Una vita da missionario

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Cristianalibera
00lunedì 10 ottobre 2011 12:26
Sorisole - Dopo oltre quarant'anni di missione in Africa, padre Brugnetti raccoglie scritti e riflessioni della sua esperienza pastorale.
Padre Luigi Brugnetti, una vita da missionario




Padre Luigi Brugnetti presenta il volume che ha scritto dopo oltre quarant'anni trascorsi in missione in Africa. L'appuntamento organizzato dal Gruppo Missionario di Sorisole e dai Padri Sacramentini di Ponteranica è nella chiesa parrocchiale di Sorisole, per giovedì 13 ottobre 2011 alle 20.30.
Il volume è una raccolta di scritti che grondano umanità. La storia ragionata di oltre quattro decenni di intensa attività missionaria. Riflessioni, resoconti di prese di posizione in favore dei più deboli, ritratti di uomini e luoghi, esperienze di vita che si intrecciano con una precisa visione del mondo: quella cristiana. Un libro che mette in luce la ricerca umana e coerente di un padre sacramentino che, senza mai perdere la capacità critica, ha fatto della missione religiosa la strada maestra per arrivare al cuore dell’uomo.
Padre Luigi Brugnetti, nativo di Sorisole, ora vive a San Benedetto del Tronto.
Pubblichiamo un'intervista rilasciata al giornalista Lucillo Santoni.

Esiste la felicità? Sulla Terra, intendo.
All’inizio, quando Dio lo creò, l’uomo era felice. Viveva in pace. Poi, con la tentazione, il Demonio convinse Adamo a mangiare il frutto proibito e la felicità se ne andò. Così, quello della felicità è diventato un problema molto complesso. Tutti gli uomini aspirano ad essere felici, ma ci sono due strade per arrivarci. Una è cattiva. È quella collegata all’avidità, a quel deprecabile desiderio di accumulare ricchezze anche se vicino c’è gente che muore di fame. L’essere in balia delle passioni. E poi la cupidigia, l’impurità, l’intemperanza. Tutto questo viene scambiato per felicità, invece lascia la bocca amara. Se ascoltiamo, per esempio, San Paolo o Sant’Agostino, ci dicono che le strade del potere e del piacere non conducono affatto alla felicità. Ecco, allora io direi che la felicità esiste, ma non è quella perseguita dalla maggioranza. Potrei dire, invece, avendo letto le vite dei santi, che proprio loro hanno goduto di una certa felicità. Sottolineo “di una certa”, perché la somma felicità, che ci è stata tolta col peccato originale, la conquisteremo soltanto quando saremo presso Dio. Quella indicata dai santi è la seconda strada, la più buona, quella indicata dal Vangelo. Chi perde la propria vita per Gesù, l’avrà salvata, questo dice il Vangelo. I santi erano felici perché avevano trovato l’oggetto del loro amore. E questo si accompagnava, di conseguenza, anche a un certo buon umore e serenità. Bisogna per questo credere in Cristo. Chi si dichiara ateo o neutro, mi dispiace dirlo, non potrà avere la felicità nel cuore. Perché il potere, il piacere e le altre cose materiali ti scappano dalle mani.

