TRADIZIONI NATALIZIE

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eliana80
00sabato 4 dicembre 2004 18:25
In questi giorni di festa spesso ci scordiamo che il Natale non è fatto solo di doni, ma ci sono tradizioni di Natale che sono un simbolo di valori veri e sinceri.

In questa sezione vi elenchiamo alcune delle più belle tradizioni.
DeiDelittieDellePene
00sabato 4 dicembre 2004 18:31
Noi abbiamo una tradizione che arrivato alla mia età mi mette un po' in imbarazzo...La notte di Natale io e la mia famiglia ci mettiamo tutti in fila uno dietro l'altro e io che sono il + piccolo (anche se sono un "CARDAMONE")con Gesu' Bambino in una mano e una candela nell'altra,guido il gruppo per le camere della mia casa intonando il "Tu scendi dalle stelle"per benedire ogni stanza,per poi riporlo nella sua capanna...
Neverissimo
00sabato 4 dicembre 2004 18:42
questa usanza di cui parla deidelitti era in uso anche in casa di mia nonna. Poi si è persa
eliana80
00sabato 4 dicembre 2004 18:43
L'AGRIFOGLIO

Anche l'usanza di decorare la casa con ramoscelli di pungitopo e di agrifoglio è una delle più antiche e gioiose tradizioni natalizie. Si credeva che le foglie acuminate e pungenti come armi di difesa avessero il potere di scacciare gli spiriti maligni. Oggi si tiene volentieri in casa un ramo di agrifoglio; il fatto che sia una pianta sempreverde, è promessa di vita perenne e le sue bacche rosse esprimono gioia ed esultanza. Perciò l'agrifoglio si accompagna bene alla letizia che circonda la nascita di Gesù , alle campane festose, alla risa dei bambini, alle melodie. I rami di agrifoglio hanno una loro storia. I romani usavano regalarlo agli sposi novelli in segno di augurio e di simpatia. Quando invasero la Britannia, essi stupirono di notare che l'agrifoglio era considerato pianta sacra. I Druidi, sacerdoti di quel paese, credevano che l'agrifoglio proteggesse dai disagi dell'inverno e che un grosso ramo di questa pianta, scagliato contro una belva in procinto di assalire l'uomo, avesse il potere di ammansirla, così come aveva il potere di rendere docile un cane rabbioso.
Quando Colombo scoprì l'America, trovò che gli indiani tenevano in gran conto le piante di agrifoglio; se ne fregiavano come di un distintivo di coraggio durante le battaglie; ne piantavano arbusti davanti alle capanne per tenere lontano gli spiriti maligni, bevevano decotti di foglie e di bacche per acquistare forza. Alcune tribù adoperavano il legno bianco e duro dell'agrifoglio per foggiare le impugnature delle loro armi. Comunque anche oggi il maté, la più diffusa bevanda dell'America meridionale, é preparata con foglie di agrifoglio; ha proprietà stimolanti perché contiene caffeina in quantità superiore a quella del caffé. Quanto alle bacche rosse, esse sono uno dei cibi preferiti dal pettirosso, l'uccellino che la leggenda dice cercò di alleviare le sofferenze di Gesù sulla croce, beccando le spine della dolorosa corona, tanto da avere il petto arrossato dal sangue divino.

eliana80
00sabato 4 dicembre 2004 18:49
L'ABETE

Pochi sanno che la tradizione di addobbare l'abete é nata in Egitto. In quei luoghi infatti l'albero era costituito da una piccola piramide di legno, costruita ad imitazione dei giganteschi monumenti come simbolo culturale e propiziatorio. Dalla terra dei faraoni, dunque un viaggiatore portò questa idea in Europa e, parte delle popolazioni germaniche, scandinave e russe lo adottarono per celebrare il solstizio d'inverno, il ritorno di quel sole e di quel calore di cui il clima d'Egitto era simbolo.
Alla piramide infatti era sovrapposta la " ruota solare" e più tardi furono infilate sulle cime di quella figura geometrica, bastoncini che venivano incendiati; se il fuoco raggiungeva la piramide stessa, l'anno sarebbe stato non soltanto sereno, ma fortunatissimo. Fu Martin Lutero, dicono alcuni, ad introdurre l'abete sostituendolo al simulacro egizio di cui ricordava la forma. Le sue fronde sempre verdi potevano essere anche in pieno inverno presagio di primavera. Le candeline poi, furono inventate dai luterani, in sostituzione dei bastoncini di legno. Le candeline hanno questo significato: la loro luce rappresenta la vita e la fede. Attorno all'albero di Natale sono nate le leggende più gentili e fantasiose.

eliana80
00sabato 4 dicembre 2004 18:51
LE STRENNE

L'usanza delle strenne ci viene dalla Roma pagana di Romolo. Il primo re di Roma aveva fatto costruire le mura attorno alla città da lui fondata. In segno di gioia e di prosperità i suoi amici gli offrirono un gran fascio di rami verdi, tagliati dal vicino bosco dedicato a Strenia, la dea della potenza e della fortuna.
Commosso per l'omaggio, Romolo volle che il gesto augurale venisse rinnovato ogni anno nel giorno anniversario della fondazione di Roma. Col tempo questa usanza perdette il carattere ufficiale e si diffuse fra i cittadini, che specialmente alle calende di gennaio, cioé nel primo giorno del mese, cominciarono ad offrirsi a vicenda ramoscelli sacri di alloro e ulivo, aggiungendovi doni di fichi e mele con l'augurio che l'anno in arrivo potesse essere dolce come quei frutti. E poiché il nome della dea Strenia era sinonimo di prosperità, l'uso assunse lo stesso nome. Più tardi rami verdi, fichi e mele, vennero sostituiti con doni d'altro genere; il nome strenia venne alterato in quello di strenna e i regali
vennero offerti nel giorno della nascita di Gesù.

