il wago-discorso me lo leggo con calma un'altra volta
premettendo che ieri sera mi sono studiato tutto il libro su Bateson, premettendo che mi ha esaltato non poco, premettendo che uno dei miei "maestri" filosofici è Moore (e premettendo che per me Moore DEVE aver studiato bateson perché, altrimenti, è il piu' grande genio nella storia dell'umanita') devo dire che spinoza ha un grande merito: l'aver rifiutato la separazione netta tra mente/dio e corpo/natura.
Per spinoza esiste un'ordine superiore ma non lontano che regola la natura (o almeno così mi sembra di ricordare/capire). Pero' indica come struttura la causalita' lineare, un modello troppo semplicistico. Per Bateson invece la sovrastruttura, la mente totale è l'insieme di tutti i sistemi cibernetici complessi che regolano il mondo.
Credo sia anche giusto a questo punto provare a dire cosa sia un sistema cibernetico. rispetto al modello lineare-logico tradizionale assistiamo ad un allargamento di qualsiasi oggetto di studio. Nel sistema cibernetico fanno parte del sistema anche gli osservatori che influiscono sull'osservato, e l'osservato non è piu' l'oggetto in se', ma piuttosto l'oggetto in relazione con l'altro e tali relazioni sono sempre auto-correttive attraverso meccanismi di retroazione (negativa o positiva).
Quindi si ha un sistema circolare (contrapposto alla linearita' riduzionistica del sistema logico causale) in cui causa ed effetto si influenzano scambievolmente
(avendo A e B, A agisce su B in modo particolare a seconda di B stesso, ma nel momento in cui B cambia per effetto di A, anche A stesso cambiera' la propria azione su un B diverso dal b iniziale e così via)
Per Bateson di questo complesso sistema di sistemi un singolo uomo, una singola disciplina possono vederno solo un arco ristretto, ed è per queste che si cade bnell'errore del modello logico lineare.
A questo punto il suo pensiero diventa un po' piu' complicato. I sistemi cibernetici regolano non solo il mondo (uomo + natura) ma anche i processi mentali propri delle persone e il loro agire.
Se ne deduce che anche dei propri processi mentali (tra questi è incluso anche il linguaggio) l'uomo non ne puo' essere pienamente consapevole, anzi, è importante che la maggior parte dei processi mentali sia inconscia. Seguendo il modello isomorfico batsoniano quindi anche dei sistemi totali del mondo gran parte del funzionamento deve essere non-conosciuto, non-detto, ed è lo spazio del sacro, della religione e dell'arte.
Queste tre attraverso metafore "non-dicono" certi messaggi che vengono comunque recepiti. Batson esalta l'importanza del silenzio nei confronti del sacro, un silenzio che è un non comunicare consciamente, ma che inconsciamente si realizza come vera e propria comunicazione
La parte inconscia delle informazioni della mente totale (la struttura che connette) non deve diventare cosciente altrimente altererebbe in modo profondo il comportamente umano fino a farlo diventare anti ecologico, e quindi distruttivo verso l'ambiente e l'uomo
Per evitare quasta coscienza pericolosa esiste il sacro, ovvero il non detto. il sacro diventa una delle funzioni autoregolatrici del sistema.
Questo importante passaggio manca in Spinoza (ma non solo lui) secondo il quale invece il mondo, se regolato razionalmente, è e deve essere conosciuto nella sua completezza
Aggiungerei anche che il modello di pensiero su cui spinoza si deve essere per forza formato è quello che conduce ad una visione strumentalistica della natura. tale concezione parte dalla divisione netta tra mente e corpo, tra creatore e creatura. Per Bateson (e sembra anche per Spinoza) Non puo' esistere un Dio che è lontano dalla sua creazione, una mente distinta dal corpo, ma se Batson le lega secondo una logica relazionale di differenze in cui pero' l'una è immanente nell'altra, Spinoza annulla la sfera piu' alta, quella di dio, riducendo l'intero sistema a puro materialismo, e quindi ricadendo nel terribile errore della strumentalizzazione della natura
Entrambi questi pensatori criticano fortemente il finalismo umano, ma se per spinoza questo è solo un'illusione (dato che la realta' si basa su relazioni lineari di causalita') per bateson la finalita' umana è piena coscienza e quindi invade la sfera inconscia del sacro
Infine... bateson non parla di liberta' dell'individuo, ma credo sia lecito supporre che per lui l'individuo è libero. L'individuo in un sistema complesso puo' fare tutto quello che vuole, anche superare i limiti della conoscienza o del comportamento arrivando anche a rompere gli equilibri ecologici arrivando a conclusioni disastrose per l'intero sistema
Individuo libero ma fortemente vincolato dai legami relazionali che crea con il contesto (altri individui + ambiente)
Siamo governati da una necessità assoluta al di fuori della quale niente è.
altro punto di conflitto tra i due
Nel sistema cibernetico complesso batsoniano uno degli elementi presi in considerazione è cio che non succede, il non-fatto. Quello che non succede puo' essere la causa di un evento preciso, oppure prendere un preciso significto all'interno di un contesto.
Tra l'altro da qui batson muove una forte critica al concetto di "quantita'" nelle scienze naturali
La quantita' è il risultato di una misurazione, e quindi di un'approssimazione sempre presente. Per questo non va considerata, soprattutto considerando che i non-fatti non hanno "quantita'"
"Noi non viviamo nel mondo delle palle di biliardo. Se una palla da biliardo ne colpisce una seconda, la prima trasferira' la sua energia alla seconda attraverso l'urto e la fara' muovere. Se io tiro un calcio ad un cane questo si girera' e tentera' di mordermi"
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Mah...
[Modificato da /lyxor/ 25/01/2005 13.36]
[Modificato da /lyxor/ 25/01/2005 14.20]