che ho scritto una sola canzone e l’ha cantata diventa “cantautore”?
Questo farebbe di rientrare nella schiera praticamente chiunque (me compreso [SM=g27790] )
Facciamo i cinquanta giorni da orsacchiotto:
Fino al cinquanta per cento di ciò che si canta è di produzione propria?
Ma così rientrerebbe nella categoria Battisti (al quale i testi li scriveva Mogol, ma il suo 50% di musica ce lo metteva anche lui).
Allora dovremmo considerare il 50% di cio che si canta come di propria produzione sia come testo che come musica…
Insomma, e’ una questione che non credo si risolva con la logica del farmacista.
E allora?
Allora forse “cantautore” è un termine, come dicono i saccenti, che “copre” un campo di significati di cui la componente “cantante+autore” è solo una parte del senso intero.
Questo termine è nato quando il cantante era principalmente un interprete, ovvero quand’anche avesse avuto un ruolo d’autore questo ruolo non era rilevante (basti pensare a ‘Malafemmina’ di Totò, da lui scritta e cantata ma per la quale a nessuno viene in mente di attribuire all’impareggiabile Totò la qualifica di “cantautore”; oppure Armando Gil, anch’egli… Carosone… ecc.). A un certo punto il cantante, da interprete, si è trasformato ed è diventato “cantautore”, cioè ha racchiuso il “quel che ho da dire” ed il “come lo dico” in un'unica figura diventando emblema, portabandiera, simbolo.
Quindi “cantautore” ha un “colore” diverso dal solo aver o meno partorito il pezzo che canta… conta il “progetto”, l’idea, la filosofia… quella che, sempre gl’insopportabili saccenti, indicano con la “poetica”.
In questo senso (abbastanza indipendentemente dall’aver scritto o meno le proprie canzoni) sono “cantautori” (figure semi-messianiche Bennatiane) De Andrè , De Gregari, Guccini, Paoli, Tenco… così come invece non lo sono Pupo, Pippo Baudo, la Bertè, Gigi D’Alessio….
Scegliere il più grande poi – a questo punto – è troooppo facile : so’ io, no?
[SM=g27790]
Ciao
Panda
GreatGig
00martedì 24 ottobre 2006 00:14
Impareggiabile qui a parte Totò mi sembra ci sia anche Panda [SM=g27789]
Intervento molto bello, condivido in pieno.
E' proprio quel "progetto" che fa la differenza, e ritengo che chi dice che gli artisti che non scrivono da soli tutti i testi e tutte le musiche non siano "veri" cantautori, rientri nella categoria dei puristi, di quelli che hanno amato molto la figura del kantautore con la kappa (o lo sono stati) e che quindi ne difendono la tradizione. Quella figura, De Gregori ce lo ricorda spesso, oggi non esiste più come allora ed è quasi sterile parlarne.
Detto ciò, per il passato, se De Andrè non fosse un cantautore, la questione non starebbe in piedi, nessuno lo sarebbe.

Solo per la scelta del migliore: aver scritto "De GregAri" sarà mica un lapsus? [SM=g27790]
Degregoridasempre
00martedì 24 ottobre 2006 09:09
Pippo, abbiamo già parlato io e te di questo argomento. Vorrei solo specificare , senza addentrarmi nella questione De Andrè, che il termine cantautore nasce assolutamente come termine di appartenenza politica, molto italiano e diametralmente opposto a quello di chansonnier francese dei Brell, Brassens e Ferrè, che in sostanza se la scrivevano e se la cantavano. Diverse anche le motivazioni dei singer Song writers americani e dei folk singer, amanti di chilometriche ballate moderne ( ma nostalgiche ).Negli anni settanta Battisti ( come ricorda Panda ) non era considerato un "cantautore" De andrè invece per la critica lo è sempre stato.
Invito i forumisti ad ascoltare ( o riascoltare ) canzoni come "cantautore" di Bennato o " Introduzione " di Flavio Giurato, dove l'argomento cantautore è quasi esorcizzato e forse anche un pò deriso.
Condivido in pieno l'accezione di "Artista" che molto ama Francesco

[Modificato da Degregoridasempre 24/10/2006 9.13]

