La Guerra dovrebbe avere un'Etica o il Fine giustifica i Mezzi?

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Antioco III il Grande
00domenica 27 novembre 2005 20:58
La guerra dovrebbe avere un codice, un'etica, pur nel dramma della perdita di vite umane, o in guerra tutto è permesso?
Esiste ancora la cavalleria e il rispetto per l'avversario?

[Modificato da Antioco III il Grande 27/11/2005 20.59]

Pius Augustus
00domenica 27 novembre 2005 21:31
La guerra "cavalleresca" ha avuto inizio nel 700, con il tacito accordo degli eserciti di contenere le perdite della popolazione civile e di limitare le distruzioni dopo gli orrori della guerre del 600.
A parte alcune pur vistose eccezioni-le cosiddette guere indiane,la repressione nelle filippine da parte degli americani,le guerre locali in sudamerica-questa fu la linea generale delle guerre anche nell'ottocento.Questa tendenza fu mantenuta nella prima guerra mondiale da tutti gli eserciti,ad esempio i tedeschi in russia e romania si comportarono civilmente,come pure gli austriaci in italia,mentre in belgio all'inizio del conflitto i tedeschi compirono delle pur contenute stragi di civili.Si perse tuttavia nelle guerre ideologiche degli anni venti e trenta del novecento,ad esempio gli italiani sradicarono la popolazione civile della cirenaica, e compirono eccidi in etiopia, nella guerra civile spagnola si ebbero atrocità da entrambe le parti e i giapponesi in cina compirono stragi su stragi.
L'apogeo dell'inciviltà in guerra si ebbe nella seconda guerra mondiale, quando i tedeschi-che pure in francia si comportarono abbastanza civilmente- in russia compirono un vero genocidio,uccidendo almeno 10 milioni di civili.
Nelle guerre limitate della guerra fredda si scontravano spesso eserciti regolari contro formazioni di guerriglia, la quale può-se può-essere sradicata solo allontanando da essa la popolazione o impedendogli di aiutarla con il terrore più spietato,anche se spesso senza successo; questo fu dimostrato dagli americani in vietnam e dai russi in afganistan che pure non vennero a capo delle guerriglie.

In tutti questi conflitti non c'è più l'ideale di cavalleria, poichè il nemico è considerato con isprezzo o cn odio estremi e non c'è comunanza di valori.
Del resto la cavalleria poteva essere molto più facile fra un contadino francese e uno tedesco nel 14 che un guerrigliero vietcong e un marine americano, figli di culture radicalmente differenti.
La guerra in iraq sta dimostrando da entrambe le parti la mancanza di valori comuni e quindi l'impossibilità della cavalleria.

Personalmente credo cheil soldato avversario vada rispettato finchè non si macchia di crimini contro i civili; io non avrei risparmiato gli assassini di My-Lai o quelli di marzabotto ad esempio; poi se in gioco c'è la libertà di un popolo credo che la morale si possa mettere in disparte, riguardo ai soldati nemici-nel caso che questi siano invasori.
Antioco III il Grande
00domenica 27 novembre 2005 21:38
Armi Non Convenzionali
e riguardo all'uso di armi non convenzionali? è giusto usare armi non acettate dalle convenzioni internazionali?
Pius Augustus
00domenica 27 novembre 2005 21:48
Re: Armi Non Convenzionali

Scritto da: Antioco III il Grande 27/11/2005 21.38
e riguardo all'uso di armi non convenzionali? è giusto usare armi non acettate dalle convenzioni internazionali?



Non se la tua nazione ha sottoscritto la convenzione in cui se ne vieta l'uso e se nesun altro le utilizza.
Riccardo.cuordileone
00lunedì 28 novembre 2005 12:13
La cavalleria si è persa nel tempo e con lei il rispetto dell'avversario, sopratutto per un nemico di un'altra civiltà.
Le armi da fuoco hanno cambiato radicalmente la guerra, rendendola molto più cruenta e meno nobile, inoltre più semplice e banale per i soldati; anche distinguersi per eroismo e coraggio è diventato raro.
Un tocco di nobiltà e rispetto è rimasto nell'aviazione ma nella fanteria si è perso completamente, il motivo forse è la possibilità che ha un pilota di costruirsi una bella reputazione e la facilità con cui può essere riconosciuto in battaglia; il fante invece, che sia un eroe oppure no, in battaglia rimane solo un numero.

Io penso che si dovrebbe riscoprire un pò di cavalleria e di quel rispetto per l'avversario che abbiamo perso nel tempo.

Per quanto riguarda la domanda se in guerra tutto è permesso, sinceramente non so rispondere, così a parole ti direi di no, che bisognerebbe rispettare delle regole morali ed etiche, a fatti però sinceramente non posso sapere come mi comporterei.
Pius Augustus
00lunedì 28 novembre 2005 18:21
Non sono daccordo con riccardo quando dice che la guerra è divenuta più barbara con la polvere da sparo;anzi le guerre del settecento erano infinitamente più civili delle guerre antiche e edievali,quando se una città non si arrendeva perdeva il diritto alla vita per tutti i suoi abitanti:cesare in gallia massacrò migliaia di nemici e cralo magno in sassonia compì veri genocidi...altro che cavalleria! [SM=x278653]
Figuriamoci se un crociato aveva rispetto per un musulmano o il contrario...anche se pare che saladino e Riccardo cuor di leone-eh si proprio lui! [SM=x278632] -si rispettassero come avversari...ma non credo che fosse così per i soldati.
smea37gollum
00lunedì 28 novembre 2005 19:24
Re:

