Le schede degli ultras avversari al Castellani 2006-07

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WEB RE1976
00mercoledì 18 aprile 2007 11:40
Empoli-Atalanta: la scheda degli ultras avversari

- Per i noti motivi dovuti al giro di vite sul tifo negli stadi, come vi sarete già accorti, per il momento la nostra fanzine è sospesa.
Vogliamo in qualche modo continuare l'opera che da oltre 20 anni ci contraddistingue: far conoscere gli ultras avversari ospiti al Castellani.
Pertanto abbiamo approntato una scheda (molto corposa ed esauriente come al solito) che può essere consultata on line, in attesa di tornare (speriamo) a stampare la nostra fanzine da distribuire allo stadio.

rangers.it

GLI ULTRAS AVVERSARI: ATALANTA
WEB RE1976
00mercoledì 18 aprile 2007 11:42
Empoli-Atalanta Serie A 18/04/2007 - La scheda degli Ospiti

di Claudio “Freccia” – Rangers 1976 Empoli – www.rangers.it/avversari/schede/atalanta-2007.pdf

Gruppo principale
Atalanta Supporters Curva Nord 1907, nascono nel ’98. Sono rappresentati dagli striscioni “Bergamo” e “A guardia di una fede”.
Sottogruppi
Nuova Guardia, Orda Balorda, Palosco Amore divino, Nostalgici, Nomadi, Sbandati, Ultras Botta, Ultras Donne, Nès Rebelòt, Ultras Sol Sère, Fò di Strass, Ki de Sa, Chiuduno Nerazzurra, Gruppo Leso, Atalanta Forever (in Sud).
Sito Internet
www.atalantini.it
Politica
Storicamente di sinistra, ora ufficialmente apolitici.
Settore
Curva Nord “Pisani”
Amicizie
Ternana, rapporto non più solido come un tempo, dopo lo scioglimento delle BNA; Cosenza, particolarmente stretto il rapporto coi ragazzi di Amantea, continue le visite; Eintracht Francoforte, in Eintracht-Palermo di C.Uefa esposero lo striscione “Palermo merda per noi solo Atalanta”; Cavese, rapporto mai sbandierato; per la manifestazione a favore di Paolo di Brescia, del febbraio ’06, rendono omaggio in 60 alla tomba dov’è sepolto Ivan, leader atalantino scomparso alcuni anni fa. Usciti dal cimitero consegnano una targa, firmata “Curva Sud Cava dei Tirreni”, alla memoria di Colombi. Le due tifoserie si conobbero al Raduno del dopo-Spagna di Genova nel ’95. Il “colpo di fulmine” scoccò quando lo Sciamano, capo-ultrà di Cava, prese la parola dicendo “Cava vuol bene a tutti”. Qualche mese dopo andò a Bergamo per un decisivo At-Salernitana, esponendo uno stendardo cavese, che mandò in bestia i salernitani. Da allora tanti aneddoti e visite reciproche.
Reciproco rispetto
Sampdoria, Cagliari
Rivalità
Brescia, Roma, Milan, Juve, Torino, Inter, Fiorentina, Verona, Genoa, Lazio, Napoli, Salernitana, Pisa, Catania, Bologna, Como, Vicenza
Ex-gemellaggi
Juve, nel nov.’77 in un Juve-Atalanta, alcuni ultras del Toro avvicinano gli ospiti e gli chiedono di cantare “Juve merda”, ma i bergamaschi si rifiutano, poi, a fine gara, scambio di sciarpe tra juventini e atalantini. Il 20 dello stesso mese, una deciina di ultras juventini, di Fighters e Fossa, raggiunge a sorpresa Bergamo per Atalanta-Genoa, con l’intento d’iniziare un bel rapporto d’amicizia, durato qualche anno, perchè alcuni juventini rubarono in casa di bergamaschi che li ospitavano, e, in parte, per questioni politiche (i bianconeri si spostarono da sinistra a destra). Nel 78/79 i bianconeri li affiancano in numerosi scontri, gli interisti “lasciano” a Bg lo striscione “Boys”; Cagliari, gemellaggio fraterno Furiosi-Wild Kaos, nonostante l’indole casinista, contraria ai gemellaggi, dei WKA., in un contesto di grandi contrasti WKA-BNA ; Roma, risale agli anni ’70, sciolto per furti nelle casa e per gli incidenti dell’83/84 scoppiati in Sud, dove i bergamaschi caricano i romani grattando lo striscione “Vecchia Guardia”, riconsegnato poi dopo suppliche ai proprietari, che però al ritorno prendono a sassate gli orobici; Fiorentina, sciolto per futili motivi nell’87.
Gruppi scomparsi
Brigate NeroAzzurre, nate nel ’76, hanno scritto importanti pagine del movimento ultras italiano; si sono sciolte il 12/09/05, dopo insanabili contrasti con gli Atalanta Supporters, che volevano una curva apolitica (le BNA erano di sinistra) e riunita dietro un unico striscione, sfociati in rissa a Pisa e Massa in C.Italia; le BNA non volevano rinunciare allo striscione e alla loro identità. Dopo una riunione tumultuosa, a cui parteciparono anche capi storici, decisero di sciogliersi, confluendo in parte nei Supporters e in parte andando a formare, da quest’anno, in curva Sud, il sottogruppo Atalanta Forever, insieme ad alcuni cani sciolti, ex-Wild Kaos e gente comunque in disaccordo con la linea della Nord; Wild Kaos, nati nell’83, scioltisi circa 4 anni fa, filoleghisti, gruppo “d’assalto” negli anni ’80, hanno retto le redini della Nord per quasi 20 anni con le BNA, pur essendoci in cattivi rapporti; Berghem Blues, Atalanta Commandos, gruppo pioniere del fenomeno ultras a Bergamo, poco conosciuto visto lo scioglimento già ai primi anni ’80, premiato dalla Nord per At-Messina, nel dicembre scorso, in occasione del 35° anniversario. Esposto lo striscione originale del gruppo e “35 anni di amicizia…auguri Atalanta Commandos”; Potere Nerazzurro, anni ’70-80; Herbs Men, La Fossa Nerazzurra, anni ’80; Armata, Wilker, Kamikaze, Alcollassati, Wild Lions, Nucleo Autonomo Musanega, Tekabega, Cester Group.
Curiosità
-Le ultime due partite interne, con Fiorentina e Chievo Vr, hanno visto la Nord spoglia dei soliti striscioni, in osservanza alle assurde nuove norme, in vigore dallo scorso 30 marzo, ma non per questo meno battagliera. Coi Viola, gli atalantini, ai quali viene vietato di introdurre in Nord qualsiasi materiale (adesivi, magliette, ecc.) con la scritta “Ultras”, con che criterio, poi, nessuno lo sa, decidono di attuare un tempo di silenzio in curva, contestazione resa nota da diversi (e belli) volantini intitolati “Non si molla!!”, comunicando la loro iniziativa agli ospiti, che faranno altrettanto. Visto lo sciopero del tifo organizzato, il risultato è 45 minuti di noia totale e stadio asettico, rianimato solo da un “Sei un bastardo arbitro!” della Nord, al momento della concessione del rigore che porterà la Fiorentina sul 2-0. Al rientro delle squadre in campo, la curva nerazzurra riparte col botto, non solo metaforico, vista la grande sequenza di bomboli che anticipa i cori antirepressione e antiviola. Spunta perfino una scritta: “Striscioni e bandiere volete abolire…ma il nostro grido non potrete mai zittire!”, mentre fa un certo effetto, di questi tempi, il coro “…Torneranno a sventolar le bandiere, torneranno i tamburi a rullar…”. Il 2-2 finale accontenta la Nord. Col Chievo viene esposto uno striscione contro il Prefetto di Roma, Achille Serra: “Sei una mela marcia”. -In Atalanta-Parma del mese scorso, in Nord viene esposta l’eloquente scritta “A Valencia la corrida, agli ultras la diffida!!”, con riferimento alla vergognosa rissa scatenatasi al termine di Valencia-Inter di Champions League, con indegni protagonisti i giocatori delle due squadre, in primis Burdisso e Navarro. Insieme al suddetto striscione si può leggere anche “Da Anni Sempre Presenti Ovunque”, con le iniziali delle parole di tale frase a formare il suffisso “Daspo”, cioè il famigerato divieto di assistere alle manifestazioni sportive, per un periodo che varia, di solito, da 1 a 3 anni, in vigore in Italia dal 1989. -Reggina-Atalanta, del febbraio scorso, è stata giocata con le porte aperte ai soli abbonati, visti i lavori di adeguamento del “Granillo” alle nuove Leggi, coi calabresi che espongono, ai piedi del settore ospiti, ovviamente vuoto, lo striscione “Rispetto per chi non c’è!”