Theatrum Rosarum: libro raffinato o... pacco?

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
judetheobscure
00lunedì 30 gennaio 2006 16:13
E' uscito dall'editore Allemandi, in teoria a giugno dell'anno scorso, Theatrum rosarum. In breve Elena Accati, docente presso la facoltà di agraria di Torino, divulgatrice dalle pagine de La stampa, autrice di libri (edagricole, anche volumi sulle rose) ha effettuato una ricerca sistematica sulle rose, censendo tutte quelle del roseto Carla Fineschi di Cavriglia.
Un bel lavoro, anche perché tutte le rose sono schedate tenendo conto anche di quelle caratteristiche, come sepali, calici, spine, che consentono una sistematizzazione più puntuale e precisa.
Nel merito del lavoro scientifico, però davvero non mi sento di entrare. Dalpunto di vista editoriale, invece, mi sento assai dubbiosa, e ne sconsiglio l'acquisto.
A cominciare dal costo: euri 150!!!. Volume rilegato, doppio, con cofanetto. Belle foto. Però: nella parte introduttiva, si comincia con Pejrolo che ricicla uno dei pezzi già usciti sul quotidiano e poi in In giardino non si è mai soli. Gli altri testi, mescolano divulgazione e scienza (dall'importanza dell'identificazione attraverso il Dna a La rosa nel giardino, che inanella una serie di banalità trattate sommariamente con toni da trattato scientifico).Poi all'attacco con le schede, tutte relative alle rose antiche. Molto tecniche, ma per sapere (e questo vale anche per le moderne) a che genere appartengono, biosgna andare a cercare nell'indice, così come sono sommarie le indicazioni sulle dimensioni della pianta (una scelta forse comprensibile, ma non aiuta i giardinieri improvvisati).
E ora veneiamo al secondo volume, cioè a più di 4mila delle rose censite. Cofanetto più piccino: dentro, un cd. UN CD!!! Naturalmente, solo per windows. galleria fotografica, e un database che permette di fare una ricerca per nome, autore (si chiamano autori, gli "inventori delle rose"?) o una ricerca avanzata, che funziona un po' zoppicante.
Sarà che sono mortalmente affezionata al vecchio Beales (vedo che lo vendono on line a 138,50 euro, ma si trova anche usato), ma mi aspettavo qualcosa di diverso e soprattutto di più. Un dvd (e questo poi è un piccolo database e poco più)non è un libro, e non basta un cofanetto per spacciarlo come tale.
Ho finito di lamentarmi... e se qualcuno l'ha visto mi faccia sapere cosa ne pensa.

MorrisNoor
00lunedì 30 gennaio 2006 17:29
Me lo stai davvero chiedendo...???
... più tardi.. sai com'è, la fascia oraria per i più piccoli....
victoria2002
00lunedì 30 gennaio 2006 19:21
Ciao.

La penso esattamente come te. Ho acquistato anch'io il libro. Pensando ad un'opera decisamente diversa. Non è certamente da portare in giardino (troppo "prezioso" e pesante) nè a casa di un'amica giardiniera per sederti davanti al camino e sognare la primavera, in una giornata di pioggia.

E' ancora lì, dentro la confezione di cartone, il suo bellissimo cofanetto e la sua carta patinata. Inavvicinabile. In sentimenti.

E' semplicemente, privo di un'anima.


Baci
Alessandra
judetheobscure
00lunedì 30 gennaio 2006 19:33
Io per fortuna non l'ho comprato, l'ho ricevuto in regalo...Anche perché non è proprio facile trovarlo in libreria (come un altro volume di Allemandi, Le memorie di un giardiniere di Russel Page -credo sia questo il titolo, che da anni spero di torvare su una bancarella, come gran parte dei libri di questo editore, e invece... nisba!) e prima di lanciarmi nell'acquisto l'avrei sfogliato.
Mi aspettavo un libro "poco pratico", ma così non è né carne né pesce...quello che mi fa innervosire di più è il famoso cd, che poi è la parte più corposa e interessante (in fondo sulle rose antiche c'è un sacco di materiale e foto anche on line, e mi sembra che in generale creino meno problemi di identificazione), forse anche quella che permette di valorizzare al meglio anche il Roseto Fineschi, e invece non si capisce neanche quali sono le varietà più rare, introvabili, o andate perdute che il roseto conserva (io non l'ho visto, e anche sul sito c'è un sistema di ricerca che non funziona).
Ma...
MorrisNoor
00lunedì 30 gennaio 2006 20:11
Ok, va bene, lo dico: è una schifezza. Non solo è molto brutto, malfatto, e infinitamente pretenzioso, ma è anche terribilmente indisponente.
Sono d'accordo con i giudizi che avete espresso, e ve ne do qualcun'altro mio, un po' alla rinfusa...

Innanzitutto trovo che ci sia una voragine tra la baldanza della veste grafica ed editoriale ed i reali contenuti.
Le fotografie del libro sono fatte male, molte sono a dir poco inguardabili con lo sfondo sovraesposto e il fiore al buio (questo succede quando non si conoscono i più elementari principi di fotografia). Sulle foto del CD penso ci sia poco da dire, si commentano da sole, e dopotutto c'è anche da chiedersi quale povero materiale si sia avuto da fotografare. Ci sono errori ovunque (la 'Mermaid' definita "ibrida di sempervirens", la foto della 'Paul Transon' nel CD...)
Mancano le parentele, ma non solo, mancano persino le Classi di appartenenza e trovo ridicolo il modo in cui si è deciso se una Rosa fosse antica o moderna. Il termine di discernimento è la data di creazione di 'La France', il 1867: quelle prim sono Antiche, tutte le altre Moderne; così facendo praticamente tutte le Bourbon e le Tè sono catalogate come "moderne", ed altrettanto si dica di varietà come 'Mme Louis Levêque' che sono della fine del 1800...

