Ospitalità rurale

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BRESCIAGGHER
00sabato 14 febbraio 2004 00:17
Anche in vacanza gli italiani fanno i conti. Soprattutto quelli che hanno investito centinaia di milioni per aprire un'attività agrituristica, magari anche grazie agli incentivi regionali concessi in base alla legge quadro 730/85. E mentre l'Enit - Ente nazionale del turismo - non ha ancora nessuna giurisdizione su questo nuovo modo di villeggiare, la Confagricoltura ha trovato l'appoggio dell'associazione Agriturist - la più vecchia in Italia, nata nel 1965 - per scoprire l'universo dell'ospitalità rurale.

Oltre all'esaustiva guida omonima - in vendita in tutte le librerie e anche su Internet nella sua venticinquesima edizione - e al sito www.agriturist.it, l'associazione è stata in grado di raccogliere le cifre dell'agriturismo del Duemila e di stilare le previsioni per l'anno in corso.

Le aziende agrituristiche dislocate su tutto il territorio nazionale sono, stando agli associati dell'Agriturist, 9.550 e diventeranno 10mila entro la fine del 2001 segnando così un incremento del 4,5 per cento. Di questi agriturismo la maggioranza - ovvero 8mila l'anno scorso e 8.400 quest'anno - dispongono anche dell'offerta di alloggio. I posti letto sono aumentati del 7,5 per cento. Infatti, se nel 2000 erano 110mila, oggi sono 119mila, così che ogni azienda ha ora 14,2 posti letto rispetto ai precedenti 13,7. Sono aumentati del 10 per cento anche i giorni di apertura durante l'anno: se nel 2000 gli agriturismo sono stati in media operativi per 99 giorni su 365, nel 2001 si prevede che arriveranno a 110.

Le aziende con ristorazione sono passate da 5.450 a 5.700 (più 5,5 per cento), quelle con agricampeggio da 840 a 850 (più 1,2) e quelle con cavalli e maneggio da 1.360 a 1.400 (più 3).

Altissimo è l'incremento calcolato sugli arrivi dell'anno corrente. L'Agriturist considera che 2.340.000 turisti sceglieranno nel 2001 l'agriturismo, il 19 per cento in più rispetto al 1.880.000 dell'anno scorso. Costanti fra questi invece gli stranieri, pari ad un 25 per cento del totale. Cala però la durata media del soggiorno che passa dal 5,8 per cento del 2000 al 5,6 del 2001, con un meno 3,6 per cento. Le presenze, calcolate in milioni di giornate, hanno segnato un più 17 per cento, crescendo dal 10,9 al 13,1.

Questi dati lasciano intuire anche un aumento del giro d'affari. Mentre nel 2000 si registrava un movimento di denaro pari a 100 miliardi, oggi, grazie ad una crescita del 20 per cento, l'Agriturist suppone che si arriverà a 120 miliardi. E tutto ciò sebbene i prezzi, ad esempio, delle camere vada dalle 25.000lire a notte per persona fino a poco più di 60.000 lire. L'evoluzione economica dell'agriturismo dal 1985 - anno del primo boom delle vacanze verdi - a oggi è di buon auspicio. Se si prende come riferimento l'anno appena concluso, il 2000, e lo si considera come unità di misura pari al 100 per cento, si calcola che l'incremento economico è passato dal 34,5 del 1985 al 65 del 1990 fino all'81 del 1999.
dipi14
00sabato 14 febbraio 2004 13:36
xokx
cuoreimpavido
00sabato 14 febbraio 2004 19:39
xokx
micty
00domenica 15 febbraio 2004 21:29
bel mercatoxokx
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