. Un bel gesto, intriso della decantata “mentalità ultras”, molto apprezzato dagli atalantini, vista anche la rivalità che intercorre tra le due fazioni. -Nel dopo Atalanta-Catania, del gennaio scorso, un centinaio di ultras attende il passaggio dei 3 pullman catanesi, facendoli bersaglio di sassi e tondini di ferro. Momenti di tensione quando si ferma il terzo pullman, sfociati con l’intervento della celere, che opera alcune cariche e lancia lacrimogeni. Alla fine si contano 4 arresti e 6 poliziotti contusi. -Per Atalanta-Livorno dello scorso gennaio, la Nord ricorda la morte di Celestino Colombi, osservando 5 min.iniziali di silenzio, tappezzando lo stadio di volantini ed esponendo gli striscioni “10/01/93 noi non dimentichiamo” e “La morte è uguale per tutti”, come ogni anno da quella maledetta domenica, quando, un’ora dopo Atalanta-Roma, questo 41enne, né ultrà, né tifoso di calcio, ma semplicemente un malcapitato cittadino, fu colpito da infarto durante una violenta, ingiustificata carica della celere, nei pressi dello stadio. Prima della suddetta gara consegnata una targa-premio a Doni per il raggiunto record di gol segnati, 62, nella storia atalantina. “Avanti così Cristiano” si legge in Nord. -Prima di Roma-At, del dicembre scorso, lungo il tragitto da Stazione Tiburtina a Olimpico, agguato al quarto autobus che trasporta i bergamaschi, imbottigliati nel traffico, da parte di numerosi romanisti pronti allo scontro. Il contatto è immediato e si fa subito pesante, con spranghe, bastoni, cinture, davanti agli occhi della gente comune, la celere sul posto non interviene prontamente; spuntano alcune lame e a farne le spese sono 3 atalantini, di cui uno ferito piuttosto gravemente. Una volta allo stadio, esposto per alcuni minuti lo striscione “Bergamo”, poi ritirato per solidarietà verso i ragazzi feriti. Nessun coro durante la partita per la squadra, solo ripetuti treni col coro “infami”. Ma la cosa più inspiegabile è come la polizia ha picchiato gratuitamente i lombardi sulla strada del ritorno, salendo su alcuni autobus, che hanno fatto una specie di “giro turistico” della città, manganellando a destra e a manca i malcapitati, fossero anche donne e bambini. Altro massacro, poi, alla stazione, con bandiere e stendardi finiti in mano alla celere, che, per provocare, li ha esposti ai presenti mentre il treno ripartiva. -5mila atalantini invadono S.Siro l’antivigilia di Natale per Inter-Atalanta L’accoglienza interista si sintetizza in alcune scritte quali “No lame no party”, “Diamo un taglio a questa rivalità”, ecc. I bergamaschi, da sempre contro le lame, rispondono con “Vergogna-vergogna” ed espongono “5-10-06 il Memorial Facchetti hai disertato giustificandoti con un comunicato…prima facevi schifo, ora non vai più considerato!”, amichevole disputata a Bergamo ad ottobre. Scintille con gli sbirri nel dopogara, sparati ben 6 lacrimogeni. -Tafferugli a Firenze, scorso novembre, quando, a soli 20’ dall’inizio gara, i lombardi eludono il filtraggio, nonostante ripetute cariche e manganellate della celere, lanciando torce e spostando transenne. Un ferito fra i “blu”. -In occasione dell’amichevole Italia-Turchia del 15 nov.scorso, la Nord coglie l’occasione per manifestare contro le storpiature del calcio moderno, sentenze burla, ecc., distribuendo volantini agli ingressi titolati “La nostra nazionale campione del mondo, il nostro calcio uno schifo profondo” ed esponendo striscioni quali “Da bambini sognavamo la Nazionale…(m)oggi il nostro calcio è una vergogna mondiale” e “Europei 2012 per poterli realizzare tanta repressione e una legge speciale”, oltre a “2-12-06 merde stiamo arrivando”, preludio ai fatti di Roma. -In Atalanta-Torino, a novembre, breve contatto tra le due fazioni, sedato a fatica e con qualche lacrimogeno dai “blu”. Esposto lo striscione “Minacce diffide intimidazione…è questa la vostra prevenzione! Ora basta”. -I ragazzi della Nord hanno vivamente protestato, anche con scritte irriguardose, nei confronti dell’U.C. Albinoleffe, per aver concesso la Nord a gruppi ultras juventini, in occasione di Albinoleffe-Juve del novembre scorso. -Nel pre Lazio-Atalanta, settembre scorso, breve, leale contatto fisico tra le due fazioni; interviene la celere che seda lo scontro, poi carica senza motivo i bergamaschi nel loro settore: 2 ragazzi restano feriti negli scontri. Gli ospiti per protesta non espongono nessuna bandiera, né striscioni, assistendo seduti e in silenzio alla gara. Scattano diffide e processi per direttissima: la beffa oltre al danno. -In Atalanta-Empoli, all’andata, esposto lo struggente striscione “Una stella rossoverde brilla nel cielo, la Nord la guarda e la saluta, ciao fratello Spik”, in ricordo di un ultrà di Terni prematuramente scomparso, oltre a “Ruggeri ci fai schifo”, a rimarcare i pessimi rapporti con la società. Il presidente è accusato di svendere ogni anno i giocatori migliori e di non potenziare a dovere la squadra. -Ad inizio stagione la Nord ha fatto la voce grossa sulla politica dei prezzi alti in curva applicata dalla società, vincendo la sfida: in Atalanta-Ascoli (1^giorn.) esposti gli striscioni “18 €: contribuiamo a un opera di carità…per una misera società” e “E poi ti chiedi perché lo stadio non è più quello di una volta, vergogna”, oltre a “Solidarietà agli ultras di Francoforte” e “Prima uomo poi campione ciao Giacinto”, per Facchetti, bergamasco doc. . -Dal 17 ott. scorso sono iniziati ufficialmente i festeggiamenti per il centenario della Dea (1907-2007). Il prossimo 25 marzo, in tale ambito, verrà riproposta la manifestazione “La curva in città”, che tanto successo ha avuto l’anno scorso. Il clou sarà una grande mostra fotografica itinerante, che ripercorrerà la storia della Nord. In Atalanta-Udinese la curva dedica al centenario una bella coreografia, composta da tantissime stelle di polistirolo con l’effige della Dea: su tutto la scritta “Buon centenario a tutti”. -Ogni anno, a luglio, si svolge la tradizionale “Festa della Dea”, a cui partecipano migliaia di persone, compreso i gemellati. Quest’anno, proprio in occasione del centenario, la 6^ edizione non si sa dove verrà fatta, visto che la sindaco di Dalmine, non vuole rinnovare la concessione dello spazio adibito alla festa. -Una megacena (400 presenti) prenatalizia ha inaugurato il nuovo “covo” della Nord, alla presenza di mister Colantuono e capitan Bernardini, e riabbracciato i 3 ultras feriti a Roma. -Sempre presenti gli striscioni “Prima durante dopo”, “Diffidati ovunque”, “Ultras stile di vita”, “Mai sola”, “You’ll never walk alone”, “Diffidiamo da chi ci diffida” e, spesso, “Atalanta folle amore nostro”, che ha fatto da contorno alla bella coreografia realizzata col Milan a novembre, ed è anche il titolo di un libro ad opera della curva Nord, uscito circa 3 anni fa. -Sempre col Milan, dopo la sentenza dell’Arbitrato Coni, è stato esposto “La passione popolare truffata e ingannata: radiamoli”, già proposto l’anno scorso con l’Arezzo. -In questi ultimi anni la tifoseria in trasferta era stata rappresentata dallo striscione “Lunga vita agli ultras”, per i numerosi abusi e diffide subiti dalle f.d.o. -Un’idea, risalente a qualche anno fa, appoggiata anche dalle istituzioni locali, ha permesso a una trentina di writers di colorare lo stadio, in particolare cancelli, ingressi e biglietteria della Nord, di murales, disegni e scritte. Un gruppo di lavoro che ha così scelto di animare lo stadio “Atleti Azzurri d’Italia”, facendone il primo colorato del nostro Paese. -“Sostieni la curva” è il titolo della Fanzine della Nord, distribuita previo offerta. -Nel 2001 è uscito il bel video “Farebbero tutti silenzio”, dove si può ammirare passione e calore del tifo orobico. -Due domeniche fa i Forever erano coi ternani a Ancona e con l’Udinese hanno realizzato pure una bella, applaudita coreografia, esponendo anche striscioni di solidarietà nei confronti dei ternani, tipo “Le Fere siete voi, ternani non mollate”.
Il nostro giudizio
Ragazzi, quella che abbiamo di fronte oggi è senz’altro un’ottima tifoseria, che gode di grande ammirazione e reputazione all’interno del movimento ultras, dove viene considerata sicuramente tra le migliori in Italia. Mentalità ultras, passionalità, colore, coralità, attaccamento alla squadra, compattezza, fanno della Nord davvero una bella curva, temuta e rispettata anche negli scontri, dove non si tirano mai indietro. I Seguaci della Dea, come amano definirsi, sono una bella realtà, per alcuni la migliore in assoluto in Italia, presa come esempio da molte tifoserie. I decibel del tifo sono sempre alti, nonostante qualche piccola pausa, e massiccia è la presenza in trasferta. La media-spettatori si aggira sulle 12mila unità, per la verità non altissima, dato il bacino d’utenza (Bergamo conta 118mila abitanti), mentre gli abbonati sono 8092.