Poi trovo irritante questa puntigliosità botanica che vorrebbe essere il grande punto di forza di tutto il libro. Irritante perché vorrebbe essere precisa ed oggettiva (su dettagli inutili, tra l'altro), ma in fin dei conti non riesce ad esserlo, si contraddice vistosamente, dice quanti peli ci sono al bordo del sepalo (ma chissenefrega!) e non dice nulla sul profumo (per 'Lamarque' parla di "leggero profumo di cedro"... ma non avevano detto di voler essere oggettivi?!?!!) né sulle dimensioni della pianta. Quasi nessuna varietà ha indicazioni sulla rifiorenza.

Oltretutto, con tutto il rispetto per il Roseto di Cavriglia, non ritengo che le sue piante possano essere considerate come "L'ESEMPIO" a mo' di Museo-Campione delle Rose (idea che il libro sembra voler far passare, è che è invece la vera voragine in cui sprofonda tutto questo castello di carta straccia). Non tutte almeno. Per quello che ne so, per le foto che ho visto, ci sono esemplari bellissimi ma anche varietà che sono l'ombra di se stesse. Non so ad esempio che razza di 'Le Vésuve' ci debba essere per descriverla come "arbusto a rami dritti"...

Ecco, tutto ciò riesce ancor più fastidioso perché tra le fila delle Rose del Roseto Cavriglia, ingombro di troppe inutili varietà recenti -a mio personalissimo avviso- si scorgono deliziose perle che si sarebbero dovute far conoscere per auspicarne una maggiore diffusione. Invece 'Maria Leonida', 'Kronprinzessin Victoria', 'Souvenir d'Elise Vardon' possono solo sperare di essere scorte tra le pieghe di un libro destinato a restare chiuso.



[Modificato da MorrisNoor 30/01/2006 20.14]

LucaI
00martedì 31 gennaio 2006 09:58
A questo punto spero vivamente che il signor e la signora Allemandi, che da quanto mi è dato sapere sono due persone in gamba e di ottimi propositi, passino da qui a dare un'occhiata. Suppongo che il caporedattore o chi per lui potrebbe sentirsi fischiare le orecchie.
Conni
00venerdì 3 febbraio 2006 11:38
Fischiare? Secondo me gli è venuta all'improvviso una cupololitiasi con acufene permanente...
judetheobscure
00venerdì 3 febbraio 2006 13:56
domanda e segnalazione
già ne so poco di giardinaggio, ma che diavolo è una cupololitiasi con acufene permanente?? [SM=g27765] [SM=g27765] [SM=g27765]
In tema di libri, ricevo nella maile segnalo:
IL PROGETTO DEL GIARDINO
Autore: Sylvia Crowe
Editore: Franco Muzzio Editore
Prefazione di: Elena Alleva
Collana: Piante e giardini / 5
Pagine: 350
Formato: 17 x 24 cm
Illustrato
Anno: 2004
Codice ISBN: 88-7413-009-0
Prezzo (di copertina): 22,00 Euro

PER APPROFONDIMENTI O PER ACQUISTARLO: http://www.archimagazine.com/bookshop/ltsylvia.htm

Perché riproporre ai lettori di oggi un volume di progettazione del giardino e del parco degli anni Cinquanta dello scorso millennio, quando nei quarantacinque anni trascorsi dalla sua prima uscita in Inghilterra, e nei quattordici anni dalla versione italiana, sono stati pubblicati tanti altri testi sul giardino, il parco e il paesaggio? Per il fatto che il libro di Sylvia Crowe ha una valenza sia universitaria, sia dilettantistica - cosa rara per un testo di tale livello.
Negli anni successivi alla sua uscita in Italia, infatti, questo volume è stato utilizzato sia come testo di studio, sia come lettura interdisciplinare, sia come spunto di approfondimento da parte di chi era affascinato dall'arte dei giardini e desiderava scoprire il meccanismo che si celava al loro interno, o sognava addirittura di cimentarsi prima o poi nella loro composizione. E questo è stato possibile, nonostante la complessità della materia, grazie al linguaggio chiaro, fluido, ma succinto, dell'autrice e all'ordine e alla schematicità in cui è stato suddiviso il volume, oltre che ai tanti esempi pratici, descritti o illustrati, che rendono immediatamente comprensibile il testo.

Sylvia Crowe
È stata una dei più grandi architetti paesaggisti britannici del 20° secolo. Ha studiato Architettura del giardino con Madeline Agar e condiviso uno studio di architettura con Brenda Colvin. Dal 1957 al 1959 è stata Presidente dell'Institute of Landscape Architects.

Elena Alleva
Paesaggista, che fin da giovane ha seguito le orme di Ippolito Pizzetti, progetta giardini e parchi pubblici e privati. Collabora con quotidiani e riviste specializzate ed è responsabile della collana "Piante e giardini" di Franco Muzzio editore.

PER APPROFONDIMENTI O PER ACQUISTARLO: http://www.archimagazine.com/bookshop/ltsylvia.htm


Affare o pacco?
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:01.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com