La terra secondo gli Egizi?

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-Kiya-
00mercoledì 29 marzo 2006 20:41
Ho appena terminato la lettura del testo "Astronomia egizia" di Carlo Gallo e spontaneamente mi è sorta questa domanda.

Il libro in questione ne fa solo qualche accenno, sostenendo che la loro concezione vedesse il mondo come fosse una scatola, di cui il cielo rappresentava il coperchio [SM=x822737]
obbiettivamente non avevo mai sentito prima nulla del genere e confesso che mi lascia alquanto perplessa...

osservando i vari papiri e le rappresentazioni di Nut è però riscontrabile che la dea veniva sempre rappresentata curva con braccia e gambe poggiate al suolo. E lo stesso Geb, posto sotto di lei, non è mai supino, ma ricurvo su se stesso...

Come lo si può interpretare?
ritenete possibile che gli egizi fossero a conoscenza che la terra non era piatta? [SM=x822736]
Messalinaxxx
00giovedì 30 marzo 2006 09:57
Re:
io non credo che pensassero che la terra sia piatta.
piuttosto credo che pensassero la terra fosse come in una scatola, un po' come quelle sfere che si trovano nei negozi, dove c'e' il centro con un oggetto, una cappa di vetro sopra e tanti minuscoli oggetti che ruotano attorno.
le raffigurazioni di nut e geb danno molto questa idea, e anche la loro conoscenza astronomica cosi' precisa mi fanno pensare a questo.

di sicuro sento che non pensassero che l'universo sia infinito, ma inscatolato.
ma la terra piatta non credo.

8)
pizia.
00domenica 2 aprile 2006 00:25
Non ho letto il libro di Gallo e mi riprometto di farlo certamente, ma detto così, fra noi, non potrebbe essere che l'idea della scatola sia dovuta alla rappresentazione del cielo che facevono gli egizi? Un tema ricorrente nella decorazione delle stanze è infatti un soffitto tutto stellato, che si evolve dalla semplice ripetizione di stelle in file e colonne ben allineate, fino a culminare in quegli esempi con costellazioni ben organizzate.
Certo quando vengono rappresentate le personificazioni, Nut è curva, ma non possiamo dire che poggia proprio in terra, altrimenti dovrebbe avere mani e piedi su Geb, e poi, semmai, è Shu che la tiene su piuttosto che appoggiarsi; ma il limite di questa rappresentazione è proprio il fatto che siano personificazioni e quindi diventa difficile rappresentare una persona "infinita".
Però secondo me l'idea dell'infinità del cielo l'avevano, e sono proprio quei primi soffitti stellati che me lo fanno pensare, con quella ripetizione ritmica di stelle che sembrano quasi voler dire: eccetera...
E' solo un ragionamento mio però [SM=x822717]
ciao da pizia [SM=x822725]
-Kiya-
00martedì 4 aprile 2006 01:40
Re:

Scritto da: pizia. 02/04/2006 0.25
Non ho letto il libro di Gallo e mi riprometto di farlo certamente,



Non ti porterà via molto tempo. La prima parte si divora, in quanto molto discorsiva. Un riassunto interessante dell'epoca faraonica incentrato sugli aspetti perno dell'argomento. La seconda è un po' più ostica ed impegnativa. Mi ha rallentato molto il capitolo dedicato al Calendario Egizio, il quale a mio parere risulta essere troppo "frettoloso" e da per scontati elementi che obbiettivamente non lo sono affatto, pena la perdita di tempo nel ricostruire il discorso, il chae alimenta anche una buona dose di confusione.


ma detto così, fra noi, non potrebbe essere che l'idea della scatola sia dovuta alla rappresentazione del cielo che facevono gli egizi? Un tema ricorrente nella decorazione delle stanze è infatti un soffitto tutto stellato, che si evolve dalla semplice ripetizione di stelle in file e colonne ben allineate, fino a culminare in quegli esempi con costellazioni ben organizzate.



Affermando la teoria del mondo come scatola, il Gallo si riferisce a una "concezione cosmologica" di cui non fa altro cenno ed io sinceramente non ho mai trovato nessun riscontro in proposito...
ecco il passo che la riguarda:

"Per tutto il lungo periodo della storia Egizia non vi è sempre stata un'unica rappresentazione dell'universo: una caratteristica della cultura degli Egizi era il fatto di incorporare tra le più antiche tradizioni, che peraltro non veniano abbandonate, tutte le innovazioni che si presentavano.
Una delle più antiche concezioni cosmologiche è quella secondo la quale l'universo sarebbe una scatola rettangolare il cui coperchio era il cielo, che veniva sorretto da quattro montagne (o quattro pioli) situate agli angoli della Terra. Questa era il fondo della suddetta scatola ed era attorniata dal fiume universale, dal quale proveniva il Nilo che la divideva indue parti. Il livello del fiume universale era molto alto, tale da raggiungere qualsi le cime delle montagne che sorreggevano il cielo, ed è sulle sue acque che la barca del dio-Sole percorreva il suo viaggio diurno sopra l'orizzonte*.
Secondo questa cosmologia i mutamenti stagionali della posizione del Sole veniano spiegati credendo che durante l'estate la barca su cui il sole viaggiava si avvicinasse alla riva terrestre del fiume universale di più che durante l'inverno. (...)"




(*) stando alle immagini pervenute fino a noi e relative al viaggio del dio-Sole nel cielo diurno ho sempre isto traiettorie a curvatura (semicerchio, esattamente come lo stesso sole si muove nel cielo) e mai un ovimento in linea retta parallelo all'orizzonte come starebbe ad indicare una concezione su base rettangolare!!!!



Certo quando vengono rappresentate le personificazioni, Nut è curva, ma non possiamo dire che poggia proprio in terra, altrimenti dovrebbe avere mani e piedi su Geb, e poi, semmai, è Shu che la tiene su piuttosto che appoggiarsi; ma il limite di questa rappresentazione è proprio il fatto che siano personificazioni e quindi diventa difficile rappresentare una persona "infinita".



Io non riesco a vederlo come dato di fatto. Stando a quanto possiamo vedere dall'iconografia egizia, le mani e i piedi di Nut e Geb si sfiorano spesso .... o forse ciò non avviene in alcuni casi... in altri comunque veniva illustrato un contatto seppur lieve dei due corpi; in ogni caso Nut avvolge sempre Geb (nel senso che chiude il semicerchio e Geb è rappresentato al suo interno) che siano queste interpretabili come imperizie degli artisti a volte forse troppo frettolosi? O non vi erano canoni da rispettare in proposito? [SM=x822736]
Comunque, mi ripeto, Nut inarca il suo corpo su Geb perche Shu li separa per ordine di Amon... e quindi ne scaturisce un semicerchio...

in proposito sarebbe interessante approfondire anche il discorso relativo al mito dei 5 giorni epagomeni... se consideriamo il fatto che ogni mito egizio scaturiva da un fondamento reale (come qualunque mito evocato da qualsivoglia civiltà)ci sarebbe da chiedersi cosa sta ad indicare il fatto che in quei 5 giorni all'anno Nut e Geb siano uniti e che quindi venga a mancare la presenza di Shu tra loro :?:


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