[Modificato da WEB RE1976 18/04/2007 11.48]

jurij
00mercoledì 18 aprile 2007 13:22

Fiorentina, sciolto per futili motivi nell’87.



I "futili" motivi, è (anche) il coro viola a favore dell'Empoli diretta concorrente salvezza dell'atalanta, vero?

[Modificato da jurij 18/04/2007 13.23]

zeman!
00mercoledì 18 aprile 2007 22:23
non ho capito una cosa....sono vietati le distribuzioni di volantini, pubblicazioni ecc. dei tifosi?
cosa è cambiato, cosa provoca la ... spero momentanea non diffusione del fanzine?
WEB RE1976
00venerdì 20 aprile 2007 11:31
Empoli-Torino 22/04/2007: la scheda degli ultras granata

www.rangers.it/avversari/schede/torino-2007.pdf

La scheda degli Ospiti
Empoli-Torino 22/04/2007 (Serie A)
di Claudio “Freccia” – Rangers 1976 Empoli – www.rangers.it
Gruppi in Curva Maratona (Nord) (*)
Ultras Granata (gruppo principale), Granata Korps, V^ Colonna, Viking, Vecchia Maniera, Fedelissimi, Banditi, Ultras Liguria (’82), Mods Piazza Statuto, Cattivi Ragazzi, Donne Korps, Krikka, Doors, Sag, C.a.s.t. 1983, Eroi Granata, Taxi Group, The Dogs, Vagabondi del Toro, Randagi, Viterbo Granata-Tori Impavidi, Mbriachi Narni, Flippati dal Toro, Guardiani del Tempo, Sempre Tesi, Roots, Knights Granata (questi ultimi due nei Distinti Nord).
(*)I gruppi della Nord si sono autosospesi a tempo indeterminato, visti i provvedimenti di dura repressione messi in atto dal governo italiano dopo i fatti di Catania
Gruppi in Curva Primavera (Sud)
Geneticamente Granata, Girls, Leoni, Ghenga, La Gru, Old Style, Bassa Crew, Cedrata Group, Spring Side, Borgo Vittoria, Sensa Cognission Collegno, Burlamacchi Granata, Oasi
Siti Internet
www.ultrasgranata.com - www.leonidellamaratona.com - www.eroigranata.it
Politica
Apolitici, con tendenze sia a sinistra, la maggioranza, che a destra
Amicizie
Genoa, Fiorentina, Ascoli (sull’asse Granata Korps-S.B.N.), Reggina (buoni rapporti), Millwall.
Rivalità
Juve, Sampdoria, Atalanta, Inter, Parma, Milan, Roma, Lazio, Perugia, Bologna, Verona, Piacenza
Cenni Storici
Nel lontano 1951 nascono i Fedelissimi, primo club organizzato della Maratona, diviso oggi in due tronconi. Uno formato da tifosi di vecchia data, l’altro da giovani che coprono compiti riguardanti la curva e la vita da stadio. Nel ’69, da una scissione dei Fedelissimi, nascono gli Ultras Granata, che contendono agli Ultras Tito Doria la palma di primo gruppo in Italia a usare la denominazione “Ultras”. Nella Maratona di allora, guidata da Ultras Granata, Fedelissimi e Leoni, appaiono anche altre sigle, quali Superstars, Sag (tuttora attivi), Stella dei Campioni e Commandos. Spettacolari negli anni ’70-’80, in cui a guidare la curva sono Cucciolo e Trabaldo, i derbies con la Juventus, spesso vere e proprie sfide-scudetto. Il tifo granata, galvanizzato dallo scudetto del ’76, il primo dopo l’era del Grande Torino perito nel disastro aereo di Superga, di ritorno da un’amichevole disputata a Lisbona, è da imitare per organizzazione, innovazioni coreografiche e apporto corale. La Maratona fa scuola e si afferma come 12° uomo in campo, realizzando, negli anni, 80, un enorme bandierone-sipario, che ricopre l’intera curva, forse il primo di tali dimensioni. Nell’85 nascono i Ragazzi della Maratona, gruppo assai intraprendente e ben organizzato, che si sciolgono, secondo coerenti princìpi ultras, ad inizio 2003, quando subiscono il furto dello striscione da parte degli juventini, durante uno Juve-Reggina di Coppa Italia. Molti ex appartenenti al gruppo si ritrovano oggi dietro lo striscione dei “Geneticamente Granata”, nati spontaneamente nella stagione 2005-06 in una curva tradizionalmente fredda e desolante come la Sud, con lo striscione che fa il suo esordio in un Torino-Rimini. I Leoni della Maratona, gruppo che ha fatto la storia del tifo torinista, in voga alla fine degli anni ’70 e per tutti gli ’80, si sono riaffacciati sulle scene ultras nel novembre 2002, dopo un lungo letargo, iniziato nel maggio ’93.
Curiosità
-Nel recente Torino-Palermo, coreografia della Nord con cartoncini bianchi e granata a formare la scritta “Torino”. Tutti gli striscioni sono, stranamente, visto le recenti assurde disposizioni, al proprio posto, escluso quelli della curva Maratona, che dalla partita con l’Udinese espone solo il lunghissimo “Forza vecchio cuore granata”, al terzo anello, e il sempre presente “Ciao Fè”, ultrà che purtroppo ci ha lasciato, ricordato anche in un altro striscione (“Fè e Ga sempre ultrà”). -In Torino-Catania del mese scorso, bella coreografia della Sud, mentre la Nord continua nella sua consueta protesta, pur tifando con vigore e convinzione. -Con l’Empoli, all’andata, festa grande all’Olimpico, che poi altro non è che il vecchio “Comunale” rimodernato (anche se in alcuni punti la visibilità è precaria), per il ricorrere del centesimo anniversario dalla fondazione del Toro: era il lontano 3/12/1906, infatti, quando, in una birreria del centro (oggi Bar Norman), veniva firmato l’atto di costituzione della società. Per l’occasione lo stadio è addobbato in grande stile, con il pre-gara che diventa il palcoscenico di una bellissima festa, presentata dal tifosissimo Piero Chiambretti. Moltissime le vecchie glorie granata che sfilano partecipando alla passerella, da Junior a Claudio Sala, da Pulici a Graziani, da Giacomo Ferri a Pasquale Bruno, fino ai recenti Ferrante e Marazzina, con grandi applausi per tutti del numeroso pubblico. Vengono esposti permanentemente i grandi striscioni “Sono cent’anni che stiamo insieme, sei la mia vita, sei la mia fede” (in Nord) , “Quella granata è la tua gente, che ti accompagna e tifa da sempre” (in Sud), frasi che compongono il testo di una canzone degli Ultras, coniata apposta per il centenario. Inoltre viene mostrato in campo da alcuni ragazzi lo striscione “100 anni di gloria 37 di vero tifo, grazie Ultras”, realizzato dalla Maratona. All’ingresso in campo delle squadre, megacoreografia delle due curve, con carta argentata a formare le scritte “1906” (in Nord) e “2006” (in Sud), a dire il vero non riuscitissima per alcuni fori presenti nella carta. In Maratona, parafrasando una nota canzone di Ligabue, fa bella mostra di sé la scritta “Attimi e secoli, lacrime e brividi”. La partita finirà come ben sappiamo: Empoli derubato di un gol solare di Marianini, con palla dentro di quasi un metro. -Oskar, leader degli Statuto, gruppo musicale famoso per lo stile Mods (allo stadio espongono l’omonimo striscione), è arrivato terzo nella speciale votazione fatta dai tifosi per il Granata Doc, dietro a due mostri sacri del giornalismo torinista, quali Giampaolo Ormezzano e Massimo Gramellini. -Nel marzo scorso, per Fiorentina-Torino, gara con diritto d’ingresso per i soli abbonati viola (23900), sono stati ospitati in curva Fiesole circa 50 ultras del Toro, invitati per l’occasione. Senz’altro un gemellaggio molto sentito e solido quello che intercorre tra le due tifoserie, nato soprattutto in ottica anti-Juve; si sprecavano infatti a Firenze i “Chi non salta è bianconero” e “Torino è nata e resterà granata”. All’andata il gemellaggio era stato rinnovato con una bella sbandierata in campo e con lo striscione “Torino granata saluta Firenze gemellata!!”. -In Torino-Cagliari del 28 febbraio scorso, la Sud protesta per l’assurda collocazione della partita: “Mercoledì ore 15: vergogna” e invita i giocatori a tirar fuori gli attributi. -Con l’Inter, nel gennaio scorso, la Maratona avrebbe dovuto restare vuota per i primi 15 minuti, per attuare una protesta contro l’arresto di due ragazzi degli U.G., causa una presunta rapina al “Toro Store”, frutto però di un malinteso. Ma alla fine non ci sarà nessuna protesta: tutti al loro posto, anche se senza coreografia. Striscione rivolto agli interisti: “Pensate di impaurirci con le lame: poveri illusi, violenza ad oltranza solo otterrete”, riferito alle scritte rabbrividenti pro-lame di quest’ultimi, esposte nella gara della giornata precedente con l’Atalanta. Inoltre: “Europei sì, Europei no, se famo 2 stadi…noi li paghiam, voi invece no: rimanete dei ladri” e “Nessuna pietà per gli assassini di Erba!!”. -A Parma, la domenica dopo, espongono gli striscioni “Accusa inventata, sentenza spropositata, colpevoli sì…di essere ultras” e “Sergio e Jakc liberi subito”, così come faranno con l’Udinese, la giornata successiva, con la Maratona lasciata vuota per i primi 10 minuti. Dopodichè prenderà a tifare con rabbia nel cuore, mentre la Primavera si astiene dal tifo e rimane spoglia dei consueti drappi, esponendo solo “Uniti al vostro dolore per Roby”, personaggio di spicco prematuramente scomparso della tifoseria udinese, alla quale i ragazzi della Sud sono legati da una vecchia amicizia. Ricordato poi l’anniversario della scomparsa di Spagnolo. I due ragazzi arrestati verranno successivamente liberati. -Momenti di tensione, nel pre-gara di Torino-Roma dello scorso dicembre, quando i granata intercettano un gruppo di romanisti. Ne nasce uno scontro sedato dalla celere. Mini-coreografia dei Korps in occasione del 25° anniversario dalla fondazione: “Korps: sempre qua, ieri come 25 anni fa”. La Nord lancia alcuni messaggi ai rivali: “Io le lame non le uso…ma con questa ti rompo il muso!!” è il più efficace, in riferimento al “vizio” di usare le lame da parte dei romani. Inoltre espone diversi striscioni contro il quotidiano sportivo torinese Tuttosport, quali “20/12/06: Tuttosport vergognatevi!!...titolo da servi!!” e “Padovan porgi l’altra guancia”, che è il direttore del giornale. Anche con Messina e Chievo erano apparse diverse scritte contro questa testata giornalistica, tipo “Tuttosport infami!! Ora basta!”. -In Ascoli -Torino rinnovato il gemellaggio tra la curva ascolana e i Korps. Alcuni esponenti del gruppo granata lasciano un paio di sciarpe sulla lapide del compianto Reno Filippini, esponente di spicco del Settembre, ucciso da Skins interisti nell’88. -In Torino-Messina, lo scorso novembre, vengono mostrati dalle due curve striscioni in ricordo di Ferrini, bandiera di lungo corso del Toro anni ‘60, scomparso improvvisamente nel ‘76, quali “Con grinta onoriamo il nostro indimenticabile capitano, ciao Giorgio” e “Giorgio Ferrini grinta cuore e dignità”. Oltre al bellissimo e struggente “C’è qualcosa che va oltre una semplice partita, c’è un popolo che si riconosce in ideali, leggende, maniche rimboccate e gioie sudate, che spera un giorno di tornare a sognare”. Bella coreografia della Sud. -Col Chievo, ottobre scorso, da segnalare l’esposizione in Primavera dello striscione “Il tempo non cancella il ricordo, Gigi Meroni per sempre”, in occasione dell’anniversario della tragica scomparsa della compianta “Farfalla granata”. -Al “Trofeo Vincenzo Spagnolo”, disputatosi a Marassi l’estate scorsa, i torinisti esposero la scritta “Spagna: il tuo ricordo vivrà sempre nel cuore di noi ultras!”. -Si è sciolto ad inizio stagione il gruppo “Leumann Dandies”.
Il nostro giudizio
Una delle tifoserie apparse più in forma e pimpanti quest’anno, sicuramente tra le più calde, passionali e sanguigne in Italia, legata inscindibilmente alla squadra, in maniera quasi religiosa, condividendone le tante amarezze e delusioni, da Superga, alla morte per incidente stradale di Gigi Meroni nel ’67, provocata, ironia della sorte, dall’ex Presidente Attilio Romero, alla tanta Serie B, dai fallimenti, alla Coppa Uefa mancata di un soffio nel ‘92 contro l’Ajax ad Amsterdam, intervallate da ben poche gioie. Emblematica la sfilata del 4 maggio ’03, per il cosiddetto Orgoglio Granata, nel giorno stesso della retrocessione in B: 50mila tifosi sfilarono in centro, proprio per la ricorrenza della tragedia di Superga. Il tifo si esprime pressoché sempre su buoni livelli, anche se la Maratona, si concede a volte delle pause, penalizzata anche dalla cattiva acustica del nuovo stadio, così la Primavera, peraltro piuttosto attiva, sovrappone a volte i propri cori con quelli della curva principale. Numerosa e frizzante la presenza in trasferta. La presenza media all’Olimpico si aggira attorno alle 20mila unità, non molte considerando l’ampio bacino di utenza, ma sufficienti a riempire quasi del tutto il piccolo stadio. Gli abbonati sono 17849, contro i 19256 dell’anno scorso al Delle Alpi, in B, ed anche la media-spettatori fu superiore, seppur di poco. In occasione della decisiva finale Playoff di ritorno, col Mantova, si raggiunsero oltre 64mila spettatori: stadio esaurito con record di presenze.

