I grassi giusti

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Nevio.I
00martedì 6 settembre 2011 08:54
...è una vita che lo predico!

La fedele mia adepta, Cristianalibera, in arte, VeroniKa germanina, mi rende testimonianza che da una vita vado predicando che mangiare grassi, lipidi, "giusti" e in quantità ritenuta oggi "scandalosa" dalla medicina comune, sia la strada per la salute fisica e mentale.
In realtà il colesterolo che piazziamo, nelle arterie, è controllabile solo per il 20% con l'alimentazione ed è, per il resto legato a fattori altri, soprattutto genetici.
Un tasso di colesterolo alto, paradossalmente, assicura il buon funzionamento del sistema immunitario, a partire dalla prevenzione dei tumori.
Ho sempre notato, nelle mie osservazioni, che chi aveva abbastanza problemi col colesterolo alto, come quelli circolatori, all'opposto, era più preservato dal cancro.
Vitamine fondamentali per l'organismo umano, come la A, i cui precursori sono i caroteni e la E, sono solubili e trasferibili all'organismo umano solo veicolate dai grassi.
Il grasso aiuta a dimagrire!
Il vero nemico sono i Carboidrati (zuccheri) a veloce assorbimento, quelli con alto "indice glicemico", i cui danni sono comunque legati al metabolismo dell'insulina, dove soggetti diversi trovano rischi diversi, anche qui c'entra l' imprinting genetico.
Ora, arriva un medico "ufficiale" a dirlo con un libro di recente succeso:


www.ilgiornale.it/interni/il_medico_che_prescrive_i_grassi_cosi_vivrete_bene/13-04-2008/articolo-id=254299-page=4-co...

..tout se tient,anche in questo caso si assiste al trionfo dello spirito protestante, all'aut-aut (il grasso è male), contrapposto all'et-et di stampo cattolico (non esistono alimenti da demonizzare, est modus in rebus).
Cristianalibera
00martedì 6 settembre 2011 10:53
nevio:

La fedele mia adepta, Cristianalibera, in arte, VeroniKa germanina, mi rende testimonianza che da una vita vado predicando che mangiare grassi, lipidi, "giusti" e in quantità ritenuta oggi "scandalosa" dalla medicina comune, sia la strada per la salute fisica e mentale.



Allora atteniamoci a questa predica sia adepta che maestro! [SM=g27987]

Grazie dell'articolo.


[SM=x2645331]
Cristianalibera
00martedì 6 settembre 2011 18:12
Senti, già che si parla di alimentazione e cure naturali, visto che ci troviamo proprio nel periodo addatto, perché non apri un 3d a beneficio di tutti per parlare della cura dell'uva?
Blueye53
00giovedì 8 settembre 2011 17:33
ciao nevio
grazie per questo informazione, è molto interessante.
Cristianalibera
00venerdì 9 settembre 2011 17:57
Re:
Blueye53, 08/09/2011 17.33:

ciao nevio
grazie per questo informazione, è molto interessante.




E' interessante e come, peccato solo che a volte certe informazioni passano inosservate nel forum oppure riscontrano poco interesse. [SM=g28004]

nevio63.
00venerdì 9 dicembre 2011 16:34


La rivincita dei lipidi (grassi alimentari)

www.dottorperuginibilli.it/index.php?option=com_content&task=view&id=194&It...

Basta con le diete imposte. Basta con la paura di mangiare un po’ più grasso. Basta con i sensi di colpa. Uomini e donne con un po’ di “maniglie” sui fianchi è il momento della rivincita. E non ve lo dice un sondaggio qualsiasi o un gastronomo incallito. “Mangia grasso e vivi bene” è il titolo (e a questo punto anche il felice slogan di chi ha qualche chilo in più) di un interessante, sorprendente (per certi versi) libro scritto dal medico Francesco Perugini Billi.

Dottore, perché il grasso non fa male? E perché ci hanno detto fino allo sfinimento che fanno male certi cibi?
“I grassi sono stati sempre presenti nella dieta dell’uomo fin dai primordi. Pensiamo solo al maiale, animale “grasso” per antonomasia, che ha giocato un ruolo fondamentale nella dieta dell’Europa medievale ed è ancora tanto presente nelle tradizioni culinarie delle nostre regioni. Per quanto riguarda la paura del colesterolo, questa è nata negli Stati Uniti agli inizi degli anni ’50. Si tratta di una storia fatta d’interessi economici, industriali e politici, nulla a che fare con la salute della gente. La demonizzazione di pancetta, uova e burro è stata una manna per l’industria degli oli di semi e delle margarine, e successivamente dei cibi dietetici, mentre lo spauracchio del colesterolo lo è stato per le industrie del farmaco. Peccato che 50 anni di ricerche e tanti soldi spesi non sono stati in grado di dimostrare che una dieta povera di grassi allunga la vita, né che il colesterolo provoca l’infarto”.

