Per chi ha rotto il cazzo con l'indie rock :-)

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Bruttoformo
00giovedì 28 giugno 2007 22:55
Ho trovato una cosa simpatica in un blog e ho pensato di riportarla, perché qualcuno qui potrebbe sentirsi chiamato in causa... [SM=g27960] Specie per la parte sottolineata [SM=g27964]

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Mi sono imbattuto stamattina in un blog (di cui ho già perso l'indirizzo, mi pare si chiamasse Still Ill) in cui si criticava il fighettinismo indie. Ma cos'è, il fighettinismo indie? La risposta è non lo so. Però so che mi è venuta voglia di parlare di NOI.

Dalla mia privilegiata posizione di sarcazzo cosa, mi piaceva iniziare la frase così. Riparto.
Ho potuto osservare in questi anni diversi tipi di indie junkies (questo termine è talmente bello che mi sembra impossibile che sia stato il PRIMO nella storia dell'uomo - e google mi è testimone - a pensarlo). Magari potrete riconoscervi in un mix di due o più di questi, chissà.

Ci sono i boys in make up. Tendenzialmente gay, ma è più un voler sembrare che un essere. Sono ragazzi che impazziscono per i King Adora e per i Suede. Magrissimi, pesantemente truccati (in make up, appunto), escono solo di notte. Hanno un che di inquietante...

Ci sono le glittering girls. E guai a me se ne parlo male, dato che la mia co-autrice è una di esse :)
Diciamo solo che impazziscono per tutto ciò che luccichi, come le gazze ladre. Nostalgiche del bel britpop che fu, la loro esclamazione preferita è "awwww", e... (ok ok la smetto :))

Ci sono i diggeis. I diggeis tentano, per deformazione professionale, di mantenere un certo distacco dagli altri junkies. Appena parte la prima nota del loro gruppo preferito, però, impazziscono. Si dividono in due sotto-categorie: i diggeis di tendenza e i diggeis di controtendenza. I diggeis di tendenza si informano sulle tracklist delle serate londinesi e le riproducono tali e quali. I diggeis di controtendenza vorrebbero farlo per riempire almeno un po' la pista, ma sono troppo innamorati di loro stessi e di ciò che ascoltano per cedere alla tentazione.

Ci sono gli indie-casuals. Non si truccano, non seguono la tendenza, non si vestono in modo particolare ma sanno tutto di tutte le band presenti, passate e soprattutto future.
Individui normali come te, come me (e infatti sono io il modello per questa categoria :)) con un'innata passione per tutto ciò che è indie. Questo spesso li porta a non rendersi conto di quando stanno ascoltando una merda di disco. Da inguaribili amanti della musica, se ne fregano e vanno avanti per la loro strada.

Ci sono gli indie-snobs. Tendenzialmente simili agli indie-casuals, ma con una fondamentale differenza: il loro compito, nella società moderna, è smontare. E dove son finiti i gruppi di una volta, e questo copia quello, etc. etc. Questo in pubblico. Una volta usciti dalla ribalta e rintanatisi nelle loro camerette, mettono in cuffia gli Oasis e cantano Don't Look Back In Anger a squarciagola. Tanto nessuno può sentirli...

Ci sono le indie-groupies. Non groupies nel vero senso del termine, eh, ma ragazze che - pur dotate di buon gusto musicale - alla vista del loro idolo escono di senno. Prima dei concerti le troverete in fila, solitamente nelle prime dieci posizioni. Durante i concerti le troverete direttamente in pole position, tant'è che il loro addome ha ormai assunto la forma di una transenna. Dopo i concerti, le troverete appollaiate sul retro nella speranza di farsi una foto con l'aiuto addetto alle luci della band.

Poi c'è Barto.
Zeman81
00venerdì 29 giugno 2007 09:40

Ci sono gli indie-snobs. Tendenzialmente simili agli indie-casuals, ma con una fondamentale differenza: il loro compito, nella società moderna, è smontare. E dove son finiti i gruppi di una volta, e questo copia quello, etc. etc. Questo in pubblico. Una volta usciti dalla ribalta e rintanatisi nelle loro camerette, mettono in cuffia gli Oasis e cantano Don't Look Back In Anger a squarciagola. Tanto nessuno può sentirli...