=Samuele=
00martedì 24 ottobre 2006 09:26
Non capisco perché si devono fare sempre differenze tra artisti.
Se argomentiamo di cantautori, a me fa ridere chi afferma che De André è il migliore, che De Gregori è il migliore, e via dicendo.
Ogni cantautore, anche il meno prolifico, ha scritto pagine importanti.
Ad es. Giorgio Lo Cascio, Ernesto Bassignano, Claudio Sanfilippo, cito questi tre perché sebbene meno considerati, hanno comunque scritto canzoni degne di nota, e che meriterebbero di essere ricordate.
De André è stato più prolifico nel scrivere canzoni, è stato più noto nel mondo discografico e più amato di altri cantautori meno conosciuti e meno prolifici nel scrivere canzoni.
Per me i cantautori sono tutti alla pari. Il proprio gusto musicale, fa apprezzare o amare un determinato artista più di un altro.

Sam
pippo.Brescia
00martedì 24 ottobre 2006 11:26
Re:

Scritto da: rimmelclub2 23/10/2006 22.33
Pippo, ti è andata storta qualche udienza questa mattina?
Comunque, non so rispondere al tuo quesito, quindi per pura invidia ti sposto in Off Topic [SM=g27790]
Ciao!!!


Avrei dovuto pensarci io di metterla in off topic.
Grazie a tutti per le risposte.
Ciao Capo! [SM=g27790] [SM=g27790]
Antonio Piccolo
00martedì 24 ottobre 2006 12:39
Re:

Scritto da: Degregoridasempre 24/10/2006 9.09
Invito i forumisti ad ascoltare ( o riascoltare ) canzoni come "cantautore" di Bennato o " Introduzione " di Flavio Giurato, dove l'argomento cantautore è quasi esorcizzato e forse anche un pò deriso.



A questo punto, inserirei anche L'avvelenata di Guccini, che mi pare proprio la versione gucciniana di Cantautore.

Comunque, a proposito del topic, riporto qualche passo dello splendido articolo "Parole di cantautore" di Enrico Deregibus, pubblicato sul numero 38 di ottobre/dicembre 2005 de L'isola che non c'era, che mi sembra chiarisca la questione con il suo solito inconfondibile stile che tanto amiamo:

"E non basta scriversi testi e musiche, non basta ascoltare canzone d’autore sin dalla più tenera età. Ci vuole scienza, ci vuol costanza, talento, gusto, ci vogliono molte cose. In particolare una: scrivere testi che stiano in piedi. Perché il cantautore non è solo quello, è anche musica, è anche vocalità, è anche capacità di stare su un palco - vecchi discorsi - ma probabilmente quel che qualifica il cantautore in quanto tale è l’attenzione per i testi, la dignità di questi. È lì l’ipotetico spartiacque con il pop, ma anche con il rock."
Giugno78
00martedì 24 ottobre 2006 15:11
Re:

Scritto da: =Samuele= 24/10/2006 9.26

Se argomentiamo di cantautori, a me fa ridere chi afferma che De André è il migliore, che De Gregori è il migliore, e via dicendo.
Ogni cantautore, anche il meno prolifico, ha scritto pagine importanti.
De André è stato più prolifico nel scrivere canzoni, è stato più noto nel mondo discografico e più amato di altri cantautori meno conosciuti e meno prolifici nel scrivere canzoni.
Per me i cantautori sono tutti alla pari. Il proprio gusto musicale, fa apprezzare o amare un determinato artista più di un altro.

Sam


Secondo me non si può generalizzare, perchè leggendo un testo di una canzone si può oggettivamente affermare che De Andrè è più bravo di Laura Pausini, proprio perchè scriveva meglio, a prescindere dagli argomenti trattati, questo è un dato di fatto.
Poi è chiaro, in base ai propri gusti musicali Pausini può piacere di più rispetto a De Andrè, ma ciò non toglie che De Andrè fosse più bravo.
Ad esempio a me può piacere di più il modo di guidare di Biaggi rispetto a quello di Velentino Rossi ma ciò non toglie che Rossi sia più bravo.
Degregoridasempre
00martedì 24 ottobre 2006 15:16
Re: Re:

Scritto da: Giugno78 24/10/2006 15.11

Secondo me non si può generalizzare, perchè leggendo un testo di una canzone si può oggettivamente affermare che De Andrè è più bravo di Laura Pausini, proprio perchè scriveva meglio, a prescindere dagli argomenti trattati, questo è un dato di fatto.
Poi è chiaro, in base ai propri gusti musicali Pausini può piacere di più rispetto a De Andrè, ma ciò non toglie che De Andrè fosse più bravo.
Ad esempio a me può piacere di più il modo di guidare di Biaggi rispetto a quello di Velentino Rossi ma ciò non toglie che Rossi sia più bravo.