rangers.it

[Modificato da WEB RE1976 20/04/2007 11.46]

WEB RE1976
00sabato 5 maggio 2007 00:43
Empoli-Catania Serie A 06/05/2007 - La scheda degli Ospiti

di Claudio “Freccia” – Rangers 1976 Empoli – www.rangers.it/avversari/schede/catania-2007.pdf

Gruppi in Curva Nord
Sostenitori-A Sostegno di una Fede, gruppo principale catanese, numeroso sia in casa che fuori, originale nelle coreografie e negli striscioni, ha contribuito negli anni a far crescere la Nord; A.n.r. (Associazione Non Riconosciuta), in questi anni hanno cambiato più volte posizione dopo il primo anno in Sud, hanno uno stile all’inglese, con orientamento politico di estrema destra, bel gruppo, degno di rispetto; I Pazzi Rossazzurri, molto attivi anche fuori dallo stadio, hanno contribuito pure loro a render grande la Nord, aumentata negli anni la loro presenza in trasferta; Decisi, I Fumati, I Vulcanici, Senza Testi, Inarrestabili Marca Liotru, Red Blue, Ddì Carusi, N.m.m.-Gruppo Salette, Zafferana Rossazzurra, Ragazze Catania, A supporto…Cucn, Blood Rossoazzurro Francavilla, Elephant Club, Nord Kaos.

Gruppi in Curva Sud
Ultras Curva Sud, gruppo principale; Ultras Ghetto, uno dei gruppi storici di Catania, nascono nel ’91 dalla fuoriuscita di alcuni ragazzi della Falange, ideologia di estrema destra; Falange d’Assalto, gruppo storico del tifo catanese, adesso si sono ridotti in pochi; Supporters, Meridiano Zero, Inferno Rossoazzurro, Carrubba Club 1981, Cani Sciolti, Gladiator Ultras Ct, Acicatena Rossoazzurra, nasce nel ’99; Quelli che il…Borgo, Lions Group, alcuni anni fa erano in Nord; I Mangiati, nascono nel 2002; Quelli del ’46, Liotru Boys, nati nel 2004, Banda Liotru, Irrecuperabili Etnei, Boys Lobotomy, New Image Volley Giarre

Gruppi Tribuna B
Vecchia Guardia, uno dei gruppi più fedeli e attivi, ha sede a S.Gregorio, sono situati vicino al settore ospiti; Indistruttibili, Catania Mania, una bella realtà, presente in qualsiasi manifestazione rossazzurra; Simpson Boys, Barriera A.A.Battiati, Fedelissimi Puntesi Club Angelo Massimino, gruppo importante che spesso offre spettacoli coreografici; Old Elephants, nascono a Verona con l’intento di seguire il Catania nel nord-Italia, ben presto si consacrano come vero e proprio direttivo per tutti gli appassionati catanesi dello Stivale; Razza Etnea, Gli Ultras dell’Euro Bar, Club 9 Giugno

Siti Internet: www.mondocatania.com

Politica: Nettamente di destra

Amicizie: Crotone, Triestina, Genoa, Trapani, Benevento, L’Aquila, Giarre, Paternò, Savoia

Rivalità: Palermo, Messina, Taranto, Reggina, Roma, Verona, Siracusa, Livorno, Avellino, Juve (striscione “Fighters” rubato agli juventini in un’amichevole precampionato 02-03, restituito ai proprietari dopo varie “peripezie”), Acireale, Catanzaro, Perugia, Arezzo, Pisa