Oggi siamo arrivati al punto che si spende di più per dimagrire che per mangiare bene..
“E’ curioso come negli ultimi decenni abbiano fatto di tutto per “sgrassare” la nostra dieta e mangiare male e senza gusto. Non solo non sono state debellate le malattie coronariche, ma sono aumentati il diabete e l’obesità, che sono l’anticamera di quelle stesse malattie cardiovascolari di cui ci si voleva liberare. Rifuggiamo i grassi come la peste e poi ci ingozziamo di zuccheri e farine raffinate. Il corpo ha bisogno di una certa quantità di calorie. Se gli neghiamo i grassi, allora li cercherà sotto forma di carboidrati. Il problema è che questi, a differenza dei grassi, creano dipendenza, possono provocare insulinoresistenza e più facilmente portare al sovrappeso. Quindi, spendere i propri soldi in alimenti “scremati”, “magri” e “light” non è la risposta giusta. Non solo non fanno dimagrire, ma non sono neanche salutari”.

Qual è secondo lei una dieta per stare bene?
“Oggi si fa un gran parlare della “dieta mediterranea”. Gli esperti ci vogliono far credere che si tratti di una dieta povera di grassi animali, ricca di pesce, cereali e legumi. Forse nei loro sogni! Sì perché una tale dieta nel Mediterraneo non esiste. Tra i popoli che si affacciano su questo antico mare il consumo di grasso e carne è molto diffuso ed estremamente variabile da zona a zona. In Calabria, ad esempio, ci sono decine di succulenti e pingui piatti a base di maiale, mentre i Sardi, che sono tra i popoli più longevi al mondo, hanno sempre mangiato poco pesce, preferendo i formaggi e le carni, come quelle di maialino, di pecora e di capra. Cosa voglio dire con questo? Che la differenza di mortalità per cause cardiovascolari tra gli americani e i popoli mediterranei che tanto colpì i ricercatori negli anni ’60 non era dovuta al diverso consumo di grassi animali, ma piuttosto al fatto che nel mediterraneo ancora si mangiavano cibi locali, freschi, così come la terra li aveva prodotti, mentre oltreoceano già imperversavano i cibi manipolati dall’industria”.

Ci può fare un esempio di prodotti che secondo la teoria lipidica fanno male ed invece vanno recuperati?
“Tra gli alimenti più colpiti dagli anatemi dei grassofobici ci sono sicuramente le uova e il burro. Non c’è nulla di male in questi alimenti, piuttosto dovremmo occuparci della loro provenienza. Vale il detto “sei quello che i tuoi animali mangiano” e purtroppo oggi la maggior parte degli animali vengono nutriti con pastoni industriali, compostri da soia e cereali, che abbassano di molto i fattori protettivi per la salute presenti negli alimenti”.

Il fatto che sia sorta Slow Food con i presidi e che sia in atto una riscoperta dei prodotti tipici sono conferme alle sue teorie?
“Sì, bisogna recuperare le razze autoctone, i modi di produzione artigianale e proteggere le piccole realtà produttive che non possono competere con la schiacciante politica della grande industria alimentare la cui filosofia è quella del “tanto a poco prezzo” ”.

Mangiare grassi va bene ma con misura…
“Non bisogna avere paura dei grassi o dei cibi grassi, se questi non sono stati manipolati dai processi industriali. Il grasso là dove la natura l’ha messo va benissimo! Il grasso del cibo ci aiuta ad assorbire numerose vitamine, minerali e gli antiossidanti, oggi così di moda. Stiamo lontano dai grassi idrogenati, che ormai sono presenti in quasi tutti i prodotti da pasticceria e da forno commerciali e spesso anche artigianali. Questi sono i grassi che vi fanno male davvero. Per le nostre popolazioni, gli unici grassi storicamente coerenti sono lo strutto, il burro e l’olio extravergine. Usateli anche per cucinare. Sono tutti grassi che tengono bene le alte temperature e non si disgregano in radicali liberi, come fanno i tanto osannati oli di semi”.