Cacchio!! Complimenti!!!
Rossssana
00martedì 24 ottobre 2006 15:19
Credo Samuele infatti parlasse di cantautori,ovvero cantanti e autori -se vogliamo così etimologicamente interpretare la parola- non di interpreti di musica leggera.

Concordo con Lui pienamente,si può dire che oggettivamente questo o quell'altro argomento o testo o genere musicale sia stato applicato e scritto dall'uno e/o dall'altro,ma non che risulti più importante e più completo dell'altro.
Sono differenti pur essendo medesimo il modo di concepire l'atto artistico.
A questi livelli il valore è già troppo alto,sono le techiche e le predisposizioni a diversificare,affini o meno a questo e all'altro gusto personale.
Giugno78
00martedì 24 ottobre 2006 15:33
Re:

Scritto da: Rossssana 24/10/2006 15.19
Credo Samuele infatti parlasse di cantautori,ovvero cantanti e autori -se vogliamo così etimologicamente interpretare la parola- non di interpreti di musica leggera.



ul termine cantautore ci sono diverse opinioni, alcuni dei grandi cantautori stessi non amano questa etichetta (ad esempio Guccini e De Gregori), quindi il mio pensiero deriva dal fatto che per me un cantautore è colui che scrive testo, musica e poi le canta...
mi sembra che anche Pausini lo faccia...o no?
se passiamo ad alti livelli, il discorso può cambiare ma anche in questo caso si può fare un'analisi oggettiva di testo e musica e quindi si può arrivare a dire chi scrive meglio o chi comunica di più rispetto ad un altro, escludendo il gusto personale che può essere opposto rispetto ai risultati della comparazione E’ una certezza che migliore non sinonimo di preferito
=Panda=
00martedì 24 ottobre 2006 15:43
O ?

Scritto da: GreatGig 24/10/2006 0.14

Solo per la scelta del migliore: aver scritto "De GregAri" sarà mica un lapsus? [SM=g27790]



Mi so' sboglioto... o word e' veromomte bastordo...
Boci&abbrocci
Pondo
[SM=g27790]
(SiG)
00martedì 24 ottobre 2006 18:17
Re: Re:

Scritto da: Antonio Piccolo 24/10/2006 12.39


A questo punto, inserirei anche L'avvelenata di Guccini, che mi pare proprio la versione gucciniana di Cantautore.

Comunque, a proposito del topic, riporto qualche passo dello splendido articolo "Parole di cantautore" di Enrico Deregibus, pubblicato sul numero 38 di ottobre/dicembre 2005 de L'isola che non c'era, che mi sembra chiarisca la questione con il suo solito inconfondibile stile che tanto amiamo:

"E non basta scriversi testi e musiche, non basta ascoltare canzone d’autore sin dalla più tenera età. Ci vuole scienza, ci vuol costanza, talento, gusto, ci vogliono molte cose. In particolare una: scrivere testi che stiano in piedi. Perché il cantautore non è solo quello, è anche musica, è anche vocalità, è anche capacità di stare su un palco - vecchi discorsi - ma probabilmente quel che qualifica il cantautore in quanto tale è l’attenzione per i testi, la dignità di questi. È lì l’ipotetico spartiacque con il pop, ma anche con il rock."



Sono abbastanza d'accordo con questa citazione: l'attenzione per i testi è ciò che distingue l'ormai fiacca figura del "cantautore" dagli altri. Poi però Deregibus va oltre e sostiene che il rock va considerato antitetico al cantautorato, visto che il rock sembra poco attento al peso del testo.
Per me si tratta di una falsa antitesi: forse non esistono cantautori rock? Qual è allora l'identità di Roger Waters, di Bruce Springsteen, di certo Bob Dylan e, guardando in casa nostra, di Vasco Rossi o del De Gregori anni '90? Poi, pure certe esperienze "pop" hanno dimostrato di conferire dignità e sostanza ai testi...

Dunque una cosa è lo stile musicale, un'altra è invece l'atteggiamento artistico...

