Re:
19tds, 11/12/2009 22.48:
Scusami se mi permetto Dworks , ma questi io li chiamo imprevisti del mestiere e sicuramente come in tutti i mestieri chi è piu' scaltro oltre a essere piu' bravo va avanti.
Non commento nel senso che io non ho problemi, e sinceramente dopo tanti anni a lavorare 14 ore al giorno sabati e domenica compresi posso permettermi di fare un pò di vacanza o andarmene all'estero ancora una volta. Magari a fare il barman specializzato in aperitivi da Formula1, potrei sfruttare tutta la chimica che ho studiato per inventare qualche nuovo gusto accattivante...
Il problema è invece per tanti padri di famiglia che dopo essere stati assunti magari facendoli venire da altre città, per una riorganizzazione che viene fatta con la scusa della crisi, si trova a doversene andare da un giorno all'altro.
Ed allora non è questione di
scaltrezza per rimanere, ma di italico modo di fare e dell'atavico sistema delle conoscenze con il quale mezza Italia ancora va avanti per procurarsi il posto sicuro rispetto a chi ha più formazione, capacità, rispetto e soprattutto probabilmente paga anche le tasse.
Quanto agli imprevisti va bene, possono esserci, se però la pensiamo così è giusto che nessuno venga aiutato quando una qualsiasi azienda va male: cioè - se (e parlo in generale) io devo accettare filosoficamente che un'azienda dopo avermi sfruttato mi mette alla porta deliberatamente senza il supporto di quelli che questo problema non lo hanno (magari perchè sono gli statali fancaz
isti e a spese nostre scaldano sedie e rubano) non voglio - e sottolineo non voglio - che le mie tasse vadano ad aiutare tutti gli altri, come avviene per me.
Cioé, se ognuno deve giocare per se, basta saperlo che opero di conseguenza e non deve essere che ogni anno pago tasse tanto da comprare mezzo appartamento e poi se ci sono problemi, mi trovo in mezzo alla strada.
PS Scusate O.T.