Ok, va bene, lo dico: è una schifezza. Non solo è molto brutto, malfatto, e infinitamente pretenzioso, ma è anche terribilmente indisponente.
Sono d'accordo con i giudizi che avete espresso, e ve ne do qualcun'altro mio, un po' alla rinfusa...
Innanzitutto trovo che ci sia una voragine tra la baldanza della veste grafica ed editoriale ed i reali contenuti.
Le fotografie del libro sono fatte male, molte sono a dir poco inguardabili con lo sfondo sovraesposto e il fiore al buio (questo succede quando non si conoscono i più elementari principi di fotografia). Sulle foto del CD penso ci sia poco da dire, si commentano da sole, e dopotutto c'è anche da chiedersi quale povero materiale si sia avuto da fotografare. Ci sono errori ovunque (la 'Mermaid' definita "ibrida di sempervirens", la foto della 'Paul Transon' nel CD...)
Mancano le parentele, ma non solo, mancano persino le Classi di appartenenza e trovo ridicolo il modo in cui si è deciso se una Rosa fosse antica o moderna. Il termine di discernimento è la data di creazione di 'La France', il 1867: quelle prim sono Antiche, tutte le altre Moderne; così facendo praticamente tutte le Bourbon e le Tè sono catalogate come "moderne", ed altrettanto si dica di varietà come 'Mme Louis Levêque' che sono della fine del 1800...
Poi trovo irritante questa puntigliosità botanica che vorrebbe essere il grande punto di forza di tutto il libro. Irritante perché vorrebbe essere precisa ed oggettiva (su dettagli inutili, tra l'altro), ma in fin dei conti non riesce ad esserlo, si contraddice vistosamente, dice quanti peli ci sono al bordo del sepalo (ma chissenefrega!) e non dice nulla sul profumo (per 'Lamarque' parla di "leggero profumo di cedro"... ma non avevano detto di voler essere oggettivi?!?!!) né sulle dimensioni della pianta. Quasi nessuna varietà ha indicazioni sulla rifiorenza.
Oltretutto, con tutto il rispetto per il Roseto di Cavriglia, non ritengo che le sue piante possano essere considerate come "L'ESEMPIO" a mo' di Museo-Campione delle Rose (idea che il libro sembra voler far passare, è che è invece la vera voragine in cui sprofonda tutto questo castello di carta straccia). Non tutte almeno. Per quello che ne so, per le foto che ho visto, ci sono esemplari bellissimi ma anche varietà che sono l'ombra di se stesse. Non so ad esempio che razza di 'Le Vésuve' ci debba essere per descriverla come "arbusto a rami dritti"...
Ecco, tutto ciò riesce ancor più fastidioso perché tra le fila delle Rose del Roseto Cavriglia, ingombro di troppe inutili varietà recenti -a mio personalissimo avviso- si scorgono deliziose perle che si sarebbero dovute far conoscere per auspicarne una maggiore diffusione. Invece 'Maria Leonida', 'Kronprinzessin Victoria', 'Souvenir d'Elise Vardon' possono solo sperare di essere scorte tra le pieghe di un libro destinato a restare chiuso.
[Modificato da MorrisNoor 30/01/2006 20.14]