Ci sono alimenti che è meglio evitare?
“Tra quelli veramente genuini, naturali, tradizionali, prodotti con metodi rispettosi dell’ambiente e degli animali, assolutamente nessuno
kelly70
00venerdì 9 dicembre 2011 16:46
W gli spaghetti aglio olio e peperoncino e le bistecche di maiale [SM=g7348]

E il prosciutto con il grasso, che per non farmelo togliere glielo devo dire, perchè ormai lo tolgono a tutti, nessuno lo vuole. Idioti. [SM=g27994]
Claudio Cava
00sabato 10 dicembre 2011 00:13
Re:
kelly70, 09/12/2011 16.46:

W gli spaghetti aglio olio e peperoncino e le bistecche di maiale [SM=g7348]

E il prosciutto con il grasso, che per non farmelo togliere glielo devo dire, perchè ormai lo tolgono a tutti, nessuno lo vuole. Idioti. [SM=g27994]



Io mangerei il grasso e butterei il restoooooo [SM=g2490071] [SM=g2490071] [SM=g2490071]

Ciao
Claudio
Claudio Cava
00sabato 10 dicembre 2011 00:28

Io dopo aver capito il significativissimo dato di fatto che ci hanno preso per il culo per 2000 anni con le religioni ho fatto 2 + 2:

Facile che sia cosi' anche per quanto riguarda tutto il resto.

E quindi me ne sono fregato di tutto.

Messo al bando dogmi e credenze di ogni categoria, Scienza o pseudotale compresa.
E sto continuando lo sfoltimento.
Ancora ne ho da buttare nel secchio......

Per quanto riguarda l' alimentazione, mi vedesse un dietologo si suiciderebbe.

Mi piace la cucina grassa, carne grassa, grassi, olio d' oliva e tutto cio' che va sotto la classificazione a mio avviso, anzi, viste le mie condizioni fisiche, sicuramente falsa di "insalubre".

Vado a istinto e mangio quello che mi pare.

Me ne pentiro'?

Forse, ma potro' dire di aver vissuto sul serio.

Ciao
Claudio
Cristianalibera
00martedì 8 maggio 2012 17:21
Occhio al pericolo delle statine:

www.livelloalfa.com/statine.htm


Pericoli dei farmaci anticolesterolo: le statine

23/07/2011




Una recente analisi ha dimostrato che l’assunzione di statine è associata con un eccessivo rischio di sviluppare il diabete.

pilloleI ricercatori hanno esaminato 5 prove cliniche concernenti 32000 pazienti con il risultato di trovare che maggiore è il dosaggio delle statine utilizzato maggiore è anche il rischio di sviluppare il diabete.

Questa potrebbe essere la causa dell’epidemia di diabete alla quale stiamo assistendo. Le statine, come è noto a molti, sono il più popolare farmaco utilizzato oggigiorno per abbassare il colesterolo. E’ stato pensato come un qualcosa di “preventivo” per ridurre i rischi di problemi cardiaci. Molti medici prescrivono le statine anche in caso di elevata proteina C reattiva (indicazione di infiammazione cronica nel corpo), addirittura a bambini di 8 anni.

Il fatto che i farmaci a base di statine producano effetti indesiderati è ben noto, ci sono qualcosa come 900 studi che ne provano gli effetti avversi che vanno da problemi muscolari fino ad aumentato rischio di cancro. Ma le statine possono anche causare il diabete.

Un’analisi pubblicata su JAMA di giugno conclude che chi assume alte dosi di statine ha un maggior rischio di sviluppare il diabete rispetto a chi assume dosi moderate. Le statistiche evidenziano che in caso di alto dosaggio 1 persona su 498 svilupperà il diabete. Al contrario, il rapporto di protezione dato dalle statine verso accidenti cardiaci è di 1 a 155, cioè su 155 persone che assumono statine, solo una sarà protetta da problemi cardiaci.

Un’analisi del 2010 riguardante 13 prove cliniche con 91140 partecipanti trovò che la terapia con statine era associata ad aumento del 9 % del rischio di diabete.

Da uno studio del 2009 risultò che l’uso delle statine era associato ad incremento del glucosio plasmatico in persone con o senza diabete, indipendentemente dall’età e da altri fattori, come dal fatto che utilizzassero aspirina, beta bloccanti o inibitori della conversione dell’angiotensina. Lo studio raggruppa dati da più di 345400 pazienti su un periodo di due anni.

