Stelle di stelle...

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ilverodoppio
00mercoledì 14 febbraio 2007 11:38
Sapendo di far cosa gradita, non solo a chi chiese, ma anche ad altri amorevoli estimatori, ecco un dono.


Stelle di stelle.
io sperai di esser tra quelli
che camminano le vie ribelli
stelle di stelle
sudici eroi
quei cialtroni degli artisti
scopatori pederasti tristi
incantatori aquilonisti
egoisti
quelli che qualcuno cresce
al riparo dalla realta'
fuori dai guai
senza un' eta'
soli
quelli che son tutto e niente
che non vivono mai veramente
ma neanche poi
muoiono mai
io in che parole fuggiro'
polvere e sere corse via
dentro un bicchiere clessidra
che butto giu'...........................................(puo' il cielo)
come un timbro dolce agro........................(finire qui)
si stacco' da quel suo corpo magro............(ci pensi)
e un fumo blu..........................................(si)
l'accarezzo'.............................................(no e fiori recisi ancora)
Stanco jazz nello sgabello.........................(Profumano)
Madre e il suo microfono cullò...................(ci credi)
E ci soffiò................................................(si)
suoni d’uccello.........................................(no, puo' il mare fermarsi prima)

nelle pieghe delle mani.............................(dell'orizzonte)
sciolse il tempo con monotonia..................(lo vedi)
sempre cosi'............................................(si)
fu questa mia...........................................(non puo' mai una)
storia......................................................(storia sfuggire)
spinse tutto il fiato in gola.........................(se tu non vuoi)
e una lunga ruvida parola.........................(morire)
e il mondo li'
senza di noi.............................................(senza di noi)
anche le stelle bruciate lassu'....................(anche le stelle bruciate lassu')
dal palco scesero......................................(viaggiano per l'eternita')
a popolare i sogni della gente....................(a illuderci negli occhi che)
si spense il viso........................................(per sempre c'e')
il suo sorriso............................................(una luce)
e la voce.................................................(su chi non sa piu' cantare)



La complessità di questa canzone è data per lo più dalla particolare dimensione emotiva del linguaggio usato. La difficoltà si acuisce con l'inizio del duetto.

Nella primissima parte del brano, l'autore mostra i sogni d'un tempo, quelli più importanti e quelli a cui proprio non vuol rinunciare. Il tema è per altro molto forte e meno enigmatico anche nel brano "Acqua dalla luna".

"io sperai di esser tra quelli
che camminano le vie ribelli
stelle di stelle
sudici eroi"

Una prima forte aspirazione di Claudio è quella d'esser uno che osa. Uno che combatte. Uno che non ci sta a farsi trascinare. Uno che può cambiare il corso del tempo e della storia. Una stella del firmamento dei grandi. Degli intramontabili. Un ribelle, un eroe vero, non quelli delle fiabe: l'eroe è sudicio, è reale ed è macchiato dai segni delle battaglie e forse dalle tante inevitabili colpe.

"quei cialtroni degli artisti
scopatori pederasti tristi
incantatori aquilonisti
egoisti"

Il desiderio d'esser artista vero non dipende da una utopica mistificazione di questa figura. Nonostante Claudio sia giustamente consapevole dell'opinabilità del vivere da artista (che spesso oltre l'encomiabile estro, vive di pazzia) ne è fatalmente attratto. Gli aggettivi affibbiati agli artisti sono davvero forti e molto chiari. C'è poco da spiegare: non c'è metafora. E' tutto in dimensione reale.

"quelli che qualcuno cresce
al riparo dalla realta'
fuori dai guai
senza un' eta'
soli"

A chi si riferisce? Non è facile dirlo. Ma a pelle direi che Claudio parla dei sognatori. Quelli che sognano così tanto da essere alienati dal mondo, fuori dal tempo e dalle problematiche di una vita concreta.


"quelli che son tutto e niente
che non vivono mai veramente
ma neanche poi
muoiono mai"

Questi invece dovrebbero essere i pensatori, i saggi, gli eclettici. Quelli che eccellono in tutto, ma si svegliano al mattino ricordando a se stessi che non sono che all'inizio. Quelli che guardando con sobrietà a se stessi e con ammirazione estrema al "non ancora conosciuto", sentono di non aver mai vissuto realmente. Ma son proprio quelli che non morranno mai. Perchè finchè resterà un alito di vita, resteranno domande, voglie, perchè, fame e sete.

Descritte le categorie di stelle a cui vorrebbe appartenere, Claudio inizia a parlare di sè, iniziando da una domanda.

"io in che parole fuggiro'
polvere e sere corse via
dentro un bicchiere clessidra
che butto giu'"

Il verso è molto particolare. L'idea è quella che Claudio abbia un passato da esorcizzare, probabilmente legato a quanto detto in precedenza. Credo davvero che Claudio abbia sempre vissuto questa sua sete d'essere, con particolare passione e ambizione. Ma soprattutto credo che abbia spesso convissuto con l'angoscia del non saper dire a se stesso chi è. Tracce di quanto dico ci sono sia nell'album "io sono qui" sia in "Sono io l'uomo della storia accanto".
E' come se Claudio cercasse parole in cui nascondersi... delle giustificazioni al tempo perso, ai bicchieri che hanno scandito il tempo delle notti tristi.

