Petizione. Firmate per salvare i cani di Modica

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ciuteina
00mercoledì 18 marzo 2009 12:09
Firmate Per Salvare I Cani Di Modica

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QUELLO CHE STA SUCCEDENDO IN SICILIA IN QUESTE ORE E' SEMPLICEMENTE VOMITEVOLE!
ANCORA PIU' SCONVOLGENTI SONO LE SCUSE ACCAMPATE DAI VARI SINDACI DAVANTI ALL'
OVVIO. CANI ABBANDONATI, AFFAMATI E TRATTATI COME COSE. LA STUPIDITA' UMANA NON
HA LIMITI E INVECE DI PRENDERSELA CONTRO I COMUNI A CUI SI PAGANO LE TASSE E CHE
HANNO DEI PRECISI DOVERI NEI CONFRONTI DEI CITTADINI SI BUTTANO SUI CANI MASSACRANDOLI.
STANNO PRENDENDO D'ASSALTO LE FARMACIE PER COMPRARE VELENO, LI MASSACRANO
SENZA RITEGNO.
OGGI QUEGLI STESSI CITTADINI CHE NON STERILIZZANO I CANI E LI ABBANDONANO ERANO PRESENTI
AL FUNERALE DEL BAMBINO UCCISO. PROPRIO LORO RESPONSABILI TANTO QUANTO I SINDACI DELLO
SCEMPIO ERANO LI' AFFRANTI E INCAPACI DI FARE UN MINIMO DI AUTOCRITICA.
QUESTA E' LA NOSTRA FOTTUTA ITALIA.
NON OSIAMO IMMAGINARE CHE MATTANZA CI SIA IN QUESTO MOMENTO MA PER FAVORE FACCIAMOCI
SENTIRE IN TANTI. FIRMATE LA PETIZIONE

www.firmiamo.it:80/nonuccidiamoli
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ciuteina
00mercoledì 18 marzo 2009 12:20
NO UCCISIONI, DIFFIDATE PROCURA, ASL, PREFETTURA
Azione della LAV per i fatti della provincia di Ragusa. 18 marzo 2009 - L’Ufficio Legale della LAV ha formalmente diffidato Prefettura, Procura della Repubblica e Asl di Modica (Ragusa) dal sopprimere i randagi, ritenendo gravissima una eventuale decisione in tal senso. Per evitare un’insensata carneficina, illegale e pericolosa per la sicurezza pubblica, la LAV sollecita l’intervento dei Ministri dell’Interno e della Giustizia, e del Sottosegretario della Salute Francesca Martini.
Dopo la tragedia di Scicli (Ragusa) dove una vita umana è stata stroncata e altre tre sono state ferite, la LAV chiede – vista la straordinaria urgenza di provvedimenti necessari a contrastare il randagismo – un’Ordinanza ai Sindaci, ai Presidenti di Regione e ai Prefetti, un Decreto Legge al Governo per il quale si appella al Presidente del Consiglio Berlusconi, ovvero un atto che imponga d’urgenza la sterilizzazione obbligatoria di tutti i cani sul territorio nazionale e la moratoria delle vendite dei quattrozampe, in maniera da chiudere i “rubinetti” dell’abbandono delle cucciolate che causano enormi problemi economici alle Amministrazioni pubbliche, morali e di sicurezza.
La LAV chiede inoltre ai Presidenti della Camera, Gianfranco Fini, del Senato Renato Schifani, dei gruppi parlamentari, di far calendarizzare subito nelle Commissioni Affari Sociali e Sanità le oltre dieci proposte di legge già presentate da deputati di tutti i gruppi per ottenere il miglioramento della Legge 281 del 1991 sulla prevenzione del randagismo, ridefinire le competenze dirette locali che vedono i Servizi Veterinari Asl in genere colpevolmente assenti, coinvolgere nelle attività di prevenzione le migliaia di studi veterinari dei liberi professionisti sul territorio, stroncare il business dei canili-lager, educare e responsabilizzare i proprietari di cani.
“Ogni indecisione a prendere provvedimenti che coniughino tutela degli animali e sanità pubblica, sarebbe colpevole”, dichiara la LAV.
L’Associazione ricorda, inoltre, che la Legge Finanziaria per il 2008 (Legge 24 Dicembre 2007, n. 244, Art. 2, comma 370) ha così sostituito l' articolo 4 della legge 14 agosto 1991, n. 281 in materia di tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo: "I comuni, singoli o associati, e le comunità montane provvedono prioritariamente ad attuare piani di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione. A tali piani è destinata una quota non inferiore al 60 per cento delle risorse di cui all'articolo 3, comma 6. I comuni provvedono, altresì, al risanamento dei canili comunali esistenti e costruiscono rifugi per i cani, nel rispetto dei criteri stabiliti con legge regionale e avvalendosi delle risorse di cui all'articolo 3, comma 6". Tali Piani si devono aggiungere a quelli analoghi predisposti da ogni Servizio veterinario Asl di cui all’articolo 2 comma 1 della Legge 281-91, ciascuno dei quali finanziato con proprie risorse.
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ciuteina
00mercoledì 18 marzo 2009 12:22
I RANDAGI DI SCICLI NON SARANNO UCCISI; IL SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE BLOCCA L’ABBATTIMENTO INDISCRIMINATO DEGLI ANIMALI
I randagi di Scicli (Ragusa) non saranno soppressi. Nella tarda mattinata di oggi il Sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, aderendo a una forte richiesta di Enpa, ha chiesto e ottenuto che il prefetto di Ragusa bloccasse il provvedimento con cui, sull’onda di una nuova aggressione ai danni di una turista tedesca, aveva dato il temporaneo via libera all’abbattimento indiscriminato dei cani. Di fronte a tale situazione, l’Enpa interveniva a difesa dei randagi, minacciando azioni legali contro quanti avessero ucciso i cani. “L’uccisione di animali – dichiarava la Protezione Animali - è un reato punito dall’articolo 544 bis del codice penale; di conseguenza denunceremo chiunque si rendesse responsabile di tale reato”. Secondo l’Enpa abbattere i randagi avrebbe significato scaricare su di essi colpe che non appartengono loro; per legge, infatti, sono i comuni a doversi occupare, con strumenti ordinari, del fenomeno del randagismo; nel caso specifico l’amministrazione comunale risulta gravemente inadempiente. Nelle tarde ore della mattinata, l’appello della Protezione Animali, e di altre associazioni animaliste, è stato raccolto dal Sottosegretario Martini che, ribadendo le sue accuse nei confronti di Comuni e Regioni - “colpevoli di non aver controllato il fenomeno” – e adoperandosi per una soluzione incruenta che tutelasse tanto i diritti degli animali quanto l’incolumità dei cittadini, chiedeva al prefetto di sospendere il suo provvedimento. Nel ribadire la ferma intenzione di denunciare chiunque si renda responsabile di violazioni all’articolo 544 bis del codice penale, l’Enpa ringrazia il sottosegretario Francesca Martini per l' intervento efficace e decisivo. “Ora – conclude la Protezione Animali - occorre fare chiarezza sull'utilizzo dei fondi che il governo nazionale e quello regionale hanno stanziato in questi anni per far fronte al fenomeno del randagismo in Sicilia. Il solo Ministero della Salute ha erogato, dal 2003 ad oggi, circa tre milioni di euro; a questo stanziamento vanno aggiunti i fondi regionali. Evidentemente queste risorse non sono state correttamente impiegate se in tutta la Sicilia il randagismo continua ad essere una emergenza regionale”. (17 marzo)
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