Gli oppositori, che crescono ogni giorno di più hanno le loro validissime ragioni: in luogo della vecchia stazione di testa(si tratta di un'edificio quasi tottalmente ricostruito nel dopoguerra, funzionale ed anonimo)che conta 16 binari, si vuole realizzare una stazione passante sotterranea con otto binari, esattamente la metà di quelòli attuali. Il 90% delle aree attualmente occupate dagli impianti sarebbe oggetto di una colossale operazione immobiliare di chiara impronta speculativa (sono previsti centri commerciali, abitazioni "eco-friendly", impianti sportivi e autopark).
La lobby che ha voluto e sponsorizzato il progetto fa capo alle ferrovie, a grandi gruppi bancari e finanziari, ed ha avuto gioco facile strumentalizzando una pretesa "obsolescenza" delle stazioni ferrovierie di testa, che impongono, rispetto agli impianti passanti, dei tempi monti per l'inversione di marcia dei convogli.
L'opposizione al progetto, inizialmente timida, ha preso corpo con la consapevolezza dei vincoli imposti dal drastico ridimensionamento degli impianti, e del fatto che Stuttgart 21 potrebbe costituire un pericoloso precedente per iniziative analoghe riguardanti le numerose stazioni di testa presenti in Germania. Il fatto che venga pervicacemente negato un referendum consultivo, e si sia comunque messa la cittadinanza davanti al fatto compiuto, fa particolarmente imbufalire gli oppositori, e il paventato rischio di contraccolpi alle prossime elezioni regionali sembra farsi più concreto, visto che la CDU ha già preso un robusto schiaffone ad Amburgo. Fa pensare, tra l'altro che il partito dei Verdi abbia oltre il 30% dei suffragi...