visione del padre

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mr.si
00venerdì 6 aprile 2007 09:51
Non so se tu sia la mia frusta dall’occhio blu
il serafino con le ali a ventaglio, la mattina
che hai tritato nella frutta. Mescola bene –
nel cuscino ho piume confuse, stracci corti
per raccattare polvere dove il collo poggia
nervi e aghi. Oggi con il palmo alzerò
il cemento che ritaglia la tua postura, il
granello d’edera leggero nella vertebra –
passi d’incenso sulle spire di un saluto
frastuono d’ombre tra le nostre maglie
lontane. Non trotteranno gobbe né
impermeabili di seta nell’atrio
solo un addio e una nebbia sdraiata
in un silenzio dilatato. Ora vado –
ogni odore è qui, tra il termosifone
e la parete – salsedine di un ricordo
che si apre davanti per essere presente.

Caleidos
00sabato 14 aprile 2007 23:07
Visione del padre - di mr.si



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La figura del padre puo' sembrare a volte ambigua, a volte troppo autoritaria a volte troppo protettiva. Il paragone con l'angelo custode e con la frusta calza a pennello. Ma poi cosa resta di questo rapporto paterno e figliale, solo attimi della vita dispersi nei quali è difficile riconoscere la propria matrice. Spesso si avverte il profondo distacco, la mancanza di comunicazione, la superficialità di questa vita marginale che ci condanna quasi ad essere estranei con le persone più care.


Caleidos [SM=g27822]
Idromele
00lunedì 16 aprile 2007 16:30


Mi sono piaciuti molto questi ultimi versi:

"ogni odore è qui, tra il termosifone
e la parete – salsedine di un ricordo
che si apre davanti per essere presente".

Riaffiorando alla memoria, il ricordo sembra bruciare come sale e, in questo risveglio dei sensi, diventare presente.


[SM=g27823]
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