Buona serata,
Simone.

[Modificato da (SiG) 24/10/2006 18.18]

Antonio Piccolo
00martedì 24 ottobre 2006 19:11
Re: Re: Re:

Scritto da: (SiG) 24/10/2006 18.17

Poi però Deregibus va oltre e sostiene che il rock va considerato antitetico al cantautorato, visto che il rock sembra poco attento al peso del testo.
Per me si tratta di una falsa antitesi: forse non esistono cantautori rock?

Dunque una cosa è lo stile musicale, un'altra è invece l'atteggiamento artistico...




Aspetta, però!
Deregibus non dice che "il rock va considerato antitetico al cantautorato", ma solo che l'attenzione ai testi fa da "spartiacque".
Con questa precisazione, gli esempi tuoi calzano più che perfettamente, però, secondo me, sono delle eccezioni rispetto alla figura della rockstar, quella generica e (senz'altro) steriotipata.
=Samuele=
00martedì 24 ottobre 2006 21:25
Per Giugno78
Perdonami, il mio messaggio non era in riferimento a quegli "artisti" (chiamiamoli così) dove la 'melodia italiana' è predominante in un suono melenso con dei testi a volte inutili, ovvero Laura Pausini, Eros Ramazzotti, e via dicendo. Non sono cantautori.
Il mio messaggio, come ha scritto Rossana, era in riferimento solo alla categoria "cantautori".
Non può assolutamente sussistere un paragone tra De André e Pausini, perché sono due esponenti della canzone diversa.
Ciao.

Sam
pippo.Brescia
00mercoledì 25 ottobre 2006 09:46
Simone e Antonio, concordo con le vostre osservazioni.
Una questione interessante che le parole di Deregibus indirettamente sollevano è, a mio avviso, se la scansione ritmica del rock si presti ad accogliere testi di alto livello qualitativo quanto la forma della ballata.
Mi spiego. Dylan, Young, Springsteen e altri stanno a dimostrare che questo è possibile, ovviamente, ma non è secondario osservare che la lingua inglese si lega più facilmente di altre ad un andamento musicale sostenuto. Se pensiamo invece alla tradizione cantautorale francese ed italiana, ad esempio, notiamo che la parte letteraria sembra essere meglio sostenuta da una ritmica moderata.
Al di là dell'ovvia constatazione che il musicista tende ad utilizzare le forme musicali proprie della nazione d'origine, forse non è inutile chiedersi se, ad esempio per la lingua italiana, il rock conceda meno spazio espressivo alle liriche di altre forme.

p.s. mi piacerebbe sapere che ne pensa, oltre agli altri naturalmente, Beppe Sciarpa Nera.

=Samuele=
00mercoledì 25 ottobre 2006 10:08

Scritto da: (SiG) 24/10/2006 18.17
Poi però Deregibus va oltre e sostiene che il rock va considerato antitetico al cantautorato, visto che il rock sembra poco attento al peso del testo.
Per me si tratta di una falsa antitesi: forse non esistono cantautori rock?
Simone.

[Modificato da (SiG) 24/10/2006 18.18]




Sono d'accordo con te Simone. Non è vero assolutamente che il "rock" sembra poco attento al peso di un testo. Basta ascoltare anche bands come i Widespred Panic, o gli O.A.R. (una miscela di rock, reggae e folk con sfumature etniche e jazzate) e provare a tradurre i loro testi. Potrei citarne molte altre.
In più oltre ai vari Springsteen, Dylan, e autori e cantanti, ci sono una miriade di 'cantautori' di matrice rock. Ad es. Joe Grushecky o Charlie Sexton.
Ciao.

Sam
Compagno di viaggio
00venerdì 27 ottobre 2006 15:57
rock e canzone d'autore
in italia ci sono diversi artisti che hanno portato avanti il connubio fra rock e canzone d'autore:
citerei sicuramente Massimo Priviero, di cui è appena uscito il nuovo disco;
poi Massimo Bubola, anche se negli ultimi dischi il rock ha lascito più spazio al folk, con il recupero di brani popolari italiani;
Ligabue, che a mio parere ha ancora margini di miglioramento in questo senso;
e chiaramente il De Gtregori di alcuni dischi (dagli anni '90 in poi) come Canzoni d'amore e Pezzi
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