libro: "Il terrorismo degli Stati Uniti contro Cuba"

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AiRe
00sabato 4 marzo 2006 03:06
1.3.2006 - 10.11

GIANNI MINÀ: "IL GIORNALISMO VERO È LA CONTROINFORMAZIONE"

Ha presentato il libro su un caso politico dimenticato dai media



Abbattere l'oppio di un'informazione che ci ha assuefatto a raccontare solo una parte dei fatti. Quella parte che la politica e le istituzioni hanno interesse a portare fuori. Il giornalismo vero è la controinformazione. È questa la battaglia che Gianni Minà, firma storica in Italia, si propone di lanciare con il libro "Il terrorismo degli Stati Uniti contro Cuba", presentato ieri alla libreria Feltrinelli di Napoli. "Il vero peccato dell'Italia è il provincialismo". Secondo Minà gli effetti si riflettono sui mezzi di informazione e sulla politica, che affrontano poco e male gli argomenti esteri. Le vittime sono i cittadini, che non si accorgono dei grandi cambiamenti del mondo: l'America Latina fa alleanze strategiche con l'India e il Sud Africa, tagliando fuori l'Europa senza che nessuno se ne occupi; la guerra in Congo fa 4 milioni di morti, ma ogni giorno le pagine della carta stampata sono piene della guerra in Iraq, che numericamente ha fatto molte meno vittime. "Sono solo alcune delle carenze del giornalismo nazionale ed internazionale", ha denunciato padre Alex Zanotelli nel suo intervento. Il prete missionario è stato direttore della rivista "Nigrizia". Un testimone scomodo, dimesso dall'incarico in seguito alla pubblicazione di un'inchiesta sul traffico d'armi.
Sono intervenuti, inoltre, la studiosa Alessandra Riccio e l'avvocato Vincenzo Siniscalchi.
Il volume racconta una storia per anni passata in sordina dai media: il processo sommario e la galera inflitta a cinque agenti segreti, infiltrati in America da Castro, che hanno trovato le prove del coinvolgimento della Casa Bianca nel terrorismo cubano. Il libro sarà distribuito alla facoltà di Giurisprudenza di Napoli per studiare un caso fondamentale per la salvaguardia dei diritti umani. [Iolanda Palumbo]

www.unisob.na.it/inchiostro/?idrt=425
AiRe
00mercoledì 8 marzo 2006 05:07
"Il terrorismo degli Stati Uniti contro Cuba"

Il caso dei Cinque, una storia inquietante censurata dai media.

Edito dalla Sperling & Kupfer nella collana Continente desaparecido, l'opera é una raccolta di saggi di alcuni intellettuali nordamericani e non, sull'attività eversiva portata avanti negli anni da gruppi di cubano-americani della Florida contro l'Isola della Revoluciòn.
Curata da Salim Lamrani, ricercatore della Sorbona di Parigi, ha una testimonianza iniziale di Gabriel Garcia Marquez, protagonista su invito del governo cubano di una iniziativa per fermare questo terrorismo, che purtroppo non ebbe successo.



Il libro documenta la storia di cinque agenti dell'intelligence cubana infiltrati a metà degli anni novanta nella società nordamericana per cercare di smascherare queste attività terroristiche contro Cuba.

I cinque agenti, reperite le prove delle azioni criminose dei terroristi, furono arrestati dall'Fbi nel settembre del 1998 e successivamente condannati a Miami per violazione delle leggi federali a una dura detenzione. Detenuti da sette anni in carcere, affrontano ora con speranza un nuovo processo dopo che l'estate scorsa la Corte d'Appello di Atlanta ha riconosciuto il pregiudizio che ha viziato l'intero processo e le omissioni commesse riguardo al diritto degli imputati e le valutazioni delle prove. Così, mentre si dichiara a gran voce di voler combattere il terrorismo, i veri terroristi sono liberi.

Dall'introduzione di Gianni Minà: 'la storia dei cinque agenti dell'intelligence cubana che hanno smascherato il terrorismo che viene dagli USA é scabrosa. Perfino il New York Times l'ha elusa per molto tempo, finchè, per farla conoscere, alcuni componenti di un comitato di solidarietà internazionale (...),hanno dovuto il 3 marzo 2004 comprare pagando 60.000 dollari, una pagina del giornale, un episodio che ribadisce la irreversibile crisi di credibilità di un giornalismo supponente e ipocrita, teso ormai a nascondere tutto quello che non conviene alla politica e all'economia degli Stati Uniti e di buona parte dell'Occidente'. Gli autori dei saggi sono docenti come Noam Chomsky, Howard Zinn ,Michael Parenti, Piero Gleijeses e diplomatici come William Blum, Wayne Smith, Saul Landau o l'avvocato Leonard Weinglass oltre al direttore de Le Monde Diplomatique Ignacio Ramonet; Ricardo Alarcòn, presidente del Parlamento cubano, Gianni Minà e Nodine Gordimer, premio Nobel per la Letteratura 1991.

Una storia, il caso dei cinque, esemplare: ignorata dai grandi mezzi di informazione, rientra nella storia della guerra (non dichiarata ma combattuta sotto il profilo economico,politico,propagandistico), che i governi di Washington hanno portato avanti contro l'Isola da quando, nel 1959, ha vinto la rivoluzione di Fidel Castro, Che Guevara e Camillo Cienfuegos.

Il libro sarà presentato martedì 7 marzo alle ore 18.00 presso la libreria Feltrinelli di piazza Duomo da Gianni Minà, curatore della collana per la Sperling & Kupfer, unitamente al nuovo numero della rivista Latinoamericana.

Il terrorismo degli Stati Uniti contro Cuba
A cura di Salim Lamrani
Traduzione di Andrea Mazza
Silvia Raccampo
Ana San Sebastian
Marilisa Santarone
Introduzione di Gianni Minà
pp.312
€ 16,00

di Eloisa Dacquino


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