Cenni Storici
Il primo vero e proprio gruppo ultras a nascere a Catania è quello della Falange d’Assalto, nel ’79, ad opera di Ciccio Famoso, stabilendosi in curva Nord. In quegli anni di fermento per il movimento ultras, nascono altri gruppi come l’Onda d’Urto e i Giovani Rossazzurri, quest’ultimi però in curva Sud, allora costituita da una sola impalcatura in legno. Fin dagli inizi, e per oltre un ventennio, la Nord si impone come settore trainante dello stadio. Alla fine degli anni ’80, ha un ruolo importante la Gioventù Rossazzurra. Tra i gruppi più navigati troviamo anche Kamikaze e Panthers. Il momento più bello del tifo catanese si ha nel 1983, quando, negli spareggi vincenti per la promozione in Serie A, contro Cremonese e Como, si recano a Roma la bellezza di 40.000 entusiasti tifosi. Nel ’91 alcuni ragazzi si spostano dalla Nord alla curva opposta, andando a formare il Club Primo Amore, i futuri Irriducibili, cosa che crea un periodo di tensione lì per lì, che poi, per fortuna, viene superato. Infatti, nonostante lo strapotere della Falange, la curva Sud inizia a farsi sentire e diventa sempre più piena e originale per cori e coreografie. Due anni più tardi (’93) la società Calcio Catania viene radiata, anche se il presidente Angelo Massimino, factotum del Club, convinto del torto ricevuto, fa di tutto per farsi annullare la sentenza. Che costringe la società etnea a ripartire dall’Eccellenza. Nel frattempo, in città, nasce un’altra realtà calcistica, l’Atletico Catania (ex Atletico Leonzio). Ma nonostante questo, tutti rimangono più o meno fedeli al loro unico amore, il Catania Calcio. La squadra in casa ha picchi di 9-10mila spettatori e in trasferta è seguitissima. Nel frattempo, un gruppo di ragazzi si distacca dalla Falange, per creare i Decisi, che prendono posto in Nord. Apprezzabile in quegli anni pure il lavoro dei Nord Kaos. Successivamente nascono anche i Drunks, che portano a tre il numero dei gruppi importanti in una Nord che, però, non gode della compattezza di cui avrebbe bisogno e soffre la concorrenza di una Sud sempre “carica”, dove nascono tanti gruppetti, più o meno importanti, come Ultras Ghetto, Boys Resca, ecc., tutti ben coordinati dal direttivo degli Irriducibili. Nel ’99, in Nord, è la volta de “I Pazzi Rossazzurri” a nascere, che si sistemano accanto ai Drunks. Alla fine del 2000 alcuni ragazzi si distaccano dagli Irriducibili, dando vita ad un nuovo, intraprendente gruppo, gli A.n.r., che inizialmente espongono il loro striscione accanto a quello degli Irriducibili, ma, successivamente, si spostano prima in Tribuna B, poi di nuovo in Sud ed, infine, in Nord, al primo anello. Ma un fatto sconvolge il movimento ultras etneo. Nella stagione 2001-02, durante la trasferta di L’Aquila, in C1, Fabrizio Lo Presti, del gruppo “Decisi”, perde la vita in un incidente stradale. Al rientro da L’Aquila, dove i tifosi locali accolsero molto bene i catanesi ricordando l’ultrà scomparso, tanto da far nascere una bella amicizia tra le due tifoserie, la Nord decide che, dopo un fatto del genere, che scosse tutti, qualcosa doveva cambiare. Cosicché i gruppi della Nord, in primis Decisi e Falange, decidono di riunirsi dietro l’unico striscione “Fabrizio” e, successivamente, dietro il motto “A sostegno di una fede” (da qui il nome Sostenitori). All’iniziativa non partecipano Drunks e Pazzi, che però aderiscono ugualmente, in modo attivo, alle iniziative della curva. L’assetto, per qualche anno, è questo: A.n.r. in Tribuna B, Irriducibili in curva Sud, Sostenitori e altri gruppetti in Nord. Si assiste poi alla nascita di nuovi gruppi, come il Club Angelo Massimino e la Vecchia Guardia, che prendono posto in Tribuna B. Purtroppo vengono a mancare altri due leader storici: “Tigna” degli A.n.r. (da qui il “Tigna vive” sempre esposto) e “Torrone” degli Irriducibili (sempre presente lo striscioncino “Torrone” in Sud), scomparso nell’aprile ‘03. La curva Sud entra in un periodo di crisi: strapiena fino alla stagione 2001-02, si svuota progressivamente, mentre la Nord, al contrario, rinvigorisce più che mai, prendendo il sopravvento e, con migliaia di abbonati, ritorna ad essere la curva portante. Ora è la Sud ad essere spenta e svuotata. Però, nel 2004, si rifà il trucco, con la nascita del progetto “Curva Sud Catania” (sempre esposto, in casa e in trasferta, l’omonimo striscione), di cui fanno parte alcuni gruppi (Irriducibili, Feroci, Inferno Rossazzurro, South Brothers), insieme ai Drunks, che decidono improvvisamente di migrare in Sud, accanto agli Irriducibili, per cercare di portare nuova linfa ad una curva piuttosto in crisi. Inoltre rifà la sua comparsa, dopo tanto tempo, lo striscione della Falange d’Assalto, in Tribuna B. Questi episodi sono più o meno strettamente collegati a due fattori importanti: l’assenza, in curva Nord, di Michele, il capo storico, diffidato in occasione di alcuni scontri coi tifosi comaschi, e la volontà, della stessa Nord, di unirsi tutta dietro l’unico striscione “A sostegno di una fede”, scelta approvata da alcuni, osteggiata da altri. Un quadro generale con diverse incrinature rispetto all’omogeneità dei primi anni di B. Proprio nel corso della stagione che riporta Catania in Serie A dopo 22 lunghi anni, è un nuovo lutto a ferire i cuori dei tifosi etnei. Catanzaro-Catania, penultima giornata del campionato scorso (siamo a maggio), si deve giocare a Lecce per motivi di ordine pubblico. La mancanza assoluta di pullman, prenotati per altri eventi, costringe i tifosi a raggiungere il Salento con mezzi propri: 6000 i tifosi, oltre 2000 le auto. Il viaggio è estenuante, effettuato anche di notte. Sono le prime ore del mattino ad essere fatali per Carmelo Li Greci e Fabio Seminara, rispettivamente di 37 e 30 anni, quando la loro Fiat Punto va a schiantarsi contro un albero sulla S.s. 106, in località Roseto Capo Spulico, provincia di Cosenza. Nell’incidente restano feriti il figlio di Ligreci, Fabrizio, di 17 anni, e Angelo, 18 anni, che viaggiano sulla stessa auto. Nel corso della partita verranno osservati 15 minuti di assoluto silenzio, 5 da parte dello sparuto gruppo catanzarese, che espone anche uno striscione di cordoglio. In campo il minuto di silenzio viene osservato con palla in movimento. All’inizio della corrente stagione, le Falange si spostano in curva Sud, mentre gli A.n.r. prendono posizione in Nord, sin dalla gara con l’Albinoleffe, ultima giornata del torneo scorso.

