Motegi: sarà il Gp delle attese
A Rossi sarà sufficiente arrivare quarto, a prescindere dal risultato dei rivali, per conquistare il titolo mondiale
Rossi potrebbe vincere il mondiale e ancora non c'è certezza sulla monogomma e sul futuro della middle class… Per svegliarsi all'alba c'è più di un motivo
Chiamiamolo pure il gran premio delle grandi attese, quello che si corre domenica 28 settembre a Motegi, in casa della Honda. La Casa giapponese è infati proprietaria della pista e di tutta l'area circostante a questo impianto, moderno e totalmente immerso tra le colline di una delle zone meno popolate di tutto il Giappone.
Attesa perché Rossi a Motegi può conquistare matematicamente il suo ottavo titolo mondiale. Ma qui c'è un gioco di numeri che offre troppe variabili. Valentino Rossi ha 287 punti, Casey Stoner 200, in palio da qui a Valencia ci sono 100 punti. Fate i vostri conti, ma il pilota della Yamaha ha di fronte una ghiotta opportunità. Conquistare il mondiale in casa dei rivali della Honda! In ogni caso, se così non sarà, a Rossi basterà attendere una settimana e il successivo GP d'Australia di Phillip Island, a casa di Stoner, per tentare nuovamente il colpaccio.
A proposito, in questi giorni Casey deciderà se operarsi dopo il GP di Australia allo scafoide sinistro, oppure se aspettare fine stagione.
C'è da dire che Rossi non ama Motegi. Qui ha sempre raccolto poco, ma è soprattutto superstizioso, quindi, basta parlare di titoli.
Veniamo all'altra attesa: a Motegi è previsto il gran consiglio tra costruttori e Dorna sul tema monogomma. Una decisione difficile e spinosa che vede contrapposti interessi diversi: Michelin e Bridgestone, spirito di libertà e ricerca contro necessità di spettacolo e equilibrio. Un bel ginepraio dal quale speriamo esca una saggia decisione. Ricordiamo comunque che solo un anno fa c'erano tre gommisti in lizza. La Dunlop è partita, a chi toccherà il prossimo anno?
E poi il futuro della middle class. Quale sarà la nuova categoria che prenderà il posto della 250? Per ora molto fumo e nessuna traccia d'arrosto, ma in Italia, Gran Bretagna e Spagna c'è chi sta allestendo prototipi attorno ad una meccanica quattro cilindri 600. Manca però il regolamento, quindi si naviga a vista, ma non vorremmo che qualcuno partisse avvantaggiato, magari conoscendo la bozza del regolamento.
Di sicuro da Motegi uscirà soddisfatto Andrea Dovizioso che lascerà il Giappone con l'ufficializzazione del suo nuovo status di pilota ufficiale Honda HRC. Per lui una moto che sogna fin da bambino, ma anche Pedrosa nel box a fianco. Non sarà facile: in bocca al lupo, Andrea, in ogni caso la moto ufficiale te la sei meritata.
Attesa per la 250 che torna in pista dopo lo stop per maltempo di Indianapolis. In testa al mondiale c'è Marco Simoncelli a quota 190, poi Mika Kallio (sulla Ducati satellite il prossimo anno) a 164, Alvaro Bautista insegue a 163, Hector Barbera a 142.
In 125 Mike Di Meglio, a quota 192, dovrà difendersi dagli attacchi di Simone Corsi 167, Gabor Talmacsi a 149 e Bradl a 142.