Mi identifico in questa categoria, anche se sono costantemente alla ricerca del nuovo che rimanga.
Bruttoformo
00domenica 1 luglio 2007 10:59
Eccone un altro...
Diventare indie in sei facili mosse [SM=g27964]

1. Partecipa agli eventi indie
Non è facile come sembra. Per essere veramente indie, non basta l’atto di presenza ad eventi quintessenzialmente indie (come il MEI di Faenza, appena concluso, o qualsiasi concerto del Covo di Bologna). Esserci non è sufficiente: il vero indie kid deve impiegare almeno un quarto d’ora per arrivare dall’ingresso al primo punto di destinazione (bar, guardaroba, padiglione, stand), perché nel mezzo deve salutare (con due baci sulle guance se femmina, con una virile stretta di mano se maschio) un minimo di cinque persone e/o cinque gruppi di persone diverse. Un bonus viene assegnato a chi, entro cinque minuti dall’ingresso, abbraccia amichevolmente uno o più dei musicisti che si esibiranno nel posto.
All’uscita dal luogo, il vero indie kid deve avere accumulato almeno due indirizzi e-mail di persone con cui scambiare demo o fanzine o a cui inviare articoli, e deve avere tirato su almeno due adesivi, tre flyer, tutte le spillette possibili e un minimo di un EP a tiratura limitata.
Il vero indie kid, infine, ha almeno un amico che fa il giornalista musicale o l’organizzatore di eventi e che può farlo entrare a sbafo.

2. Vèstiti (imperativo) indie
Il principio del vestirsi indie è semplice. La massa degli indie kids è costituita da studenti universitari fuori sede poveri in canna, costretti ad indossare e rilavare ed indossare e rilavare in eterno la stessa maglietta dei Subsonica. Dato che i Subsonica non sono più indie da un pezzo (o quantomeno non sono più cool), l’indie kid ha davanti a sé due scelte:
- indossare la maglietta dei Subsonica sotto un’altra maglietta, dato che quella dei Subsonica ha le maniche lunghe
- fare incetta di magliette a cinque euro presso qualsiasi stand presente a un evento indie.
Il principio del vestirsi indie viene osservato rigidamente anche da chi, per fortuna, nascita o reddito, non avrebbe problemi a rifornirsi mensilmente al più vicino negozio Carhartt.
Frase-tipo: “Non posso uscire così. Sono vestita come Starsky!”

3. Non pettinarti
Il vero indie kid (maschio) deve sempre avere l’aspetto di chi si è appena alzato dal letto. Un principio talmente rigoroso da costringere i possessori di capigliature naturalmente ordinate a spettinarsi con il gel o la cera, per non essere bollati come fighetti o metrosessuali che dir si voglia. Il vero indie kid, quando non è un musicista in tour mondiale, vorrebbe moltissimo esserlo. In mancanza di tour mondiale, si accontenta di avere l’aspetto di chi da un mese dorme su un autobus senza docce.

4. Il vero indie kid non è un indie kid
Ovviamente non basta dire che ti piace Toxic di Britney Spears o che l’ultimo album di Kylie “spacca”. Il vero indie kid deve essere un ex metallaro o un ex rappuso: la condizione di pentito e il background di genere danno credibilità, e permettono di dire cose come “Oh, guarda che io di metal me ne intendo, io ascoltavo gli Iron Maiden!”. Obbligatorio ammirare almeno un cantautore a scelta fra Paolo Conte, Giorgio Gaber e Fabrizio De André. Guccini fra troppo comunista, Battisti fa troppo falò sulla spiaggia e De Gregori fa troppa televisione.

5. Parla indie
Sai cos’è uno split? Quando dici “Fosbury”, intendi il saltatore? Riesci a nominare almeno un gruppo del roster della Domino? Sai cosa vuol dire “roster”? Possiedi una spilletta con scritto “Cinzia mi odia”, e se sì, sai chi è Cinzia?

6. E soprattutto…
Ricordati che ti piaceva di più il demo.
Zeman81
00domenica 1 luglio 2007 14:45

1. Partecipa agli eventi indie
Non è facile come sembra. Per essere veramente indie, non basta l’atto di presenza ad eventi quintessenzialmente indie (come il MEI di Faenza, appena concluso, o qualsiasi concerto del Covo di Bologna). Esserci non è sufficiente: il vero indie kid deve impiegare almeno un quarto d’ora per arrivare dall’ingresso al primo punto di destinazione (bar, guardaroba, padiglione, stand), perché nel mezzo deve salutare (con due baci sulle guance se femmina, con una virile stretta di mano se maschio) un minimo di cinque persone e/o cinque gruppi di persone diverse. Un bonus viene assegnato a chi, entro cinque minuti dall’ingresso, abbraccia amichevolmente uno o più dei musicisti che si esibiranno nel posto.
All’uscita dal luogo, il vero indie kid deve avere accumulato almeno due indirizzi e-mail di persone con cui scambiare demo o fanzine o a cui inviare articoli, e deve avere tirato su almeno due adesivi, tre flyer, tutte le spillette possibili e un minimo di un EP a tiratura limitata.
Il vero indie kid, infine, ha almeno un amico che fa il giornalista musicale o l’organizzatore di eventi e che può farlo entrare a sbafo.