In media, le statine aumentano il glucosio plasmatico di 7 mg/dl in persone non diabetiche e di 39 mg/dl nei diabetici.

Perché le statine causano il diabete

Ci sono alcuni differenti meccanismi. Il più importante è l’aumento dei livelli di insulina, che può essere estremamente dannoso per la salute.

Mentre un certo quantitativo di insulina è necessario per mantenere un corretto tasso di glucosio nel sangue, elevati livelli di insulina provocano una infiammazione cronica nel corpo e l’infiammazione è l’anticamera di molte patologie croniche. Infatti, alti livelli di insulina portano a problemi cardiaci che, ironicamente, sono la principale ragione dell’assunzione di farmaci ipocolesterolemizzanti. Può anche promuovere l’accumulo di grasso nell’addome, ipertensione, attacchi cardiaci, fatica cronica, disfunzioni tiroidee e malattie come Alzheimer, Parkinson e cancro.

Secondariamente, le statine aumentano il rischio di diabete elevando la quantità di zuccheri nel sangue. Consumando un pasto che contiene amidi e zuccheri, quelli in eccesso vengono metabolizzati dal fegato in colesterolo e trigliceridi. Le statine lavorano impedendo al fegato di produrre colesterolo e come risultato il fegato ritorna lo zucchero al sangue, il che incrementa la glicemia.

Le statine inoltre privano il corpo di alcuni validi nutrienti che possono influire sulla glicemia. Due sostanze in particolare, la vitamina D ed il coenzima Q10 sono necessarie per mantenere una glicemia ideale.

E’ importante capire che il diabete farmaco indotto e quello vero di tipo 2 non sono necessariamente identici.

Se siete in terapia con statine e scoprite di avere il glucosio alto nel sangue, è possibile che si tratti semplicemente di iperglicemia, un effetto collaterale dato dal farmaco. Sfortunatamente, molti medici a questo punto emettono una erronea diagnosi di diabete di tipo 2 e quindi prescrivono un altro farmaco, mentre tutto quello che è necessario fare è smettere di assumere statine per permettere alla glicemia di ritornare normale. Così, se amici e persone che amate sono in cura con le statine e vi confidano di avere ricevuto una diagnosi di diabete, fate loro un favore e fategli leggere questo articolo.

Le statine decimano i nutrienti salutari.
Non è ancora certo se le statine depletano il corpo di vitamina D, ma è certo che riducono l’abilità naturale del corpo di produrre vitamina D (1.25-diidrossicolecalciferolo). Questo è un problema normale dei farmaci anticolesterolo, ma il colesterolo è necessario per produrre vitamina D. E’ il materiale grezzo che il corpo converte in vitamina D dopo che avete esposto la vostra pelle al sole.
E’ anche ben documentato che la vitamina D migliora l’insulino resistenza, così manco a dirlo, prendendo le statine smantellate il meccanismo integrato pro-salute.
Inoltre, le statine sopprimono il coenzima Q10 naturale, anche detto ubichinone nella sua forma attiva. Principalmente sintetizzato nel fegato, produce energia per le cellule del corpo e gioca anche un ruolo importante nel mantenimento della glicemia. La carenza di coenzima Q10 aumenta il rischio di infarto, ipertensione e problemi cardiaci. Ancora, il coenzima Q10 protegge l’organismo dallo stress ossidativo, un fattore fortemente predisponente per il diabete, le sindromi metaboliche e gli attacchi cardiaci.
Detto questo, se dovete assolutamente assumere delle statine, dovete essere sicuri di assumere anche l’ubichinone, per prevenire la carenza del coenzima Q10 ed aiutare a proteggervi dal danno cellulare.
Altri potenziali effetti collaterali delle statine

A parte quello che abbiamo detto finora, le statine sono associate ad altri dannosi effetti collaterali, tra i quali:

Debolezza


Polineuropatia (danno nervoso alle mani ed ai piedi)


Acidosi


Disfunzioni pancreatiche

Dolori e crampi muscolari


Anemia


Disfunzioni sessuali


Cataratta

Rabdomiolisi, una seria condizione degenerativa dei tessuti muscolari


Potenziale aumento degli enzimi epatici, i pazienti devono monitorare le funzioni epatiche