Scritto da: Pius Augustus 28/11/2005 18.21
Non sono daccordo con riccardo quando dice che la guerra è divenuta più barbara con la polvere da sparo;anzi le guerre del settecento erano infinitamente più civili delle guerre antiche e edievali,quando se una città non si arrendeva perdeva il diritto alla vita per tutti i suoi abitanti:cesare in gallia massacrò migliaia di nemici e cralo magno in sassonia compì veri genocidi...altro che cavalleria! [SM=x278653]
Figuriamoci se un crociato aveva rispetto per un musulmano o il contrario...anche se pare che saladino e Riccardo cuor di leone-eh si proprio lui! [SM=x278632] -si rispettassero come avversari...ma non credo che fosse così per i soldati.



una guerra può mai essere civile? [SM=x278631] [SM=x278641]


Soga
00lunedì 28 novembre 2005 23:01
Re:

Scritto da: Pius Augustus 28/11/2005 18.21
Non sono daccordo con riccardo quando dice che la guerra è divenuta più barbara con la polvere da sparo;anzi le guerre del settecento erano infinitamente più civili delle guerre antiche e edievali,quando se una città non si arrendeva perdeva il diritto alla vita per tutti i suoi abitanti:cesare in gallia massacrò migliaia di nemici e cralo magno in sassonia compì veri genocidi...altro che cavalleria! [SM=x278653]



Questo dipende dalla cultura, non dalle armi da fuoco.
E' innegabile che l'introduzione delle armi da fuoco ha reso le morti più cruente, più numerose e ha cancellato l'aspetto nobile della guerra che era fondamentale nei secoli precedenti.
Breznev
00martedì 29 novembre 2005 12:59
Re: Re:

Scritto da: smea37gollum 28/11/2005 19.24


una guerra può mai essere civile? [SM=x278631] [SM=x278641]





Ottima risposta! [SM=x278629]

Nella storia le guerre non sono mai state "etiche", ma hanno sempre avuto un fine economico o politico; come si può dunque chiedere alla guerra di essere "etica"?


Suppiluliumas
00mercoledì 30 novembre 2005 11:24
Re: Re:

Scritto da: smea37gollum 28/11/2005 19.24


una guerra può mai essere civile? [SM=x278631] [SM=x278641]







[SM=x278629]


BRESCIAGGHER
00mercoledì 7 dicembre 2005 19:03
condivido in pieno

la guerra non può essere etica

certo a volte ci si pongono dei limiti ma francamente per convenienza e non per etica

Suppiluliumas
00sabato 10 dicembre 2005 17:30
Re:

Scritto da: BRESCIAGGHER 07/12/2005 19.03


certo a volte ci si pongono dei limiti




[SM=x278661]
BRESCIAGGHER
00domenica 11 dicembre 2005 12:57
Re: Re:

Scritto da: Suppiluliumas 10/12/2005 17.30


[SM=x278661]




se decido di non buttare una bomba atomica non lo faccio perchè mi piange il cuore nel distruggere un qualcosa ma perchè reputo che non sia conveniente farlo

questa per me non è etica della guerra ma un semplice calcolo di costi/benefici

Suppiluliumas
00sabato 17 dicembre 2005 16:38
Re: Re: Re:

Scritto da: BRESCIAGGHER 11/12/2005 12.57



se decido di non buttare una bomba atomica non lo faccio perchè mi piange il cuore nel distruggere un qualcosa ma perchè reputo che non sia conveniente farlo

questa per me non è etica della guerra ma un semplice calcolo di costi/benefici






[SM=x278629]
Tercio Real
00martedì 14 marzo 2006 18:24
La cavalleria era fra nobili e praticamente solonelle giuste medioevali, le battaglie in campo aperto erano un massacro, gli assedi erano la fine per la popolazione... altro che cavalleria, lo stesso che nelle guerre con polvere da sparo.

Il singolo puo essere etico, onorevole, un generale puo essere benigno...ma nella moltiudine, nella folla, nel caos, quando vedi che uno ti sta sparando e semplicemente é te o lui, si dimentica tutto...
Le guerre sono altro che etiche... globalmente, la guerra puo avere dei limiti, vista nella sua massima ampiezza, nelle singole battaglie, scaramucce, tutto é permesso.
Pensate che voi avreste una etica e tutto in mezzo a un assedio medioevale, difendendo la tua citta, e piu semplicemente la tua famiglia, fai il possibile e altro per proteggerti e proteggere ai tuoi.

Immaginate una guerra tra un paese tecnologicamente piu avanzato in tutto contro un altro che quello piu tecnologico che ha e un KALASHNIKOV di 20 anni fa... credete che non metteranno le mine antipersona, useranno gas e tutto quello che é proibito anche se firmato dal governo? Si tratta di salvare la tua vita.


Le guerre piu onorabili credo furono quelle dell antichita prima di roma. Tra le poleis greche sopratutto. Si lottava per la Tua citta, per il tuo onore e per l´onore della tua citta, assieme al compagno, mai scappare o farti l´eroe perche danneggi a tuoi se rompi la formazione a falange.

Certamente si sono atti di onore e valerosita in tutte le guerre, ma nella guerra vale tutto ragazzi.
Tercio Real
00martedì 14 marzo 2006 18:25
Pero a me piace vedere la guerra con delle norme d´onore e tutto quello, ma la realta é altra.
Tercio Real
00martedì 14 marzo 2006 18:27
A molti grandi generali della storia, la guerra non piaceva affatto.
Si sa che annibale e scipione, dopo i massacri che erano le sue battaglie, 'si sentivano male per l´ingente quantita di perdite umane
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