Volevo andare al covo ma avevo troppa paura di trovare i fuorisede di cui sotto, merce frequente in quei di Bologna!
Al MEI non sono mai stato, mi guardo bene dall'andarci.
Odio dovere salutare persone quando vado in un posto per sentire suonare.
Odio gli adesivi, i flyers e le spillette. Tutta roba che perdo.


2. Vèstiti (imperativo) indie
Il principio del vestirsi indie è semplice. La massa degli indie kids è costituita da studenti universitari fuori sede poveri in canna, costretti ad indossare e rilavare ed indossare e rilavare in eterno la stessa maglietta dei Subsonica. Dato che i Subsonica non sono più indie da un pezzo (o quantomeno non sono più cool), l’indie kid ha davanti a sé due scelte:
- indossare la maglietta dei Subsonica sotto un’altra maglietta, dato che quella dei Subsonica ha le maniche lunghe
- fare incetta di magliette a cinque euro presso qualsiasi stand presente a un evento indie.
Il principio del vestirsi indie viene osservato rigidamente anche da chi, per fortuna, nascita o reddito, non avrebbe problemi a rifornirsi mensilmente al più vicino negozio Carhartt.
Frase-tipo: “Non posso uscire così. Sono vestita come Starsky!”

Io mi vesto con roba che mi piace, penso d'essere pochissimo INDIE in questo.
Ho sempre le silver ai concerti perchè per comodità, resa, tenuta, bellezza e duttilità sono un invetimento sicuro.
Ci puoi andare anche a fare i colloqui in banca con le silver, io l'ho fatto.



3. Non pettinarti
Il vero indie kid (maschio) deve sempre avere l’aspetto di chi si è appena alzato dal letto. Un principio talmente rigoroso da costringere i possessori di capigliature naturalmente ordinate a spettinarsi con il gel o la cera, per non essere bollati come fighetti o metrosessuali che dir si voglia. Il vero indie kid, quando non è un musicista in tour mondiale, vorrebbe moltissimo esserlo. In mancanza di tour mondiale, si accontenta di avere l’aspetto di chi da un mese dorme su un autobus senza docce.


Tutto ciò mi viene abbastanza naturale, non riesco a pettinarmi e i capelli che ho (quei pochi) fanno cagare. Non perdo tempo a pettinarli.
Mi lavo con regolarità.




4. Il vero indie kid non è un indie kid
Ovviamente non basta dire che ti piace Toxic di Britney Spears o che l’ultimo album di Kylie “spacca”. Il vero indie kid deve essere un ex metallaro o un ex rappuso: la condizione di pentito e il background di genere danno credibilità, e permettono di dire cose come “Oh, guarda che io di metal me ne intendo, io ascoltavo gli Iron Maiden!”. Obbligatorio ammirare almeno un cantautore a scelta fra Paolo Conte, Giorgio Gaber e Fabrizio De André. Guccini fra troppo comunista, Battisti fa troppo falò sulla spiaggia e De Gregori fa troppa televisione.


Penso d'avere un background indie-rock, alla fine.
Paolo Conte non mi piace.
Gaber è forse stato uno dei migliori artisti italiani di tutti i tempi; il Faber anche. Guccini mi piaceva tempo fa. De Gregori non m'ha mai preso.
Però una volta stavo scarrozzando alcuni colleghi universitari e ascoltavo la GUERRA DI PIERO. Una ragazza, una tizia "di sinistra" inizia a cantarla (vabbè, fuori tempo, ma roba che credevo d'avere dei problemi di controfase nelle casse della macchina, sbagliava una parola sì e una anche...)e poi mi fa:"E' Gaber no questo?".
Sì, e io sono Maradona.



5. Parla indie
Sai cos’è uno split? Quando dici “Fosbury”, intendi il saltatore? Riesci a nominare almeno un gruppo del roster della Domino? Sai cosa vuol dire “roster”? Possiedi una spilletta con scritto “Cinzia mi odia”, e se sì, sai chi è Cinzia?


Mi manca tutto.