Il tragico caso Raciti
La sera di venerdì 2 febbraio scorso, allo stadio “Massimino” di Catania, si gioca alle ore 18, per la 22^ giornata di campionato, Catania-Palermo, derby siciliano sentitissimo, vista l’acerrima rivalità tra le due tifoserie. Tale derby viene anticipato al venerdì, dato che, uno scherzo del calendario, l’aveva programmato per la domenica in cui cadevano i grandi festeggiamenti per la patrona della città etnea, Sant’Agata. La città quel giorno è blindata, con 1500 agenti a cercar di garantire l’ordine pubblico. Ma tutto questo non basta. Infatti, all’arrivo degli ospiti, circa 500, intorno alle 19, per l’inizio del secondo tempo, si scatena nel piazzale antistadio una furiosa guerriglia tra gli ultras catanesi e le forze dell’ordine. E’ il caos più totale, con lo scoppio di numerose bombe-carta e il lancio di oggetti, fumogeni, sassi, spranghe e quant’altro verso i “caschi blu”, che, a loro volta, rispondono con energiche cariche e con il lancio di numerosi lacrimogeni, visto che si manifesta il pericolo per l’incolumità del pubblico e degli stessi agenti. Lo stadio viene avvolto da una cappa gigantesca, opprimente e insopportabile, che induce l’arbitro Farina, al 14’ della ripresa, a sospendere la partita. Dopo circa mezzora il derby riprende, per finire alle 20,15 con la vittoria del Palermo per 2-1. Ma gli attori del circo non sanno che fuori si sta consumando la tragedia. Infatti, nel retro della Nord, l’ispettore capo di polizia Filippo Raciti viene ferito mortalmente da un oggetto contundente che gli devasta il fegato, o almeno così dirà l’autopsia, visto che, ancora oggi, a distanza di oltre tre mesi di indagini e di immagini vivisezionate, in possesso della Digos di Catania, non si sa bene come Raciti sia realmente deceduto. In questo periodo ha preso corpo anche l’ipotesi che una camionetta della Celere di Catania abbia urtato, facendo marcia indietro, Raciti, che forse, comunque, sarebbe stato già ferito. L’ispettore, di soli 38 anni, lascia la moglie Marisa, e i figli Fabiana (commovente il suo intervento ai funerali) e Alessio, rispettivamente di 15 e 9 anni. Inutile la corsa all’ospedale Garibaldi. Il bilancio della serata parla anche di 72 feriti ricoverati nei tre ospedali cittadini (senza contare gli ultras che non si son fatti medicare per non venire identificati). La notizia della morte di Raciti fa il giro del Mondo, lo sputtanamento è totale e contribuirà a far perdere all’Italia l’organizzazione degli Europei del 2012 (menomale: si è scongiurata un’altra “Italia ‘90”). Si parla subito di imboscata, di azione di guerriglia premeditata nei confronti della Celere, intervenuta per dividere le due fazioni, con una frangia di catanesi che stava attuando una fitta sassaiola nei confronti del nemico. Per Catania non è che il culmine di una serie di gravi incidenti, che va dall’agguato a dei poliziotti in occasione del derby di settembre col Messina, ai lanci di bombe-carta contro le forze dell’ordine durante Catania-Udinese del dicembre scorso, quando per puro caso nessun agente venne gravemente ferito. Peraltro, beffardo destino vuole che, lo stesso Raciti, avesse testimoniato mesi fa a Palermo in un processo a carico di due ultras del Catania, che avevano patteggiato. Il mondo ultras italiano subisce un bombardamento mediatico senza precedenti, attirandosi addosso badilate di merda e dovendosela vedere anche con un opinione pubblica indignata e schifata. S’intuisce subito che non sarà più come prima, che siamo di fronte ad una svolta. La Federcalcio non perde tempo e, nel volgere di poche ore, il commissario straordinario Luca Pancalli, d’intesa col Coni e col ministero dello Sport, annuncia il blocco di tutti i campionati, dalla A alle giovanili, “fino a quando non saranno trovate misure drastiche”, il che vorrà dire una sola domenica senza calcio, perchè, è chiaro, troppi sono gli interessi in ballo e, come dicono gli inglesi: “The show must go on”. A proposito di inglesi, tutti sembrano d’accordo sul fatto che il loro modello sia quello buono e che vada bene anche per l’Italia. Il che vuol dire ancora più stewards, tifosi tutti a sedere anche in curva, telecamere a circuito chiuso un po’ dappertutto e altre varie amenità. Ma molti non pensano che la mentalità loro è assai diversa dalla nostra; là non esistono recinzioni e la cultura sportiva è molto superiore rispetto all’Italia. Gli ultras vengono così visti, dopo Catania, dai soliti benpensanti sputasentenze, che sembrano diventati tutti esperti, come il peggiore dei mali da estirpare, come dei mostri da sbattere in prima pagina, il nemico peggiore da sconfiggere. In televisione vanno in onda processi sommari, ma una settimana prima, dopo l’omicidio di un dirigente di una società dilettantistica in Calabria, tale Licursi, non c’era stata praticamente nessuna reazione dei vari Melandri, Amato, Campana, e del mondo politico in generale. E’ su questa ondata di sdegno dell’opinione pubblica, a cui accennavamo prima, che, per dare fumo negli occhi, viene varato in tutta fretta il “Decreto Amato”, che prevede, tra le varie cose, la messa a norma degli stadi con più di 10mila posti, muniti dei famosi tornelli; Daspo preventivo fino a 7 anni (!); stop a vendita biglietti in blocco alle squadre ospiti e, più in generale, un’inasprirsi delle norme precedenti. Le notturne vengono annullate, salvo poi essere ripristinate due settimane dopo grazie alle esigenze della signora televisione, leggasi Sky Tv. Ma il peggio però deve ancora venire: il 9 marzo, in una riunione dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, presieduta dal prefetto Antonio Manganelli (un cognome, un programma), viene stabilito il divieto di ingresso, dal 30 marzo, di tamburi, megafoni, sirene, bandiere, bandieroni e striscioni, che possono essere solo di incoraggiamento alla squadra e non di un gruppo di tifosi o contro qualcuno, oltrechè ignifughi e preventivamente autorizzati. In pratica un aborto, una sterilizzazione del tifo, al limite del grottesco e della demenzialità, altamente anticostituzionale. Speriamo che tali normative antitifo vengano riviste al più presto, altrimenti sarà presto decretata la fine del movimento ultras. Così stanno ammazzando il tifo, rendendoci la vita impossibile. Ma è mai possibile che le autorità non si convincano che quella sera Raciti è stato al centro di un atto delinquenziale e come tale doveva essere colpito dalle leggi che già esistevano, e non da ultras in senso stretto da perseguitare indistintamente con stupide e rigorose leggi ad hoc? Perché Ultras non è solo sinonimo di violenza e delinquenza, ma, soprattutto, di alti valori, come lealtà, amicizia, fratellanza, rispetto, aggregazione e, spesso, sacrificio. Possibile che in un Paese civile, chi ruba o ammazza venga rimesso in libertà quasi subito, mentre un ultras di Rionero si fa 4 giorni in galera per aver acceso un fumogeno? Evidentemente qualcosa non torna! Dicevamo prima delle indagini seguite dall’omicidio di Filippo Raciti: è ancora in carcere un 17enne catanese, non ancora processato, che però, messo di fronte alle immagini di quella terribile serata, continua a dichiararsi innocente e, pur riconoscendosi nei filmati, dice di non essere stato lui a colpire mortalmente Raciti. E’ probabile che, a effetto mediatico concluso, venga scarcerato

Curiosità
-Il T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) di Catania, con una sentenza del 19 aprile scorso, aveva annullato la squalifica del “Massimino” (o “Cibali”), disposta dai giudici sportivi dopo gli incidenti del 2 febbraio scorso. Tutte le gare interne del Catania, si sono svolte, da allora, in campo neutro (anche molto lontano da Catania) e a porte chiuse. Il Tar aveva inoltre disposto il rimborso del costo della parte non usufruita dell’abbonamento agli 82 tifosi che hanno presentato ricorso e condannato la Figc a pagare 1000 € ciascuno, ai ricorrenti, come risarcimento per danni morali e materiali. La Camera di Giustizia Amministrativa di Palermo ha poi accolto la richiesta di sospensiva operata dalla Figc sulla sentenza del Tar di Catania, che ordinava di far svolgere la partita Catania-Ascoli, valevole per la 33^ giornata di campionato, a Modena a porte aperte. La gara si è giocata a porte chiuse e, per la cronaca, è finita 3-3. -Col Palermo ricorreva l’anniversario della scomparsa di Fabrizio Lo Presti, e a Nord l’ha ricordato con lo striscione “Il tuo sacrificio non lo scorderemo mai, Fabrizio vive nei cuori ultras”. Anche la Sud lo ricorda con uno striscione. -In trasferta, da quell’infausto 2 febbraio, per protesta gli striscioni dei vari gruppi non vengono più appesi. -Con l’Empoli, all’andata, esposti gli striscioni polemici “Figc-Lega…abbiamo capito tutto!!!” e, in Sud, “Lega italiana figli di puttana” e “Nessuna resa”. -In Catania-Cagliari del gennaio scorso, messaggio eloquente della Nord: “Tra abusi e arresti…non scenderemo mai a compromessi”. Con la Sampdoria, lo scorso dicembre, messaggio chiaro in Sud: “Tra calcio-scommesse e abusi di potere l’ultras rimane l’unico valore”. -In Catania-Parma, del novembre scorso, esposti gli striscioni “A Catania vieni subito condannato, altrove passa tutto inosservato, bastardi!” e “La nostra passione va oltre la galera, non ci fermerete mai”. -In Catania-Livorno, scorso novembre, la Nord si presenta spoglia di striscioni, bandiere e stendardi, all’indomani dell’arresto di 5 ultras coinvolti negli scontri di Catania-Messina e apre la gara con messaggi a tutta curva tipo “Nel nostro pensiero aumenta la rabbia…libertà per gli ultras”, “Nessun arresto ci fermerà…meglio morire oggi che sopravvivere domani!”, poi “Anche se la galera è dietro l’angolo noi non molleremo”. Sciopero del tifo per i primi 15’, con unici cori contro le f.d.o. e a favore degli ultras arrestati. Molti i messaggi offensivi rivolti ai toscani, come “No ultras…no entri!”, “La vostra mentalità…è tutta una balla” e “8-5-04 livornese non pervenuto”. Infatti, in quella occasione non li fecero arrivare neanche allo stadio, dal caos che c’era intorno all’impianto. Nel dopo gara, incidenti a 50 Km. da Catania, dove gli etnei hanno aspettato i livornesi al varco. Diversi i feriti, tutti di Livorno, il pesante bilancio degli scontri. -Nel dopo gara di Roma-Catania, novembre scorso, un pulmino da 20 persone di tifosi catanesi è stato dato alle fiamme da ultras della Roma. 4 di loro erano a bordo e hanno rischiato di morire bruciati, mentre altri 14 erano fuori che cercavano di contattare 2 loro amici che si erano dispersi. Un catanese, uscito dal pulmino mentre bruciava, scampato il pericolo, si è rivolto alla prima stazione di Polizia che ha trovato, sul LungoTevere, ma non è stato minimamente ascoltato, nonostante lui volesse denunciare l’accaduto, ed è stato riaccompagnato allo stadio, insieme a tutti gli altri catanesi, che erano ben 7mila, sistemati anche in uno spicchio di curva Nord, oltrechè nel settore ospiti, fatti uscire a tarda serata. Altri tafferugli vari si sono registrati nei pressi dello stadio prima della gara; cori offensivi a non finire. -Bella coreografia nel derby col Messina, all’andata, costellato purtroppo da gravi incidenti, che hanno portato alla squalifica del campo per due turni (contro Lazio e Torino), con la Nord che si riempie di piccoli lumi a cascata; torciate negli altri settori. Striscioni di sfottò verso i “cugini”: “A Lampedusa i clandestini naufragati, a Messina i buddaci ripescati” e “Mi hai chiamato ripescato…ma alla fine hai abboccato”, riferiti al ripescaggio del Messina dalla B dell’anno scorso. -Anche all’andata il derby col Palermo fu funestato da gravi incidenti, che portarono alla diffida, per 2 anni, di 61 tifosi etnei. Per 2 minorenni la diffida è stata ridotta ad un anno. Il divieto d’accesso ad ogni manifestazione sportiva viene esteso anche alle stazioni ferroviarie, caselli autostradali, scali aerei, autogrill e a tutti gli altri luoghi interessati alla sosta e al trasporto di chi partecipa o assiste alle competizioni. -Con l’AlbinoLeffe, ultima giornata dello scorso campionato di B, le due curve ricordano il tragico incidente in cui hanno perso la vita due tifosi del Catania in viaggio per Lecce, dove si svolgeva Catanzaro-Catania (vedi sopra). Fisso in Nord lo striscione “Oggi ancor di più vincere per chi non c’è più”. Inoltre “Carmelo e Fabio x sempre” e, in Sud, “2 angeli in cielo per un sogno terreno” e “Carmelo e Fabio sempre con noi, Angelo e Fabrizio non mollate”. La gara coi lombardi è decisiva per la promozione in Serie A, raggiunta ai danni del Torino, che fa impazzire di gioia una città intera, dopo 22 anni di attesa. La vittoria è dedicata ai tifosi scomparsi, mentre gli A.n.r., in Nord, espongono “La nostra dedica ad un fratello che non c’è più, Tigna festeggia con noi da lassù”. -Con l’Atalanta, prima gara interna del torneo in corso, la Sud mostra la scritta “Il calcio marcisce ma nulla è cambiato, Carraro va via Matarrese è tornato”. Mentre la Nord espone permanentemente “Inizia la battaglia…rabbia, cattiveria e rispetto per la maglia”, oltre a “Palermo stiamo arrivando” e “Gestione dello stadio? Vergogna cittadina!”. -Da quest’anno è presente in Sud il nuovo striscione “Credere Agire Combattere”.