Soppressione del sistema immunitario


Aumentato rischio di cancro
E’ assolutamente necessario l’uso delle statine?
Che questi farmaci abbiano dominato il mercato come hanno fatto è una testimonianza del potere di marketing, corruzione e massiccio conflitto di interesse, perché la probabilità è molto alta – maggiore di 100 a 1 – che non ce ne sia realmente bisogno. E’ chiaramente uno dei farmaci sovra prescritto. Solo un sottogruppo di persone può trarne reale beneficio e sono quelle nate con un difetto genetico chiamato ipercolesterolemia familiare, che le rende resistenti alle misure tradizionali per normalizzare il colesterolo.
Dovete comprendere prima di tutto che il colesterolo non è la causa dei problemi cardiaci. E se il vostro medico vuole che controlliate urgentemente il vostro colesterolo totale, dovreste sapere che questo test non dirà virtualmente nulla riguardo al rischio di patologie cardiache, a meno che non evidenzi valori sopra 330 o che ci sia un rapporto HDL/Colesterolo seriamente distorto.
Il corpo necessita del colesterolo. E’ importante per la produzione delle membrane cellulari, degli ormoni, della vitamina D e degli acidi biliari che aiutano a digerire i grassi. Il colesterolo inoltre aiuta il cervello a formare le memorie ed è vitale per le funzioni neurologiche. C’è l’evidenza che avere troppo poco colesterolo aumenta il rischio di cancro, di perdita della memoria, di Parkinson, di squilibri ormonali, di colpi apoplettici, di suicidio e di comportamento violento.

I seguenti rapporti sono i più importanti indicatori di problemi cardiaci e gli unici da tenere in considerazione:

rapporto HDL/Colesterolo totale: dovrebbe essere idealmente sopra il 24%. Sotto il 10% esiste un reale rischio di problemi cardiaci.

rapporto trigliceridi/HDL: deve essere inferiore a 2.

Ci sono persone con livelli di colesterolo totale oltre 250 che sono comunque a basso rischio di infarto grazie alla elevata quantità di HDL (il cosiddetto colesterolo buono). Diversamente, molte persone con un colesterolo inferiore a 200 possono avere un elevato rischio cardiaco per il basso livello delle HDL.
Come ottimizzare il livello di colesterolo senza farmaci

Il modo migliore per ottimizzare il colesterolo e prevenire le patologie cardiache è attraverso la dieta e l’esercizio.

E’ pure effettivamente semplice. Il 75% del colesterolo è prodotto dal fegato, che è influenzato dal livello di insulina.

Perciò, ottimizzando il livello di insulina automaticamente si ottimizzerà anche il livello di colesterolo e si ridurranno entrambi i rischi di diabete e patologie cardiache. Come avete appena appreso, assumere le statine aumenta effettivamente il rischio di entrambe queste malattie. Perciò prima di prendere un farmaco di questo tipo valutate rischi e benefici.

Tenete presente che ci sono altri modi per migliorare il colesterolo senza mettere a repentaglio la salute.

Le principali raccomandazioni per regolare il colesterolo sono:

Ridurre, con lo scopo di eliminarli, cereali e fruttosio dalla dieta. Questo è il metodo numero uno per ottimizzare il livello di insulina, che avrà un effetto positivo non solo sul colesterolo ma anche sul rischio di sviluppare un diabete, una patologia cardiaca e molte altre malattie croniche. Consultate un professionista che determini la vostra dieta ideale e consumate una buona quantità di cibi crudi.

Assumere una buona quantità grassi omega-3 di alta qualità e di derivazione animale, come l’olio di krill e ridurre il consumo di grassi Omega-6 (grassi trans vegetali) in modo da bilanciare il rapporto omega-3/omega-6.

Includere cibi salutari per il cuore nella dieta, come olio di oliva, noce di cocco ed olio di cocco, latticini biologici da latte crudo non omogeneizzato, uova biologiche, avocado, semi e nocciole crude, carni biologiche da animali nutriti solo con erba.

Fare esercizio quotidianamente. Praticare fitness, che servirà inoltre ad ottimizzare la produzione di ormone della crescita (HGH).

Evitare di fumare o bere alcoolici in modo eccessivo.

Preoccuparsi di avere un buon sonno, ristoratore.

Diversamente dai farmaci contenenti statine, che abbassano il colesterolo a scapito della salute, queste strategie di vita rappresentano un approccio olistico che influirà sulla salute in toto, inclusi il mantenimento di livelli ottimali di insulina e di un sano sistema cardiovascolare.

Ricordiamo che le presenti informazioni sono qui riportate a carattere informativo e divulgativo, non incoraggiamo in nessun modo il fai da te terapeutico ed invitiamo come sempre a consultarsi con il proprio curante.



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