Omofobia: chi è senza peccato scagli la prima pietra

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Cristianalibera
00mercoledì 5 dicembre 2012 16:39
cronachelaiche.globalist.it/Detail_News_Display?ID=42101

Omofobia: chi è senza peccato scagli la prima pietra

Tante parole si sono spese sul ragazzo morto suicida. Ma se l'inchiesta aperta dalla Procura di Roma avrà un seguito, sul banco degli imputati dovremmo sederci tutti.





La cronaca Troppo spesso riporta di aggressioni nei confronti di omosessuali, "colpevoli" di camminare mano nella mano con il proprio partner.
Se tutti ci indigniamo per queste azioni, purtroppo è difficile trovare le parole per descrivere il gesto di un quindicenne che a Roma ha deciso di volare via da questo mondo. La sua diversità consisteva nell'amare il rossetto, lo smalto ed i pantaloni rosa. Omosessuale o meno, Giulio (nome di fantasia) veniva spesso deriso per la sua "diversità" ed ora la Procura di Roma ha deciso di aprire un'inchiesta per istigazione al suicidio: se l'indagine dovesse concludersi con un rinvio a giudizio, a salire sul banco degli imputati dovrebbe essere l'intera società italiana.
Sebbene il nostro Paese (ma non la nostra politica) stia compiendo passi considerevoli nella lotta contro le discriminazioni, secondo un'indagine Istat il 47,4 per cento degli italiani ha sentito spesso conoscenti o amici usare termini offensivi nei confronti degli omosessuali: forse gli stessi che ha sentito il ragazzo che si è suicidato. Addirittura il Il 55,9 per cento degli intervistati pensa che gli omosessuali sarebbero più facilmente accettati se fossero più "discreti".
Giulio era di Roma e proprio la dottrina della Chiesa cattolica romana non è mai stata tenera nei confronti dell'omosessualità che è considerata come un «disordine morale» che diventa un problema in alcune questioni come «l'assunzione di insegnanti, la necessità di case da parte di autentiche famiglie [e le] legittime preoccupazioni dei proprietari di case nel selezionare potenziali affittuari». Quindi ragazzi come Giulio dovrebbero essere considerati un "problema". Non dobbiamo dimenticare che per la dottrina cattolica l'omosessualità sta «minacciando seriamente la vita e il benessere di un gran numero di persone» e «i fautori di questa tendenza non desistono dalla loro azione e rifiutano di prendere in considerazione le proporzioni del rischio». Cosa propone l'influente Chiesa nei confronti dell'omosessualità? Semplicemente di «includere la collaborazione delle scienze psicologiche, sociologiche e mediche» nella cura pastorale per le persone omosessuali.
A contribuire ad un clima di discriminazione e di odio molti esponenti del clero hanno pronunciato inaccettabili: lo stesso cardinale Tarcisio Bertone ha associato l'omosessualità alla pedofilia. Ad un sito di informazione cattolica Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, ha dichiarato: «Io come vescovo sarei maggiormente comprensivo con un prete pedofilo che si penta e soffre della sua condizione che di questi viziosi. Le dico di più, se mi fosse capitato un pedofilo non lo avrei denunciato, ma cercato di redimere. Un padre, come è il vescovo per un sacerdote, non denuncia i figli che sbagliano e si pentono. Ma con i viziosi bisogna essere intransigenti» mentre per Serafino Sprovieri, arcivescovo emerito di Benevento, «l'omosessualità, quando sconfina in atti o peggio ancora ostentazione, è sbagliatissima. Se i gay si accontentano e sorridono di questa condizione, bene per loro. Anche i camorristi, dopo aver commesso le loro cattive azioni, si autocelebrano e festeggiano. La condizione gay è negativa. Dovrebbero fare come Adamo nel Paradiso terrestre, provare vergogna».

