giordaloco
00giovedì 31 agosto 2006 07:33
La luce che filtra tra le assi sconnesse mi dà il buon giorno, al momento non registro
bene , sono umido ed appiccicaticcio, il rum della sera doveva essere forte e il caldo e
l’umido hanno fatto il resto , penso di essere caduto in coma; quasi mi ammazzo dallo
scendere dall’amaca ; mi rovescio in testa un mezzo secchio d’acqua e vado verso il
fiume; al ritorno accendo il fogon e ci piazzo la caffettiera , Delmo dorme ancora
nonostante il casino che ho piantato, mi sembra di camminare sulla gomma piuma ,
stanotte sicuramente dormirò in macchina con l’aria condizionata a palla, già mi era
egregiamente servita come alcova nuziale provvisoria ma da adesso sarà il mio talamo
definitivo!!!
Due caffè,qualche banana ed un mezzo ananas sono la mia colazione , caccio il caffè
rimasto sotto il naso di Delmo e lo butto dall’amaca , è ora di andare a procurarci il
pesce per la cena; sembra uno zombi, deve averci dato dentro mica male ,
bonfonchiando sul perchè tutti i capitalisti/imperialisti devono sempre alzarsi all’alba e
prevaricare sui buoni comunisti mi segue.
Infangandoci sino ai ginocchi riusciamo a spingere in mare la zattera , le notizie reperite
ci danno la presenza in foce e lungo il canale di Robali, qualche cuberita, le
immancabili picua, alcuni carangidi di piccola taglia e qualche tiburon gatas o tiburon
amarillo sui due metri per cui rotta alla foce; il natante si spinge con delle pertiche , il
fondale non supera i due metri e nel caso fosse necessario remare disponiamo di due
assi sommariamente sbozzate, insomma siamo veramente su un vascello
modernanente attrezzato e a norma con tutte le sicurezze.
Dopo una sudata epocale siamo finalmente in zona , per fortuna che c’è una brezza
che ci permette di respirare e ci asciuga il sudore ; ho visto passare delle ombre scure ,
per cui, seduto in bilico sulla sponda e con le gambe in acqua, inizio a spinneggiare ,
visto le notizie di prede dimensionalmente ridotte opto per un 13 centimetri , le notizie
erano veritiere : in una mezz’oretta allamo due picua che non superano i due chili e una
cuberita di mezzo, Delmo cattura un Robalo sul chilo, non sono quelle le prede che
cerco , mentre passiamo a lato di un’isoletta di mangrovie vedo scattare un’ombra
scura di generose dimensioni , cubera o pargo sicuramente , a nulla vale un’altra
mezz’ora di sudore , nulla di fatto, mi sa che devo cambiare metodo : monto un Jig
piccolino e cerco di farmi la carnada , la minutaglia è abbondante e una decina di cose
varie sui 15 centimetri vengono a bordo.
Mentre Delmo , da novello Caronte o da apprendista veneziano spinge il natante io
preparo due canne e , come arriviamo al centro della foce , proprio a monte di due
isolette le filo fuori bordo ; il gondoliere pianta il palo nel fango e ci ormeggiamo.
Il sole ormai è a picco e nonostante la brezza si suda come cavalli , dopo un’oretta di
toccatine leggere ho perso fiducia e decidiamo di rientrare , mentre Delmo toglie gli
ormeggi io recupero , la prima canna ha il pescetto scarnificato da sa quale sconosciuto
abitante acquatico , ma mentre salpo la seconda uno strattone quasi me la toglie di
mano, vedo il filo tagliare l’acqua verso monte e verso il bucone che sta alla base di
una delle isolette blocco il filo sperando che regga , perchè se si infila tra le mangrovie
è finita; come si accorge di non potercela fare cambia rotta e fila verso l’altra isola di
salvezza , ma non lo lascio concludere , pompo e a poco a poco arriva , non ho la
minima idea di cosa possa essere , la sua tecnica di difesa è una via di mezzo fra
barracuda e cubera e ha una forza considerevole ; finalmente è a bordo barca e vedo
sia la boccaccia che la coda, viene raffiato senza pietà : è un bel Robalo (snook) sui
5-7 chili, la cena è assicurata!!!