6. E soprattutto…
Ricordati che ti piaceva di più il demo.


A me i Demo hanno sempre fatto vomitare ma a loro ragione c'è da dire che sono sinceri nel senso che nei demo senti veramente quanto sono o non sono buoni quelli che suonano.
Io preferivo dire che mi piacevano i live, poi mi sono reso conto che questa regola, facilmente applicabile agli Oasis, non lo è allo stesso modo per gli altri gruppi, dei quali è bene ascoltare la versione studio e basta.
Bruttoformo
00giovedì 10 gennaio 2008 11:30
Ieri ho avuto una conversazione illuminante, non sapevo proprio dove altro metterla, quindi alla fine ho riesumato questo topic.
Ieri parlavo con uno che era stato a ballare in un certo posto. Gli ho chiesto: "Ma che tipo di roba mettono, la solita musica di merda?"
Lui mi fa: "Non so, tu sei difficile da accontentare, ascolti solo indie rock!"
In quel momento avrei voluto che foste tutti li' presenti a sentire con le vostre orecchie [SM=g27964]
In realtà credo di sapere il perché di quell'uscita: mi pare di avergli detto una volta che se si vuole organizzare una serata danzante che riscuota un buon successo di pubblico senza rinunciare alla qualità della musica l'indie rock è un'ottima scelta (tanto per fare dei nomi che non ripetiamo mai, cose tipo i Bloc Party o gli Arctic Monkeys).
Be', comunque quando gli ho fatto presente che ascolto anche altri generi, ad esempio l'heavy metal, mi ha risposto: "ma l'heavy metal fa schifo, non è neanche musica!"
Ora, c'è la libertà di opinione e quindi è libero di pensarla come vuole (del resto io lo dico sempre dell'elettronica... [SM=g27975] ), certo che pero' è un'affermazione molto incauta da fare in mia presenza, specie considerando il fatto che ci trovavamo in una cucina e avevo dei coltelli a portata di mano... [SM=g27980]

Forse un giorno diro' anch'io la frase “Oh, guarda che io di metal me ne intendo, io ascoltavo gli Iron Maiden!”...
jonathangrass
00venerdì 21 novembre 2008 17:05
Penso che riascoltare is this it dall'inizio alla fine ti riappacifichi con l'inide rock.
elisa.adragna
00lunedì 1 dicembre 2008 12:06
ragazzi...ammetto di essere confusa...non era il brit pop questo?
Oasis: brit pop
Beatles: brit pop

e io non mi pettino di certo o osanno i gruppi di oggigiorno...ma penso di essere più brit pop...o amante di esso...

il nuovo avatar di berta è una figata...la scena più esilarante dei griffin (seconda solo alla scena di stewie raccapricciato dal capezzolo di peter!)

shhhh!!! ahhhh..... shh...ahhh!!!!
Ennio Bunder Junior
00lunedì 1 dicembre 2008 12:07
Re:
elisa.adragna, 01/12/2008 12.06:

ragazzi...ammetto di essere confusa...non era il brit pop questo?
Oasis: brit pop
Beatles: brit pop

e io non mi pettino di certo o osanno i gruppi di oggigiorno...ma penso di essere più brit pop...o amante di esso...




Da quando ho sentito il padre di Mattia so almeno cos'è il BEAT.
Su tutto il resto la nebbia.
elisa.adragna
00lunedì 1 dicembre 2008 12:09
Re: Re:
Ennio Bunder Junior, 01/12/2008 12.07:




Da quando ho sentito il padre di Mattia so almeno cos'è il BEAT.
Su tutto il resto la nebbia.




quell'uomo è un mito!!
a parte il fatto che non è padre(tanto a volte è meglio perderli che trovarli), ma come musicista è un mito!


Bruttoformo
00lunedì 1 dicembre 2008 12:16
Re:
elisa.adragna, 01/12/2008 12.06:

ragazzi...ammetto di essere confusa...non era il brit pop questo?
Oasis: brit pop
Beatles: brit pop


Elisadragna, mia cara Elisadragna, io è da un po' di tempo che cerco il modo più delicato e indolore di dirti che esistono altri gruppi al mondo oltre ai Beatles e agli Oasis.

So che la missione che mi prefiggo è alquanto rischiosa e delicata, perché non so se resisteresti allo shock. E io che ti voglio bene come a una sorella ci tengo alla tua salute e voglio evitarti traumi troppo dolorosi.

Però prima o poi bisogna fare il grande passo, un po' come quando dici ai bambini che Babbo Natale non esiste, o che il loro cagnolino che è scomparso improvvisamente non è andato in una bella fattoria a divertirsi in mezzo a tanti altri amici animali.