Il nostro giudizio
Tifoseria dall’enorme potenziale, esempio di fede autentica, passionalità, calore e grande attaccamento alla maglia. Da febbraio ad oggi non si è ovviamente potuta esprimere in tutto il suo potenziale, visto che ha potuto presenziare solo alle partite esterne ed in poche centinaia, vista la difficile reperibilità dei biglietti, mentre quelle interne le ha giocate tutte a porte chiuse, lontano dal Cibali. La squadra, in tutti questi anni in cui era rimasta lontana dalla Serie A, non è mai stata lasciata sola, neanche negli anni più bui dell’Eccellenza, con una presenza quasi sempre massiccia in trasferta. La media spettatori, lo scorso anno, è stata di 14.446 unità. Quest’anno gli abbonati sono stati 15.450, non molti se si pensa al bacino di utenza, Catania conta 336.000 abitanti, ma, negli incontri giocati al Massimino, ha fatto registrare quasi sempre il tutto esaurito.

[Modificato da WEB RE1976 05/05/2007 13.54]

WEB RE1976
00lunedì 21 maggio 2007 01:25
Empoli-REGGINA Serie A 20/05/2007 - La scheda degli Ospiti

di Claudio “Freccia” – Rangers 1976 Empoli –
www.rangers.it/avversari/schede/reggina-2007.pdf

Gruppo principale
Boys, nome per esteso “Boys Reggio 1986”, sono il frutto dell’entusiasmo che serpeggiava a quei tempi, alla vigilia dell’era di mister Nevio Scala, quando centinaia di ragazzi si aggregarono al gruppo; superano gli anni successivi, i più bui per la Reggina, che vanno dal ’91 al ’94, restando uniti e compatti più che mai, andando magari in 15-20 in trasferta, quanto basta per tenere vivo il gruppo. Nello stesso periodo solo un centinaio, tra tutti i gruppi, rimane a far del tifo in casa. Tra le sezioni, sempre presenti quelle di Ponticello e Careri, piccolo comune sulla costa jonica.

Altri gruppi
Cucn, gruppo di notevole spessore, nato nel periodo più fervido del movimento ultras, sopravvissuto a mode e repressione, stampa la Fanzine “Tradizione Cucn”, giunta al nono anno. Irriducibili, nascono da un gruppo di ragazzi del rione Pescatori, da sempre presenti allo stadio, in partenza il gruppo conta solamente sei persone, ma negli anni ruggenti della Sud arriva a 400 iscritti; esordiscono nel derby Messina-Reggina dell’88, in curva occupano la zona di centro-destra. Ultras Gebbione, gruppo di rilevante importanza, sempre presente in casa e fuori, occupa la parte destra della curva, vicino alla Tribuna; provengono dall’omonimo quartiere; l’esordio dello striscione si ha nel ’93 nella trasferta di Lentini, contro l’Atletico Leonzio. Nuova Guardia, due i fondatori, che animano il tifo nella zona di estrema sinistra, guardando la curva, insieme ad una ventina di ragazzi. Brigata Rondo, nata nel 2005, si posiziona tra Cucn e Nuova Guardia, all’estrema sinistra della Sud; hanno molte bandiere. Autonomi Ultras, Bad Baby, nati nel ’99, Nuove Leve.

Sito Internet
digilander.libero.it - tifoamaranto.altervista.com (non aggiornati)
Gruppi scomparsi
Warriors, parteciparono al 1° Raduno di ultras, svoltosi al cinema “Italia” di Cosenza, dal 12 al 14 luglio ’85, al quale presenziarono una 60ina di tifosi, in rappresentanza dei maggiori gruppi ultras dell’epoca, tra cui Cucs Roma, Fedayn e Blue Lions Napoli, Fossa dei Grifoni, Falange Cavese, Bna Atalanta, Ggr Messina, ecc.; Lonsgroup, presenti in curva a cavallo tra anni ’90 e anni ’00; Eagles, Rsh, Brigate, Rebels, anni ’90, Oltranzisti (vedi sotto).
Politica
Destroidi
Settore
Curva Sud
Amicizie
Bari, Salernitana, Milan, Latina, Ascoli (sull’asse SettembreBN-Cucn)
Ex Amicizie
Torino, è rimasta solo a titolo personale dopo i noti fatti del 2003; Roma, rapporto deterioratosi negli ultimi anni, dopo un periodo di buon feeling.
Rivalità
Messina, Palermo, Juve, Catania, Crotone, Atalanta, Napoli, Cosenza, Inter

Cenni storici
Il primo vero gruppo ultras a nascere a Reggio è quello degli Warriors, nel ’79, presto affiancati dai Position Fighters. Entrambi i gruppi si sistemano nella Curva Catania, così chiamata in quanto, originariamente, destinata ad ospitare i supporters etnei in occasione dei sentitissimi derby. Nell’82 gran parte degli esponenti dei due gruppi confluiscono nel neonato Commando Ultrà Curva Nord, ad oggi il gruppo più vecchio della tifoseria amaranto. Il primo striscione di tale gruppo, caratterizzato da compattezza ed ideologia di estrema destra, copre tutta la curva. I primi anni ’80, con la Reggina sempre tra C1 e C2, sono anni bui, ma questo non arresta l’evoluzione della curva. Infatti, nell’86, nascono i Boys, gruppo che assumerà negli anni un importanza sempre più rilevante, fino prendere le redini del tifo, posizionandosi al centro della curva. Gli anni seguenti vedono la nascita di altre sigle, ad esempio gli Eagles. Anni dopo si scioglieranno gli Warriors. Nell’88, anno dello spareggio per la B vinto a Perugia contro la Virescit Bergamo, con 18mila reggini presenti, si formano gli Irriducibili, che contribuiranno in modo determinante alla rinascita del tifo reggino. L’anno seguente è la volta di un altro spareggio, stavolta per la Serie A, ma sfortunato, in quanto perso ai rigori a Pescara contro la Cremonese, davanti a 25mila(!) reggini. Nel ’90 nascono gli Oltranzisti, zoccolo duro del Cucn, che si scioglieranno dopo qualche anno. I primi anni ’90 vedono la nascita di Ultras Gebbione e Nuova Guardia (1993), ma segnano anche il ritorno in C1 della squadra, che rivedrà la luce della B nel ’95, fino ad approdare, per la prima volta nella sua storia, nel 1999, in Serie A, categoria persa nel 2001, ma subito ripresa l’anno successivo. Dire che sono anni di gran fermento per la tifoseria calabrese è un eufemismo. Infatti l’entusiasmo è alle stelle, con il “Granillo” che è pressoché sempre pieno, visto che la capienza è di circa 27500 posti e che il numero degli abbonati in quegli anni oscilla tra le 20 e le 24mila unità, con splendide coreografie a fare da contorno. Insomma, una vera bolgia, un “ambiente” davvero ostico. Inoltre, le trasferte sono copiose, sia a livello di tifo che di partecipazione. In questi ultimi anni l’entusiasmo è invece vertiginosamente scemato e lo stadio pieno non è che un pallido ricordo.