Dopo una faticaccia indicibile e litri di sudore approdiamo alla spiaggia , con quel coso lì
non ci esco più , troppo faticoso , mica voglio che mi venga un collasso in mezzo al
nulla, come dice mio figlio non ho più vent’anni.
Mentre torniamo alla lussuosa residenza monolocale con aria condizionata , pardon
aria passante ci fermiamo da dei conoscenti di Delmo e, in cambio di un caffè cediamo
tutto il pescato , salvo il robalo e tre o quattrro piccoletti che ho intenzione di mettere a
fondo stanotte nel canale dietro casa.
Mentre mi riposo dalle fatiche del guerriero intrattenengo una estemporanea
conversazione con una servizievole chica che era venuta ad aiutare il mio compadre a
pulire e a cucinare il pesce. Delmo,masticando amaro provvede alla preparazione del
pinnuto ; purtroppo per lui sembra che lo spirito di sacrificio della chica sia molto alto e
preferisce cucinare me ; se dopo il servizio della servizievole sarò ancora in grado di
reggermi farò vedere a questi infedeli come si cucina una carbonara senza pancetta
ma con un chorrizo piccante, l’inventiva Italiana abbonda.
Come al solito , al posto della cenetta a quattro ci troviamo in 12 e devo dare fondo alle
scorte , per fortuna che le avevo portate abbondanti; spazzolano pasta , pesce, riso e
fagioli , jamon, cheso e platanitos, innaffiando il tutto con cerveza e rum; mentre
l’ambiente si scalda decido di buttare le lenze, un piombo da 100 grammi , doppio amo
dello 06, filo d’acciaio e le canne legate ad un albero.
Sorvoliamo sulla locura della serata, la mattina mi sveglio tutto rattrappito nella
macchina , orbene sì, ho preferito l’aria condizionata infischiandome se il motore
acceso potesse disturbare o meno il compadre e i vicini di casa, faccio sloggiare la
convivente e mi dirigo al canale per le abluzioni e il controllo canne.
Una è lì col filo all’imbando e viene recuperata senza esca , normale , visto la massiccia
presenza di granchi famelici sull’altra il filo corre parallelo alla riva e finisce nelle
mangrovie , qualcosa deve aver abboccato e si è portato dietro il piombo , con scarsa
fiducia provo a recuperrare ma il tutto è ben fissato alle radici delle piante , non sento
nulla , nessun movimento , nessun tremito ; adesso la soluzione è una sola tirare sino a
che spezzo, ma non so quanto filo perderei , per cui rimando sperando in un aiuto di
Delmo , io in acqua fra quel fango non ci vado mentre lui sembra a suo agio.
Arrivo alla cabagnas e trovo il Cubanito che sta cercando di sloggiare la moglie
provvisoria dalla mia amaca , ha già messo il caffè e , mentre gli spiego la situazione ci
ingozziamo di frutta; siamo in riva al canale e lui entra ; l’acqua gli arriva alla vita , e
penso che per la metà sia affondato nel fango; segue la lenza ed arriva alle magrovie,
si arrampica come un gatto e si ricala in una pozza poco più in là senza perdere
contatto col filo, all’improvviso scatta come un serpente e si attaca ad un tronco “
Pingaaaa Tiburonnn” l’urlo squacia l’aria e rimbomba fra le baracche ; torna dove sto io
a mò di tarzan saltellando da ramo in ramo , l’acqua non la tocca nemmeno con un
piedino; non è in grado di dirmi ne le dimensioni ne il tipo dello squalo , solo che è
grande , o almeno così sembra a lui; intanto qualcuno , richiamato dagli schiamazzi è
venuto a godersi lo spettacolo; non sia mai detto che dei Cubani rinuncino ad una
caccia , in men che non si dica dispongo di quattro o cinque volontari armati di raffi e
machete.