Certamente anche all'estero la Chiesa non ha mancato di esprimere posizioni criticabili come l'accostamento degli omosessuali ai nazisti, ma la classe politica italiana - inutile negarlo - è più dipendente dalle gerarchie ecclesiastiche. Mentre in gran parte dei Paesi Ue i diritti degli omosessuali (matrimonio per le coppie dello stesso sesso, riconoscimento delle unioni civili e legge contro l'omofobia) sono ampiamente riconosciuti, nel nostro Paese questi diritti incontrano sempre grandi difficoltà. Pur essendo frequenti le aggressioni nei confronti degli omosessuali, il nostro Parlamento si guarda bene, anche per l'opposizione della stessa Cei, dal varare una legge che punisca in maniera più severa i reati a sfondo omofobo, sebbene la legge Mancino punisca con particolare severità gli abusi frutto di odio religioso e addirittura l'articolo 61 del Codice penale consideri come aggravante il commettere un reato contro un ministro del culto cattolico o di altro culto riconosciuto dallo Stato.
Ad ulteriore conferma di una società che discrimina gli omosessuali, la nostra classe politica non ha mai messo in agenda il tema dei matrimoni omosessuali o delle unioni civili spesso ostaggio di una Chiesa secondo cui in tema di «legittimazione di specifici diritti per le persone omosessuali conviventi, bisogna ricordare che la tolleranza del male è qualcosa di molto diverso dall'approvazione o dalla legalizzazione del male». Sui matrimoni gay o il riconoscimento delle unioni civili la posizione della Chiesa non cambia all'estero, ma la risposta della classe politica è ben diversa. In Gran Bretagna il governo conservatore di David Cameron è intenzionato ad approvare il matrimonio per le coppie dello stesso sesso prima di Natale e il deputato Tory Tony Baldry si è così espresso: «Se la Chiesa anglicana pensa che il parlamento l'ascolti con grande attenzione su questioni morali come il matrimonio omosessuale quando la stessa Chiesa d'Inghilterra sembra essere così in disaccordo su altre questioni di interesse per il Parlamento, si stanno semplicemente illudendo». Difficile che un parlamentare italiano possa usare gli stessi toni.
Ovviamente l'omofobia della Chiesa e l'incapacità della classe politica italiana di distaccarsi e di elevarsi da queste posizioni contribuiscono a quel clima di odio che ha respirato il ragazzo suicida a Roma e di cui sono vittime le centinaia di omosessuali che subiscono reati a sfondo omofobo: una realtà del nostro Paese su cui hanno puntato l'attenzione sia Amnesty International sia il Dipartimento di Stato Usa.
La lotta contro l'omofobia è una battaglia di civiltà che impegna tutti, in modo che frasi su omosessuali costretti «alla solitudine e all'abbandono, quando non muoiono per Aids o per droga» così come riporta su Avvenire, non si leggano più. Perché spesso, come ha dimostrato il suicidio del quindicenne, non si muore solo di Aids o di droga.

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Occhio al grassetto...

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!Freddie!
00lunedì 10 dicembre 2012 17:30

Ad un sito di informazione cattolica Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, ha dichiarato: «Io come vescovo sarei maggiormente comprensivo con un prete pedofilo che si penta e soffre della sua condizione che di questi viziosi. Le dico di più, se mi fosse capitato un pedofilo non lo avrei denunciato, ma cercato di redimere. Un padre, come è il vescovo per un sacerdote, non denuncia i figli che sbagliano e si pentono. Ma con i viziosi bisogna essere intransigenti» mentre per Serafino Sprovieri, arcivescovo emerito di Benevento, «l'omosessualità, quando sconfina in atti o peggio ancora ostentazione, è sbagliatissima. Se i gay si accontentano e sorridono di questa condizione, bene per loro. Anche i camorristi, dopo aver commesso le loro cattive azioni, si autocelebrano e festeggiano. La condizione gay è negativa. Dovrebbero fare come Adamo nel Paradiso terrestre, provare vergogna».

Meno male che io vivo a Salerno!!!!!!!!
(nel senso che Giacomo Babini - per fortuna - NON E' il mio vescovo).


Un fraterno saluto. [SM=g28002]

Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
Cristianalibera
00martedì 11 dicembre 2012 10:33
Re:
!Freddie!, 10/12/2012 17:30:


Ad un sito di informazione cattolica Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, ha dichiarato: «Io come vescovo sarei maggiormente comprensivo con un prete pedofilo che si penta e soffre della sua condizione che di questi viziosi. Le dico di più, se mi fosse capitato un pedofilo non lo avrei denunciato, ma cercato di redimere. Un padre, come è il vescovo per un sacerdote, non denuncia i figli che sbagliano e si pentono. Ma con i viziosi bisogna essere intransigenti» mentre per Serafino Sprovieri, arcivescovo emerito di Benevento, «l'omosessualità, quando sconfina in atti o peggio ancora ostentazione, è sbagliatissima. Se i gay si accontentano e sorridono di questa condizione, bene per loro. Anche i camorristi, dopo aver commesso le loro cattive azioni, si autocelebrano e festeggiano. La condizione gay è negativa. Dovrebbero fare come Adamo nel Paradiso terrestre, provare vergogna».

Meno male che io vivo a Salerno!!!!!!!!
(nel senso che Giacomo Babini - per fortuna - NON E' il mio vescovo).


Un fraterno saluto. [SM=g28002]

Freddie
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Non fa niente, magari gli scrivi lo stesso una bella lettera! [SM=g27985] [SM=g28002]


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