Curiosità
-Dalla partita con l’Inter del sabato di Pasqua, la prima dopo le normative antistriscioni, la Sud si presenta completamente spoglia, venendo proibito l’ingresso di qualsiasi cosa. Addirittura, sempre con l’Inter, vengono sequestrate alcune sciarpe con simboli politici o di “battaglia”, ad esempio “Warriors”, tanto per far capire, qualora ce ne fosse ancora bisogno, fino a che punto è arrivata la repressione in certe piazze…Molti i cori ostili verso i rivali e qualche scaramuccia a fine gara si registra nella zona dei parcheggi, con alcuni zaini sottratti ad interisti. -Reggina-Atalanta è la prima partita casalinga dopo l’omicidio Raciti di Catania. Stadio blindato e controlli scrupolosi, in un atmosfera strana e surreale, resa ancora più irreale dal fatto che l’ingresso è riservato ai soli abbonati. Ai piedi del settore ospiti, completamente vuoto, viene appeso lo striscione “Rispetto per chi non c’è!”, gesto di grande mentalità, assai apprezzato anche dai rivali atalantini. La curva ricorda due ragazzi prematuramente scomparsi, esponendo “Gli amici non muoiono mai, ciao Saso”, degli Irriducibili, e “10 anni nel tuo ricordo…ciao Claudio”, della Nuova Guardia. -All’inizio della stagione ’06-07, la Reggina era stata penalizzata di 15 punti, poi ridotti a 11 all’Arbitrato del Coni, a dicembre, per lo scandalo di Calciopoli, che ha visto coinvolti i calabresi in quanto sono state ritrovate delle intercettazioni telefoniche tra il presidente della Reggina, Pasquale Foti, e il direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, pietra miliare dello scandalo, che manovrava a suo piacimento il calcio italiano, tramite una fitta rete di telefonate, con i vari Carraro, Galliani & C. che facevano finta di non sapere. Nella gara Reggina-Pro Vasto, 1° turno preliminare di Coppa Italia, del 19 agosto scorso, in pieno clima-Moggiopoli, vengono esposti in curva alcuni striscioni al riguardo, che chiamano in causa il procuratore federale Palazzi, che si è occupato in prima istanza della vicenda, quali “L’illecito esiste, è Stefano Palazzi” e “Palazzi anche il Signore è colpevole…di lasciarti sulla Terra”, oltre a “Avanti Reggio” e “Ultras…gli unici in piedi”. -Il 9 marzo scorso, a Germaneto (CZ), a distanza di poco più di un mese dai fatti di Catania, si è svolto un incontro “ultras” tra gli esponenti di alcune tifoserie del Meridione, con l’intento di comprendere la situazione del movimento e di discutere su eventuali iniziative da intraprendere, a cui hanno partecipato i gruppi più importanti della Sud (Boys, Cucn, Irriducibili, Ultras Gebbione). All’ordine del giorno anche la proposta di una raccolta di firme per proporre un Referendum abrogativo di alcune norme del decreto Pisanu-Melandri. Al raduno hanno presenziato anche: crotonesi (Assenze Arbitrarie), catanzaresi (U.C. e Q.S.C.), vibonesi, potentini (Ultras) e acesi, per un totale di circa 50 persone. Molte altre tifoserie, anche se impossibilitate ad essere presenti, hanno dato il loro benestare all’incontro. -La rivalità più sentita è senz’altro quella coi dirimpettai del Messina. Il derby dello Stretto, infatti, può valere quasi una stagione. All’andata numerosi gli striscioni di sfottò verso i “cugini” peloritani, quali “30-04-06 umiliati…il resto solo chiacchiere da tribunali!”, “Franza indagato, Messina ripescato: siete la vergogna di questo calcio malato!”, “Uscite fuori che ci riscaldiamo!!!”, “Noi penalizzati, voi infami ripescati”, “PeloritANO sfondato”. Nel recente confronto di Reggio, invece, la scarsissima presenza numerica dei messinesi, moralmente abbattuti per il disastroso campionato della squadra e penalizzati per il difficile reperimento dei biglietti, ha fatto sì che non succedesse niente. Curva Sud completamente spoglia. -In Reggina-Roma, dell’ottobre scorso, è stato posto l’accento sulla scarsa etica comportamentale e la scarsa serietà dei Parlamentari italiani, con due striscioni: “Il fumogeno è illegale al Parlamento tutto è legale, vergogna!” e “Previsioni del tempo: ‘neve’ in Parlamento”. Esposta anche una bella scritta indirizzata a mister Mazzarri, vecchia gloria empolese (“Walter la Sud è con te ora più che mai”), oltre a “Romanità=infamità”. -Coreografia con le lucine, peraltro non granchè, per Reggina-Catania a novembre, con la scritta “Bastarduni i Catania”. Tanti i messaggi ironici indirizzati agli etnei, tra cui “I vostri colori non cancellano la vostra puzza…merde!!”, “Tua sorella non lo sente…preferisce l’elefante!” e “Sicilia terra infame”. -Di pessimo gusto lo striscione rivolto ai livornesi durante Reggina-Livorno dello scorso novembre: “Senza patria né onore, sottoterra la cosa migliore!”. -In Reggina-Parma, dell’ottobre scorso, la Sud espone il significativo striscione “Con te fino alla fine!”. -Bellissima la megafiaccolata in notturna in Reggina-Catania, dello scorso novembre. -Per tutta la durata di Reggina-Torino, 4^ giornata del campionato in corso, rimane esposta in Sud la bella scritta “Lotteremo per te fino alla morte”. -Rinnovato l’anno scorso a Bari, dove si giocava Reggina-Juve in campo neutro, per l’ultima giornata, il gemellaggio coi baresi. Era scoppiata da poco la bomba-Moggiopoli, così venne esposto dai reggini lo striscione “Portate sul petto lo scudetto regalato da Pairetto, vergogna!”, ignari di quello che salterà fuori, di lì a poco, anche sulla loro società. -Sette tifosi reggini sono incappati in una brutta avventura, cominciata nel maggio dello scorso anno sul treno che li avrebbe dovuti condurre a Salerno per veder la gara Salernitana-Genoa, Playoff di C1/gir.B. I ragazzi hanno avuto gli arresti domiciliari e si sono visti recapitare una notifica di diffida per tre anni, per fatti verso i quali si professano innocenti, tra l’altro non attinenti al calcio (!?). -La Reggina è stata quest’anno una delle società più multate per le intemperanze dei tifosi, bissando il risultato dell’anno scorso, quando si posizionò al 2° posto di questa poco invidiabile classifica, con 107mila € di sanzioni disciplinari. I motivi più diffusi di tali sanzioni sono: lancio di fumogeni, di bottigliette e esposizione di striscioni offensivi. -Prima dell’assurda normativa antistriscioni (anche se forse sarebbe meglio dire antitutto), in vigore dal 30 marzo scorso, era sempre esposto dal Cucn, nelle gare interne, lo striscioncino “Daniel vive”, mentre con Cagliari e Lazio erano stati ricordati altri tifosi che purtroppo non sono più tra noi, rispettivamente con le scritte “Un angioletto ci guarda da lassù, ciao Valerio!!” e “Giovanni vive”. -Bello il libro, uscito tempo fa, dell’ultrà reggino Sergio Cavaliere, dal titolo “Militanza Ultras 1985-2002”. -Minimo storico di paganti in Reggina-Chievo Vr, andata 8.i di finale di Coppa Italia: appena 1059. -Presente pressoché sempre il tricolore con la scritta “Noi felici pochi”. -Simpatico lo stendardo “Drinking Class Rc”.

Il nostro giudizio
E’ senza dubbio positivo, per una tifoseria di buon spessore, passionale, calda, attaccata ai colori, come lo sono più o meno tutte quelle del Sud. Però a Reggio, come in tante altre città, si è registrato negli ultimi anni un rilevante calo di entusiasmo. La tifoseria si è imborghesita ed è ormai troppo ben abituata, visto che la Serie A non è più una novità e che la stagione che sta per concludersi è la settima in massima serie degli ultimi otto anni. Intendiamoci, la curva si mantiene su buoni livelli di tifo, a tratti è trascinante, ma non è più coinvolgente come una volta. La curva, da qualche anno a questa parte, ha registrato un progressivo, costante spopolamento. Il “Granillo” esaurito non è che un lontano ricordo, infatti si è passati da una media di 24mila spettatori, alle 12-13 mila presenze di quest’anno, a fronte di una città di 180mila abitanti, con gli abbonati che sono circa 9mila. Positivo, comunque, anche se non di molto, il trend rispetto all’anno scorso, quando la media presenze non superava le 9500-10000 unità. Questo perché la compattezza e la forza della truppa di Mazzarri, che, partita con l’handicap del “-11”, può raggiungere una salvezza che avrebbe del miracoloso, con giocatori scarti di altre squadre, ha risvegliato l’orgoglio e i sopiti entusiasmi di una parte della tifoseria, pur se quest’anno la curva è stata piena solo con Messina e Palermo, quasi piena con Inter e Catania. La presenza in trasferta è calata vistosamente, rispetto ai fasti di qualche anno fa, pur mantenendosi buona, tutto sommato, viste le distanze chilometriche
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www.rangers.it/avversari/schede/reggina-2007.pdf
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