Da ora inizia il duetto. Per comodità descriveremo la parte cantata da Mia Martini al termine dell'analisi di quanto canta Claudio.
Ora Claudio descrive un ricordo di sè... un qualcosa che nella sua semplicità descrive la sua arte ed il suo esser qualcuno. Forse sono queste le parole in cui fuggirà Claudio: con queste può dire a se stesso e al mondo che comunque vada, è stato qualcuno.

"come un timbro dolce agro
si stacco' da quel suo corpo magro
e un fumo blu l'accarezzo'
Stanco jazz nello sgabello
Madre e il suo microfono cullò
E ci soffiò suoni d’uccello"

Timbro dolce agro... avete mai ascoltato il primo cd di Claudio? Si? Allora dovreste ben capire l'autobiografica descrizione della sua voce.
Qui si descrive una esibizione di Claudio, ma è difficile stabilire a quale si riferisca... probabilmente sta parlando di quando era bambino. La presenza della madre e di un microfono da cullare (date un microfono in mano a un bambino e vedete se non lo impugnerà muovendosi come a cullarsi...) mi suggeriscono quest'idea. A dire il vero anche i suoni d'uccello mi rimandano alla voce acuta e fischiettante di un bambino.
Forse è realmente questo ciò che cerca Claudio: un'identità. E forse si riguarda indietro, riscoprendosi artista da sempre, fin da bambino. Ora sa chi è.

"nelle pieghe delle mani
sciolse il tempo con monotonia
sempre cosi'
fu questa mia
storia..."

Ed ora la clessidra del tempo non è in un bicchiere, ma nelle sue mani, strette a trattenere l'emozione di un esibizione. Ed è esattamente così che vuole ricordare se stesso. Come l'artista che si emoziona ogni volta davanti al suo pubblico e stringe i pugni col cuore in gola.

"spinse tutto il fiato in gola
e una lunga ruvida parola
e il mondo li'
senza di noi"

Ora l'esibizione sta per finire. E' il momento clou. Via di fiato e parte l'acuto finale. E proprio li che il senso di solitudine si impossessa dell'artista, quando sa che sta per finire tutto. quando sa che ancora pochi secondi e tutto sarà solo un ricordo. E il mondo tornerà ad essere un estraneo. E lui uno come un altro.

"anche le stelle bruciate lassu'
dal palco scesero
a popolare i sogni della gente
si spense il viso
il suo sorriso
e la voce"

E invece no. Invece una luce c'è. Una traccia resta. Un impronta viene lasciata nei sogni della gente. E Claudio immagina con audacia che anche i grandi artisti del passato, che dall'alto seguono il mondo, dal cielo scendano a popolare i sogni della gente, nell'ultimo istante, dopo il quale le luci vanno via, il viso si spegne, poi il sorriso, finchè nel buio totale, anche la voce si estingue.

E' ora la volta di Mia Martini:

"puo' il cielo finire qui
ci pensi si no
e fiori recisi ancora profumano
ci credi si no
puo' il mare fermarsi prima dell'orizzonte
lo vedi si
non puo' mai una storia sfuggire
se tu non vuoi morire
senza di noi"

Qui ci sono una serie di domande retoriche. Può il cielo esser "rinchiuso" nei confini di ciò che vediamo? No, ovviamente... E il profumo d'un fiore non resta anche quando è reciso? Certo... E il mare? non va forse oltre l'orizzonte?
E allora, se tutto questo è vero, la storia non può scappar via senza di te, se tu non vuoi morire ad essa. L'arte di un uomo è immortale tanto quanto indelebili sono le emozioni donate. E' esattamente come il profumo dei fiori recisi: non va via tanto facilmente.

"anche le stelle bruciate lassu'
viaggiano per l'eternita'
a illuderci negli occhi che
per sempre c'e'
una luce su chi non sa piu' cantare"

Anche i grandi del passato, viaggiano nel tempo, senza mai esser gettati nel dimenticatoio. Da questo sappiamo per certo una cosa: esisterà sempre un riflettore su chi ha saputo regalar l'anima con la propria voce. Anche quando la morte gli leverà l'ultimo respiro e, con esso, l'ultima possibilità di cantare.


Spero sia di vostro gradimento.
A presto!
giornidineve
00mercoledì 14 febbraio 2007 11:52
...a chi chiese hai fatto un dono grandissimo. Mi hai regalato un'emozione,la stessa di quando ascolto questo brano che ora apprezzero' ancora di piu' grazie a te.Grazie Emanuel e buon San Valentino a te e alla tua Clochi [SM=g27838]
angeladivenere
00mercoledì 14 febbraio 2007 11:52
ancora una volta incantata da cotanta bravura....
grazie emanuel
angela
@Gaby@
00mercoledì 14 febbraio 2007 12:15
Complimenti Emanuel!
ogni volta mi chiedo come si fa a descrivere le sensazioni, le emozioni ed i pensieri che prova, e che ha, una persona quando scrive una canzone. io non riesco a fare tutto ciò, le canzoni non le studio, le ascolto e spesso me le sento cucite addosso, come se lui stesse parlando di me o con me.