Tu sei stato tanti anni in Africa. Questa è stata la tua strada per cercare la felicità. E allora ti chiedo: è stata difficile? Oppure è stata una via privilegiata, rispetto a chi rimane qui in Europa, in Italia?
La risposta è difficile. Dipende dai punti di vista. Per quanto riguarda le comodità, non c’è dubbio, è meglio qui. Ci sono più agi. Laggiù c’è il problema dell’acqua, del cibo, del clima, dell’immersione nella cultura altrui. Difficile anche solo immaginarseli. Però, laggiù ci sono altri beni: l’ospitalità, la cordialità, la gentilezza, la solarità delle persone. Io, quando sono partito, qui avevo un buon posto, insegnavo francese, ma decisi di andare, senza pensarci troppo. Per dare una mano a chi non aveva niente, non solo per portare il Vangelo, come tutti i missionari. Un Papa disse: Vangelo uguale sviluppo. Tentare di portare a livello più umano la loro vita che è ridotta ai minimi termini. In balia sempre di guerre, alluvioni, epidemie. Però loro, pur nella malattia, sono sereni e cordiali, non lo dimenticherò mai. Ti offrono comunque qualcosa, un’arancia o una banana, ma devono mostrarti la disponibilità.
Senti una cosa. All’inizio dicevi che perseguire il potere e il piacere è un male, però, forse, un po’ di ricchezza in più per tutti, di giustizia e di uguaglianza non guasterebbero, che ne dici?
Certamente la disuguaglianza è una grande e abominevole ingiustizia. Poi c’è anche la corruzione. Se io penso a certi politici che vogliono l’impunità rimango scandalizzato. Io laggiù ho lottato contro tanti piccoli o grandi governanti che non rispettavano la giustizia.
Cos’è che conta di più?
Solo l’accoglienza può far entrare nel cuore delle persone. Guarda la Samaritana. Dopo l’incontro con Gesù, che la guarda negli occhi e la accoglie, lei apre il suo cuore è diventa una donna diversa.
In tutti questi anni non ti sei mai scoraggiato e magari pensato di andartene?
Parecchie volte.
Per le difficoltà materiali, oppure per aver incontrato brutte persone, oppure perché non vedevi risultati?
Devi sapere che i farisei sono dappertutto. In Congo come in Italia. Laggiù ho rischiato spesso di essere espulso, per aver fatto il mio dovere in favore dei più deboli e contro i farisei.
Chi è il peggior nemico di Cristo e del suo insegnamento, la cattiveria o la stupidità?
Tutt’e due. Per esempio, in Congo, c’è un pullulare di sette. Quattromila solo a Kinshasa, incredibile. La domenica tu passi per strada e c’è un altoparlante, da una specie di chiesa, un capannone, dove sei invitato a entrare. Sono tutte contro i cattolici. Dicono che lo fanno per amore di Dio, invece è per amore dei soldi. E questo vale anche per i Testimoni di Geova, che sono ricchi e speculatori. Per tornare alla tua domanda, credo che l’ignoranza e la cattiveria insieme costituiscano un terribile mix. Lo verifichiamo ogni giorno.
Per concludere questa nostra conversazione, vorrei chiederti di parlarmi della morte. Ti fa paura oppure no?
Tutti i santi, dei quali ti ho parlato prima, persone straordinarie, ebbene, tutti loro hanno avuto paura della morte. Perché c’è sempre quel timore dell’ignoto, del salto nell’al di là.
Anche Gesù disse: “Padre perché mi hai abbandonato?”
Certo, anche Gesù. Poi si è ripreso e ha detto: “sia fatta la tua volontà”. È andato fino in fondo. E non solo la morte, ma anche la sofferenza fa paura a tutti. Io sono un po’ perplesso quando San Paolo dice che, siccome vivere è solo in Cristo, allora vivere e morire sono la stessa cosa. In ogni caso, lui era San Paolo!
Senti, qualcuno, nella storia dell’umanità, ha preferito morire, ha scelto una strada che sapeva l’avrebbe portato alla morte...
I martiri…
Volevo dire… la morte fa paura, ma ci sono dei momenti, in alcuni uomini, in cui l’ideale è più forte di tutto, anche dell’istinto di sopravvivenza.
Mi fa piacere questa tua domanda. Noi li chiamiamo martiri. “Chiunque dà la vita per me, avrà la vita eterna”.


Si può fare un po’ di bene fuori dal Vangelo?
Sì, ce ne sono tantissimi. Basta pensare a Gandhi. Il Papa stesso non si rivolge solo ai cattolici, bensì agli uomini di buona volontà.
Il Signore che disegno ha su queste persone?
Il Signore legge nella loro coscienza. Altrimenti resterebbero fuori dalla grazia tutti i milioni di persone che non ne hanno mai neppure sentito parlare. In Paradiso ci sono molti giusti collocati più in alto di tanti cattolici. Sarà una sorpresa.
!Freddie!
00sabato 15 ottobre 2011 11:13

Si può fare un po’ di bene fuori dal Vangelo?
Sì, ce ne sono tantissimi. Basta pensare a Gandhi. Il Papa stesso non si rivolge solo ai cattolici, bensì agli uomini di buona volontà.
Il Signore che disegno ha su queste persone?
Il Signore legge nella loro coscienza. Altrimenti resterebbero fuori dalla grazia tutti i milioni di persone che non ne hanno mai neppure sentito parlare. In Paradiso ci sono molti giusti collocati più in alto di tanti cattolici. Sarà una sorpresa.


Condivido in pieno queste parole. Mi piacciono le sorprese, penso proprio che ne vedrò delle belle; si sà, nulla è scontato quando c'è di mezzo Dio... [SM=g27988]


Un fraterno saluto. [SM=g28002]

Freddie
-------------------
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
Cristianalibera
00domenica 16 ottobre 2011 11:31
Re:
!Freddie!, 15/10/2011 11.13:


Si può fare un po’ di bene fuori dal Vangelo?
Sì, ce ne sono tantissimi. Basta pensare a Gandhi. Il Papa stesso non si rivolge solo ai cattolici, bensì agli uomini di buona volontà.
Il Signore che disegno ha su queste persone?
Il Signore legge nella loro coscienza. Altrimenti resterebbero fuori dalla grazia tutti i milioni di persone che non ne hanno mai neppure sentito parlare. In Paradiso ci sono molti giusti collocati più in alto di tanti cattolici. Sarà una sorpresa.


Condivido in pieno queste parole. Mi piacciono le sorprese, penso proprio che ne vedrò delle belle; si sà, nulla è scontato quando c'è di mezzo Dio... [SM=g27988]


Un fraterno saluto. [SM=g28002]

Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.




Mi piace questo missionario non da nulla per sconatato soprattutto non l'amore e la misericordia di Dio al contrario di questo ultraconvinto cristiano evangelico... [SM=g28001]





I fondamentalismo sono sempre da rigettare non ha importanza da dove essi partono...


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