eliana80
00sabato 4 dicembre 2004 18:55
IL PANETTONE

Viveva in tempi assai lontani, un povero garzone di fornaio di nome Toni. La vigilia di Natale aveva lavorato molto ad impastare pane e focacce. Era stanchissimo,la schiena gli doleva ma la sua giornata non era ancora finita. Si accinse ad impastare l'ennesimo blocco di pasta di pane e intanto preparò all'estremità della lunga asse le uova, l'uvetta, lo zucchero per la torta natalizia del padrone e per i suoi invitati. Quanto a lui, avrebbe trascorso un triste Natale accanto al letto della madre malata. Mentre tagliava le forme, per un movimento maldestro, rovesciò il barattolo dello zucchero. Nel tentativo di salvare il salvabile schiacciò le uova e si ritrovò con la pasta del pane intrisa di zucchero, uova e uvetta. Non gli rimase che impastare il tutto con le lacrime di disperazione che gli caddero sulle grosse forme che tagliò e mise a cuocere.
Quando le grosse pagnotte, profumate e soffici, uscirono dal forno, il " Pan de Toni", come lo chiamò subito il padrone furbo, gli fece fare affari d'oro,l'indomani quando fu venduto ai signori del paese. Fuori dalla leggenda, la storia ufficiale vuole che il panettone apparisse sulla tavola di Ludovico il Moro al castello degli Sforza, il Natale del 1495. Si teneva quel giorno un banchetto per celebrare il nuovo potere conferito al duca da un decreto dell'imperatore Massimiliano. Alla fine del banchetto venne portato in tavola il panis quidam acinis uvae confectus, il pane confezionato con acini di uva. Piacque molto al duca il nuovo dolce ideato dal cuoco Antonio Toni, che ben presto, tutti i milanesi poterono assaggiare,perché con atto munifico Ludovico il Moro ne fece distribuire la ricetta a tutti i cuochi di Milano. E il pan di Toni venne sbrigativamente chiamato "panettone".

eliana80
00sabato 4 dicembre 2004 19:01
IL PRESEPE

E' una tradizione italiana. Il primo presepe lo ideò San Francesco d'Assisi nel 1223 in una grotta di Greccio nel Reatino. Egli amava il Signore con tutto il suo essere e voleva ricordare agli uomini la nascita di Gesù nella povertà e nei disagi. Per questo organizzò un vero e proprio " teatrino dei mimi" con bue ed un asino veri. Intagliò la figura di un bambino e lo pose nella mangiatoia. La notizia si sparse ed una gran folla si avviò con le torce per quel ripido cammino, verso la grotta. E Francesco parlò con gran commozione a quella gente.
San Francesco era molto felice il giorno della nascita di Gesù, da desiderare che tutti lo fossero come lui.E non solo gli uomini, ma anche gli uccelli e tutti gli altri animali. Francesco voleva persuadere l'imperatore ad emanare un editto per decretare che il Natale del Signore, gli uomini provvedessero generosamente ai poveri così come agli uccelli, al bue e all'asino. Così pure, che quel giorno tutti i poveri abbiano in dono dai ricchi, copiose ed ottime vivande. Il successo dell'idea del presepe, propagandata prima dai francescani, poi dai domenicani, ed infine dai gesuiti, fu travolgente e si impose in tutto il mondo cattolico.
Soltanto che da celebrazione con personaggi in carne ed ossa, si trasformò via via in presepio immobile, fatto di statuine di legno, pietra, terracotta. In qualche periodo storico, specialmente nella Napoli del '700, divenne un simbolo di ricchezza, di moda ; i nobili facevano a gara a commissionare agli artigiani il presepio più bello.


eliana80
00sabato 4 dicembre 2004 19:03
Re:

Scritto da: DeiDelittieDellePene 04/12/2004 18.31
Noi abbiamo una tradizione che arrivato alla mia età mi mette un po' in imbarazzo...La notte di Natale io e la mia famiglia ci mettiamo tutti in fila uno dietro l'altro e io che sono il + piccolo (anche se sono un "CARDAMONE")con Gesu' Bambino in una mano e una candela nell'altra,guido il gruppo per le camere della mia casa intonando il "Tu scendi dalle stelle"per benedire ogni stanza,per poi riporlo nella sua capanna...



Non l'avevo mai sentita.. ti ci vedo proprio con Gesù Bambino in una mano e una candela nell'altra mentre canti Tu scendi dalle stelle!!! [SM=x531205]
[SM=x531227] [SM=x531227]
DeiDelittieDellePene
00martedì 7 dicembre 2004 18:31
Stasera in quanto vigilia dell'Immacolata qui si mangiano:orecchiette e cime di rape e pesce(baccalà,capitone)per tradizione...e da voi???[SM=x531204]
eliana80
00mercoledì 8 dicembre 2004 15:18
Re:

Scritto da: DeiDelittieDellePene 07/12/2004 18.31
Stasera in quanto vigilia dell'Immacolata qui si mangiano:orecchiette e cime di rape e pesce(baccalà,capitone)per tradizione...e da voi???[SM=x531204]



Io mi sono fatta la CARBONARA !!!
Dici che va bene lo stesso?? [SM=x531204]
[SM=x531205] [SM=x531205]
DeiDelittieDellePene
00mercoledì 8 dicembre 2004 15:27
[SM=x531210] Adoro la carbonara!!!![SM=x531210] [SM=x531201]
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