RAPPRESAGLIA: 1982

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Beatrixxx
00venerdì 21 maggio 2004 15:54
esce x TUBE RECORDS, "1982", che rende disponibile x la prima volta su CD il materiale registrato dalla line-up originale con Ricio alla chitarra, Franz alla voce e al basso e Gigio degli Impact alla batteria.
l'album, pubblicato originariamente in vinile nel 1998, contiene 8 brani di pura furia hardcore e altri 6 pezzi rari, fino ad oggi disponibili solo nell'edizione in vinile di "1982", ormai introvabile.
il CD è accompagnato da un booklet di 16 pagine contenenti, oltre a testi, flyers e numerose foto dell'epoca, la storia della band a cura di Franz in cui si parla dei primi anni di attività dei Rappresaglia[SM=x297424]
Beatrixxx
00venerdì 21 maggio 2004 15:57
questa è la copertina del cd:


Beatrixxx
00venerdì 21 maggio 2004 16:01
recensione:

Rappresaglia – 1982 cd (City Of The Dead Records, 2004)


Continua la saga delle ristampe imperdibili volte al revival spaghettaro bei tempi che furono, mentre la mano passa nuovamente a Flavio, “quel ragazzo”, e alla sua infaticabile City Of The Dead. E via che scopriamo dunque la carta di stasera, facendo un rigoroso flashback in quegli anni pacchiani ma significativi, dove la nostra infanzia è per lo più ambientata e che tutti oggi dicono ottanta, o ’80, a seconda della propensione più spiccata verso l’italiano o la matematica. Anni ottanta, dunque.
Ed ecco cosa succedeva di punk negli anni ottanta in Italia, e, più precisamente, nella dotta patria del tortellino…
C’erano una volta, nel sopracitato reame, i furiosi Rappresaglia – inossidabile leggenda punk del milanese/bolognese – e anzi, a cercarli in giro, vi accorgerete che ci sono ancora. Io stesso li ho visti dal vivo poco meno di due anni fa, ma questa, diletti lettori, è sicuramente un’altra storia. Quella che 1982 vi racconta, infatti, è l’epopea del gruppo ai tempi della sua primissima incarnazione, dai vagiti iniziali del trio formato da Franz e Ricio (già Sottocultura) e Gigo (contemporaneamente Impact) alla storica compilazione “Skins e Punks=T.N.T”, fino all’abbandono del caratteristico arde-còre italiano degli esordi, oggi detto comunemente ed altresì vecchia scuola. Anni, questi, che inglobano per forza di cose una bella fetta di storia del punk (di cui l’occupazione e lo sgombero del Virus non costituiscono che uno dei tanti capitoli) e che culminano rigorosamente nell’orwelliano e apocalittico 1984, inteso come punto di non-ritorno musicale e non.
Tempo che non ritorna, dunque, ma che può essere facilmente rievocato – per chi l’ha visto e per chi non c’era – mediante il semplice e accessibile atto di fruizione di questo ciddì.

Dietro la ristampa di “1982” – che altro non è se non la ristampa di un vinile in tiratura limitata prodotto dallo stesso Franz nel 1998 – si celano infatti, ancora una volta, i Rappresaglia stessi. Ed ecco che questa collezione – che include, tra gli altri, i brani contenuti nel leggendario e introvabile “Skins e Punks=T.N.T.”, ovvero “Disperazione” e la celeberrima “Attack!” – diventa anche pretesto per la pubblicazione cartacea di una serie di rari scatti dell’epoca e di una gustosa autobiografia del gruppo, stilata direttamente dalla penna di Franz. Queste dieci pagine, in particolare, sono qualcosa di cui non dovreste fare assolutamente a meno, specie se collezionate gelosamente ogni tomo della ristretta bibliografia relativa al periodo.

Ma parliamo ora di musica, visto che di musica recensiamo.

La qualità sonora, come avverte generosamente il booklet (per la cronaca, il più fico in assoluto che Flavio abbia mai progettato!) è “very lo-fi”; “a bassissima fedeltà”, proprio come piace a noi: e meno male, cazzo, perché questo è uno dei migliori gruppi degli anni ottanta, sia a livello tecnico che contenutistico, documentato fedelmente nel pieno della sua primaria e primordiale originalità:

«Non vogliamo più sognare/non vogliamo più aspettare/non vogliamo più sperare/in un mondo migliore/non vogliamo costruire/siamo i rigetti del sistema/ma le catene che portiamo/prima o poi le spezzeremo/Attack!!!».

Se credete di avere tutto l’indispensabile in merito alla vecchia scuola, e vi manca ancora questo ciddì, allora non conoscete la vecchia scuola.

Un must, e sicuramente uno degli appuntamenti più interessanti dell’anno.

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