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Il Santo Rosario

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  • Francesca.Pisa
    00 13/10/2006 12:30
    dall'agenzia fides
    Ecco una bella riflessione che vi vorrei proporre:

    VATICANO - AVE MARIA a cura di don Luciano Alimandi - “Non si può concepire la vita della Chiesa senza il Rosario”

    Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Nel mese dedicato, per tradizione, alla preghiera del Santo Rosario, il fedele è invitato a rivolgersi con più profonda confidenza all’intercessione della Beata Vergine Maria. In questo ci aiuta la Chiesa che, soprattutto mediante i suoi testimoni, rinnova l’invito al nostro cuore ad un amore e ad una devozione trasparente verso la Madre di Dio e Madre nostra; questa devozione è come il sale della vita del cristiano.
    Sua Santità Benedetto XVI, proprio recentemente, ha ricordato un’incisiva affermazione dell’allora Patriarca di Venezia, il Cardinale Albino Luciani, diventato Papa con il nome di Giovanni Paolo I proprio nel giorno in cui in Polonia si festeggiava la grande Patrona: la Madonna di Czestochowa (26 agosto 1978).
    Leggiamo le parole del Santo Padre Benedetto XVI: «Mi piace infine richiamare la devozione che egli nutriva verso la Madonna. Quando era Patriarca di Venezia ebbe a scrivere: "È impossibile concepire la nostra vita, la vita della Chiesa, senza il rosario, le feste mariane, i santuari mariani e le immagini della Madonna". E’ bello accogliere questo suo invito e trovare, come egli fece, nell’umile affidamento a Maria il segreto di una quotidiana serenità e di un fattivo impegno per la pace nel mondo» (Parole di Benedetto XVI al termine della proiezione del film “Papa Luciani: il sorriso di Dio”, 9 ottobre 2006).
    “E’ impossibile concepire la nostra vita…. senza il rosario”. Sono parole che lasciano un segno, e ci vengono ricordate dal Santo Padre proprio per la loro autenticità e attualità. Come potrebbe essere concepita una vita, una esistenza cristiana, senza Colei che da Dio è stata voluta Madre del Suo Figlio Gesù e di ciascuno di noi: figli nel Figlio!
    Infatti la Chiesa ci insegna con chiarezza che la maternità spirituale della Vergine Maria è “una consolantissima verità” che “dev’essere ritenuta per fede da tutti i cristiani” , come ebbe a esprimerlo il Servo di Dio Paolo VI nella Esortazione Apostolica “Signum Magnum”:
    «Come, infatti, ogni madre umana non può limitare il suo compito alla generazione di un nuovo uomo, ma deve estenderlo alle funzioni del nutrimento e della educazione della prole, così si comporta la beata Vergine Maria. Dopo di aver partecipato al Sacrificio redentivo del Figlio, ed in modo così intimo da meritare di essere da Lui proclamata Madre non solo del discepolo Giovanni, ma - mi sia consentito l’affermarlo - del genere umano da lui in qualche modo rappresentato, Ella continua adesso dal cielo a compiere la sua funzione materna di cooperatrice alla nascita e allo sviluppo della vita divina nelle singole anime degli uomini redenti. E’ questa una consolantissima verità, che per libero beneplacito del sapientissimo Iddio fa parte integrante del mistero dell’umana salvezza; essa, perciò, dev’essere ritenuta per fede da tutti i cristiani » (Signum Magnum, n. 6).
    Questa Esortazione Apostolica venne scritta nel 1967, in occasione del cinquantesimo anniversario delle apparizioni di Fatima, quando Paolo VI si recò a Fatima come pellegrino di pace. Indubbiamente il messaggio rivolto da Maria ai tre pastorelli del Portogallo ha rappresentato, lo scorso secolo, e rappresenta ai nostri giorni un eloquente segno della sollecitudine materna della Madonna per noi suoi figli; un messaggio, questo, che ha toccato e trasformato la vita di tanti credenti.
    Viene qui spontaneo ricordarne tra questi uno, un autentico apostolo del messaggio di Fatima, il Vescovo gesuita Pavel Maria Hnilica, morto lo scorso 8 ottobre dopo aver speso una vita intera a diffondere la “consolantissima verità” della maternità spirituale di Maria Santissima.
    Tali esempi incoraggiano giovani e meno giovani a riconoscere che la vita di fede è una meravigliosa avventura, resa tanto più attraente dalla eterna giovinezza di Dio che risplende e si fa tangibile in ogni tempo e in ogni luogo con l’annuncio del Vangelo. Così anche noi siamo invitati a scoprire e a contemplare, giorno per giorno, mistero dopo mistero, “il Bambino e Sua Madre” (Mt 2, 11) e a non tenere solo per noi la gioia di averLi incontrati, ma regalarla a tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino.