E quando leggo ciò che scrivete, mi chiedo " ma in quale categoria di fan mi trovo, l'ultima? visto che io di Claudio conosco solo cio che si dice in giro?".

Eppure, sono cresciuta ascoltando la sua musica.

Tu cosa dici?

Con affetto Gaby
"SIL"
00mercoledì 14 febbraio 2007 15:40
Pant pant
Emanuel,

scusami se per il momento non commento ... non ne ho la forza ... mi devo ancora riprendere dalla consegna di una lavoro ..... che mi ha distrutta [SM=g27828] [SM=g27828]
Ci sentiamo in altra sede ... e intanto buon San Valentino (senza Baci Perug[SM=g27816]) e un bacio grande a Clocli.

La vostra Sil
[SM=g27822]
ilverodoppio
00venerdì 16 febbraio 2007 10:49
Grazie!
Grazie a tutti per la stima... [SM=g27817]

Senti Sil... ma ti sei poi ripresa da quella faticata??!? [SM=g27828]

A presto!
oltre
00venerdì 16 febbraio 2007 11:12
Re:
E dopo aver letto tanto,
non mi resta che levar il mio cappello
e fare un inchino.

Grazie Emanuel.

Grazia
ilverodoppio
00venerdì 16 febbraio 2007 11:23
I complimenti della signora del sito???!?!
Bè... che dire? Sono davvero lusingato...

Grazie davvero.
oltre75
00lunedì 5 marzo 2007 19:51
Molto bella questa interpretazione e credo sia molto vicina alla realtà. Complimenti! [SM=g27811]

Un pezzo molto bello, forse troppo poco citato e ricordato.
assodicuori79
00lunedì 28 maggio 2007 22:24
una delle chicche di baglioni, una canzone che se ti entra nel cuore non ne esce più. e poi un grazie immenso va alla scomparsa mia martini che ha affiancato claudione in un'opera magistrale! stelle e di stelle e qui dio non c'è sono, seocndo me, le migliori di oltre, cioè il meglio del meglio!
patry61
00martedì 29 maggio 2007 07:54
Ciao Emanuel
Oh finalmente........grazie.......
anche da un'altra Signora......del forum......una delle + vecchiette..............grazie ilverodoppio (finalmente ci sono riuscita a scriverlo giusto stavolta!!! [SM=g27811] [SM=g27828]



Bacini [SM=g27838]
ilverodoppio
00martedì 29 maggio 2007 11:23
Cose da pazzi....
Incredibile...
Siete stati capaci di farmi rileggere quanto avevo scritto...

Ma la cosa "simpatica" è che rileggendomi, ho fatto davvero fatica a riconoscermi in quello scritto. Senza alcuna presunzione, credo di aver fatto davvero un bel lavoro, studiando stelle di stelle. L'ho riletto senza ricordare nulla di quanto avevo scritto: è stato come leggere l'opera di un altro. E l'ho trovata davvero ben fatta.

Mi compiaccio di me stesso!
E' forse la mia migliore "interpretazione" alle canzoni baglionensi... o baglioniche... fate un po voi!

A presto!
acquadallaluna
00lunedì 11 giugno 2007 18:17
SENZA PAROLE
Credo che nemmeno Claudio stesso avrebbe saputo rendere l'idea del significato di questa meraviglia di canzone (non a caso cantata con un'altra grande, Mimi'...in un album che rasenta la perfezione...OLTRE)
Emanuel mi hai lasciato senza parole davvero...
sappi che ho imparato ad amare Clà come autore di testi quasi più del Clà cantante o del Clà uomo...non per niente vado sempre a caccia dei suoi scritti...mi piace entrare nella sua testa, e sapere cosa pensa del mondo..
e se amo il Clà autore di testi, non sempre chiarissimo a dir la verità, anzi decisamente ermetico a volte, lo devo un po' anche a te, che riesci a rendere in parole semplici cio' che Clà magari esprime in perifrasi complicatissime a volte.
GRAZIE EMANUEL....e...continua così.
Eleonora
FedorDostoevskij
00martedì 17 luglio 2007 07:47
Complimenti, hai del cuore così come ce n'è in Oltre.
ilverodoppio
00martedì 17 luglio 2007 11:59
:-)
Onorato...
giusyrm
00martedì 17 luglio 2007 12:45
Re: :-)
perchè non ti cimenti su altri testi di Claudio, sei davvero bravo
complimenti
ilverodoppio
00martedì 17 luglio 2007 17:02
Cerca...
Se scavi qua e la nel forum, ne trovi altre.
Sono felice che vi piacciano le mie analisi e lusingato dai tanti complimenti.

A presto!
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