Si avvicinano alla pozza dimensione 2x2 come scimmie , io mi faccio strada a fatica fra
le radici delle mangrovie , non voglio perdermi lo spettacolo, Cogno!!! Hay tiburon
grande !!!! Da dove sono vedo solo una pinna che affiora e poi il caos, due affondano i
raffi che sono scossi e sbattuti contro i tronchi, l’acqua diventa tutta nera di fango, do
già per persa la preda , ma non ho fatto i conti con la natura sanguinaria dei locali , un
raffio ha mollato ma l’altro tiene , altra violenta raffiata ed entrano in azione anche i
machetari , non è che l’azione sia molto chiara , menano puntate e fendenti da tutte le
parti , mi meraviglio come non si affettino qualche gamba; non saprei dire quanto sia
durata l’azione ma finalmente torna la calma , mentre Delmo mi districa la lenza gli altri
fanno passare la belva tra le mangrovie e la portano a riva , è un innoquo tiburon
amarillo ad occhio e croce sul metro e mezzo per una quarantina di chili, intanto sulla
sponda si sono ammassati i dannati delle ferie ; senza che io possa dire nulla
appendono ad un ramo la bestia ed iniziano a pulirla , Delmo ha un’idea geniale ,
scansafatiche come sempre offre di fare una gran festa la sera se qualcuno dei
presenti se la sente di pulire e prendersi la briga di cucinare il nostro maialetto , non ha
nemmeno finito di proporlo che due o tre scalmanati agguantano la vittima sacrificale e
procedono al rito; conclusione , stasera grande festa offerta dal bovo di turno : IO !!!
menù : Tiburon Y cerdo asado!!! Metto in chiaro che io più di una cassa di birra e
quattro bottiglie di rum non offro, so di cavarmela con poco , visto che la cassa da 24 di
birra locale costa 4 dollari e il rum pessimo come non mai un dollaro e mezzo a bottiglia
.
Quello che mi intriga e scoprire come faranno a togliersi tutto quel fango da dosso , ma
in fondo non sono problemi miei; durante la giornata l’accampamento è tutto un fervore
, si approntano assi che faranno da tavolo , arrivano sedie e sgabelli di tutte le forme e
dimensioni, il tutto viene approntato di fianco alla cisterna dell’acqua.
Verso sera , alla luce di fuochi, lanterne , candele , fari di auto e camion le tavole
vengono imbandite , qualcuno ha provveduto anche al sacrificio di svariati polli che
riposano su foglie di palma, caschi di banane ovunque , angurie e cetrioli enormi già
affettati danno colore alla tavolata e un immenso pentolone pieno di riso è posto al
centro tavola; arrivano i due piatti forti : il cerdo e il tibuton che è stato tagliato in due
per poter essere cucinato ; l’ambiente è già sull’alcolizzato andante , devono aver
abbondantemente attinto alle loro scorte di rum fatto in casa.
All’improvviso cala il silenzio o quasi ; i Cubani quando mangiano non parlano , lo
considerano maleducazione , si riempiono i piatti , i baslotti, le tazzine , tutto quello che
è atto a contenere cibo viene riempito ed iniziano un veloce lavorio di mandibole, ma
dura poco , sono veloci gli aborigeni , subito dopo è il caos completo : musica a palla di
almeno tre provenienze e tipi diversi , schiamazzi , chicas che ballano , si contorcono , i
vecchi sono seduti in disparte e forse parlano della rivoluzione e del costo delle uova.
Anch’io mi sono lasciato trascinare dall’ambiente e il rum ingurgitato sta facendo il suo
effetto, barcollando vengo ignobilmente circuito da due baccanti che mi accompagnano
al talamo su quattro ruote , stendiamo un velo pietoso sul seguito, domani si parte , si
torna alla civiltà!!!!!!