    Sempre a fianco di Benedetto XVI.
    Francesca
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    proRatzinger
    Post: 12
    Registrato il: 26/10/2006
    Utente Junior
    00 01/11/2006 09:02
    Anch'io recito il S. Rosario. Purtroppo con il poco tempo tar scuola e altre attività, non riesco a dirlo quotidianamente, anche se sarebbe proprio perfetto recitarlo ogni giorno.
    Avvicina molto alla Vergine e a Gesù, poichè niente è impossibile a Dio e la Vergine è la maggiore intermediaria per le grazie da chiedere al Signore. WWWWWWWW IL S. ROSARIO WWWWWWW
    WWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWW BENEDETTO XVI WWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWW
    OREMUS PRO PONTIFICE NOSTRO BENEDICTO
    EXTRA ECCLESIAM NULLUS OMNINO SALVATUR
    IN HOC SIGNUM VINCES
    IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM" E' QUANTO DI PIU' GIUSTO SI SIA FATTO IN QUESTI ANNI PER LA CHIESA CATTOLICA
    "O glorioso S. Francesco, gettate uno sguardo sopra il Successore di Pietro, alla cui sede, vivendo, foste così devoto" (Pius PP. IX).
    "Ma se fu sempre necessario, Venerabili Fratelli, ora specialmente, in mezzo a così grandi calamità della Chiesa e della società civile, in tanta cospirazione di avversari contro il cattolicesimo e questa Sede Apostolica, e fra così gran cumulo di errori, è assolutamente indispensabile che ricorriamo con fiducia al trono della grazia per ottenere misericordia e trovare benevolenza nell’aiuto opportuno". (Pius PP. IX, enclica Quanta Cura).
    Tu es Petrus e super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam, et portae inferi non praevalebunt adversum eam. Et tibi dabo claves regni coelorum. Et quodcumque ligaveris super terram, erit legatum et in coelis; Et quodcumque solveris super terram, erit solutum et in coelis. (Mt 16, 18-19)
    "Che ci sia una ed una sola Santa Chiesa Cattolica ed Apostolica noi siamo costretti a credere ed a professare, spingendoci a ciò la nostra fede, e noi questo crediamo fermamente e con semplicità professiamo, ed anche che non ci sia salvezza e remissione dei nostri peccati fuori di lei, come lo sposo proclama nel Cantico: "Unica è la mia colomba, la mia perfetta; unica alla madre sua, senza pari per la sua genitrice", che rappresenta un corpo mistico, il cui capo è Cristo, e il capo di Cristo è Dio, e in esso c'è "un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo". (...) Noi sappiamo dalle parole del Vangelo che in questa Chiesa e nel suo potere ci sono due spade, una spirituale, cioè, ed una temporale, perché, quando gli Apostoli dissero: "Ecco qui due spade" (che significa nella Chiesa, dato che erano gli Apostoli a parlare (il Signore non rispose che erano troppe, ma che erano sufficienti). E chi nega che la spada temporale appartenga a Pietro, ha malamente interpretato le parole del Signore, quando dice: "Rimetti la tua spada nel fodero". Quindi ambedue sono in potere della Chiesa, la spada spirituale e quella materiale; una invero deve essere impugnata per la Chiesa, l’altra dalla Chiesa; la seconda dal clero, la prima dalla mano di re o cavalieri, ma secondo il comando e la condiscendenza del clero, perché è necessario che una spada dipenda dall’altra e che l’autorità temporale sia soggetta a quella spirituale. Perché quando l’Apostolo dice: "Non c’è potere che non venga da Dio e quelli (poteri) che sono, sono disposti da Dio", essi non sarebbero disposti se una spada non fosse sottoposta all’altra, e, come inferiore, non fosse dall’altra ricondotta a nobilissime imprese. (...) Perciò se il potere terreno erra, sarà giudicato da quello spirituale; se il potere spirituale inferiore sbaglia, sarà giudicato dal superiore; ma se erra il supremo potere spirituale, questo potrà essere giudicato solamente da Dio e non dagli uomini. Quindi noi dichiariamo, stabiliamo, definiamo ed affermiamo che è assolutamente necessario per la salvezza di ogni creatura umana che essa sia sottomessa al Pontefice di Roma". (Unam Sanctam, Bonifacius PP. VIII, 18 Novembre 1302).
    "Bisogna dare battaglia, perchè Dio conceda vittoria" (S. Giovanna d'Arco)
  • Discipula
    00 22/02/2007 13:07
    una domanda...

    ... durante la Quaresima cambia qualcosa nella recita del S.Rosario? [SM=g27833] [SM=g27819]
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    Regin
    Post: 554
    Registrato il: 06/11/2005
    Utente Senior
    00 22/02/2007 21:21
    Re: una domanda...

    Scritto da: Discipula 22/02/2007 13.07

    ... durante la Quaresima cambia qualcosa nella recita del S.Rosario? [SM=g27833] [SM=g27819]



    No.




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