Ho trovato una cosa simpatica in
un blog e ho pensato di riportarla, perché qualcuno qui potrebbe sentirsi chiamato in causa...
Specie per la parte sottolineata
------------------------------------------
Mi sono imbattuto stamattina in un blog (di cui ho già perso l'indirizzo, mi pare si chiamasse Still Ill) in cui si criticava il fighettinismo indie. Ma cos'è, il fighettinismo indie? La risposta è non lo so. Però so che mi è venuta voglia di parlare di NOI.
Dalla mia privilegiata posizione di sarcazzo cosa, mi piaceva iniziare la frase così. Riparto.
Ho potuto osservare in questi anni diversi tipi di indie junkies (questo termine è talmente bello che mi sembra impossibile che sia stato il PRIMO nella storia dell'uomo - e google mi è testimone - a pensarlo). Magari potrete riconoscervi in un mix di due o più di questi, chissà.
Ci sono i boys in make up. Tendenzialmente gay, ma è più un voler sembrare che un essere. Sono ragazzi che impazziscono per i King Adora e per i Suede. Magrissimi, pesantemente truccati (in make up, appunto), escono solo di notte. Hanno un che di inquietante...
Ci sono le glittering girls. E guai a me se ne parlo male, dato che la mia co-autrice è una di esse :)
Diciamo solo che impazziscono per tutto ciò che luccichi, come le gazze ladre. Nostalgiche del bel britpop che fu, la loro esclamazione preferita è "awwww", e... (ok ok la smetto :))
Ci sono i diggeis. I diggeis tentano, per deformazione professionale, di mantenere un certo distacco dagli altri junkies. Appena parte la prima nota del loro gruppo preferito, però, impazziscono. Si dividono in due sotto-categorie: i diggeis di tendenza e i diggeis di controtendenza. I diggeis di tendenza si informano sulle tracklist delle serate londinesi e le riproducono tali e quali. I diggeis di controtendenza vorrebbero farlo per riempire almeno un po' la pista, ma sono troppo innamorati di loro stessi e di ciò che ascoltano per cedere alla tentazione.
Ci sono gli indie-casuals. Non si truccano, non seguono la tendenza, non si vestono in modo particolare ma sanno tutto di tutte le band presenti, passate e soprattutto future.
Individui normali come te, come me (e infatti sono io il modello per questa categoria :)) con un'innata passione per tutto ciò che è indie. Questo spesso li porta a non rendersi conto di quando stanno ascoltando una merda di disco. Da inguaribili amanti della musica, se ne fregano e vanno avanti per la loro strada.
Ci sono gli indie-snobs. Tendenzialmente simili agli indie-casuals, ma con una fondamentale differenza: il loro compito, nella società moderna, è smontare. E dove son finiti i gruppi di una volta, e questo copia quello, etc. etc. Questo in pubblico.
Una volta usciti dalla ribalta e rintanatisi nelle loro camerette, mettono in cuffia gli Oasis e cantano Don't Look Back In Anger a squarciagola. Tanto nessuno può sentirli...
Ci sono le indie-groupies. Non groupies nel vero senso del termine, eh, ma ragazze che - pur dotate di buon gusto musicale - alla vista del loro idolo escono di senno. Prima dei concerti le troverete in fila, solitamente nelle prime dieci posizioni. Durante i concerti le troverete direttamente in pole position, tant'è che il loro addome ha ormai assunto la forma di una transenna. Dopo i concerti, le troverete appollaiate sul retro nella speranza di farsi una foto con l'aiuto addetto alle luci della band.
Poi c'è Barto.