Be', carissima Elisadragna, eccoti un gruppo che non è né i Beatles né gli Oasis:

elisa.adragna
00lunedì 1 dicembre 2008 12:20
naaaaaaa!!!!!! aiuto! non è vero.
esistono solo loro!
ah! me lo vuoi dire? e io non ascolto!!!
la la la la la la la la la la la la la la la la la la la la la la la la la la lala la la la la la la la lala la la la la la la la la!!!!!!!!!!
e poi a me non piacciono gli atroci, oppure si, ma quando avevo 15 anni.


mi odi molto ora, vero?
Ennio Bunder Junior
00lunedì 1 dicembre 2008 12:20
Ragazzi, mi fa troppo ridere!
Cercando su wikipedia delle cose sui generi musicali ho trovato questo link: it.wikipedia.org/wiki/Cronologia_della_musica_1980-1989

Ci sono le hit parade di tutte le annate degli '80 e guardate la classifica del 1989:

1. Lambada Kaoma
2. Viva la mamma Edoardo Bennato
3. Batdance Prince
4. C'è da spostare una macchina Francesco Salvi
5. Like a Prayer Madonna (cantante)
6. Esatto Francesco Salvi
7. Sowing the Seeds of Love Tears for Fears
8. Ti pretendo Raf
9. The Look Roxette
10. 051/222525 Fabio Concato


Quanto fa cagare?
E soprattutto: 2 pezzi di Francesco Salvi???
elisa.adragna
00lunedì 1 dicembre 2008 13:21
Re:
Ennio Bunder Junior, 01/12/2008 12.20:

Ragazzi, mi fa troppo ridere!
Cercando su wikipedia delle cose sui generi musicali ho trovato questo link: it.wikipedia.org/wiki/Cronologia_della_musica_1980-1989

Ci sono le hit parade di tutte le annate degli '80 e guardate la classifica del 1989:

1. Lambada Kaoma
2. Viva la mamma Edoardo Bennato
3. Batdance Prince
4. C'è da spostare una macchina Francesco Salvi
5. Like a Prayer Madonna (cantante)
6. Esatto Francesco Salvi
7. Sowing the Seeds of Love Tears for Fears
8. Ti pretendo Raf
9. The Look Roxette
10. 051/222525 Fabio Concato


Quanto fa cagare?
E soprattutto: 2 pezzi di Francesco Salvi???



alla numero otto c'era proprio Ti pretendo Raf, scrito da una fan dell'epoca...ah!i tempi bui della musica!il secondo medioevo(film a parte!)

Ciro Cumulo
00lunedì 1 dicembre 2008 15:35
Re:
Ennio Bunder Junior, 01/12/2008 12.19:

Ragazzi, mi fa troppo ridere!
Cercando su wikipedia delle cose sui generi musicali ho trovato questo link: it.wikipedia.org/wiki/Cronologia_della_musica_1980-1989

Ci sono le hit parade di tutte le annate degli '80 e guardate la classifica del 1989:

1. Lambada Kaoma
2. Viva la mamma Edoardo Bennato
3. Batdance Prince
4. C'è da spostare una macchina Francesco Salvi
5. Like a Prayer Madonna (cantante)
6. Esatto Francesco Salvi
7. Sowing the Seeds of Love Tears for Fears
8. Ti pretendo Raf
9. The Look Roxette
10. 051/222525 Fabio Concato


Quanto fa cagare?
E soprattutto: 2 pezzi di Francesco Salvi???




Che schifo! Ma tanto tutti questi gruppi non esistono, dopo lo scioglimento dei Beatles nel 1970 nessuno ha più fatto musica fino al 1994-96 con la reunion di Beatles, poi ancora niente, e finalmente quest'anno l'Elisa ha scoperto gli Oasis quindi la musica è ripartita!
elisa.adragna
00lunedì 1 dicembre 2008 17:39
Re: Re:
Ciro Cumulo, 01/12/2008 15.35:




Che schifo! Ma tanto tutti questi gruppi non esistono, dopo lo scioglimento dei Beatles nel 1970 nessuno ha più fatto musica fino al 1994-96 con la reunion di Beatles, poi ancora niente, e finalmente quest'anno l'Elisa ha scoperto gli Oasis quindi la musica è ripartita!




parole sante!
questo è il mio ragazzo!
Bruttoformo
00lunedì 1 dicembre 2008 17:54
Re: Re: Re:
elisa.adragna, 01/12/2008 17.39:


questo è il mio ragazzo!

Io non andrei in giro a gloriarmene...
elisa.adragna
00lunedì 1 dicembre 2008 18:02
Re: Re: Re: Re:
Bruttoformo, 01/12/2008 17.54:

Io non andrei in giro a gloriarmene...



a me piace!
Ciro Cumulo
00lunedì 1 dicembre 2008 18:08
Re: Re: Re: Re: Re:
elisa.adragna, 01/12/2008 18.02:



a me piace!




anche io ti apprezzo.
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