Capitolo 12
La magia è potere
Per tutto agosto al numero 12 di Grimmauld Place tutto scorrea normalmente, a parte la curiosità per quell’errore di numerazione, che dall’11 portava subito al 13 in quella via…
Il 1 settembre, mentre una folla numerosa si raccoglie davanti alla casa “invisibile”, Harry ritorna in casa trovandola lustra e pulita dal suo elfo. Harry ha con sé con l’edizione della Gazzetta del Profeta. Dentro vi è una notizia sconvolgente: Piton è il nuovo preside di Hogwarts, nominato dopo le dimissioni del prof. di Babbanologia Alecto Carrow. Il fratello di Severus, Amycus, è insegnate di Difesa contro le Arti Oscure.
Hermione si domanda come possano accettarlo gli altri professori che sanno che Piton è l’assassino di Silente, ma Harry le spiega che probabilmente non hanno alternative: o l’insegnamento o Azkaban.
Mentre mangiano, Ron pensa un po’ rattristato al fatto che da sei ore sia ormai partito l’espresso per la scuola di magia, dove sicuramente sono Neville, Luna e Ginny, e di come tutti quei Mangiamorte fuori continuino ad aspettare che loro escano.
Allora arriva Hermione, che ha riposto nella sua borsa il quadro di Phineas Nigellus Black, l’antenato di Sirius che può muoversi tra il quadro in casa e quello nello studio del preside: così facendo, se Piton dovesse mandare Phineas a controllare la casa… vedrebbe solo l’interno della borsa di Hermione.
I tre iniziano a parlare di come entrare al Ministero. Harry, appostato col Mantello dell’Invisibilità, ha visto il padre di Ron, ma della Dolores Umbridge, che cercano per via del medaglione, non c’era traccia. Inoltre, inizia una discussione tra Ron ed Hermione, su alcuni particolari sul vestiario dei dipendenti che Ron si è dimenticato di riferire.
Harry dice che è il caso di intrufolarsi già il giorno seguente, che aspettare oltre non fa che peggiorare la situazione: la Umbridge può aver buttato il medaglione.
Hermione è molto preoccupata, mentre Harry è convinto che bisogna rischiare, d’altronde sono quattro settimane che spiano il Ministero…
Mentre scherzano per una battuta di Harry, lui pronuncia il nome di Voldemort e la cicatrice inizia a fargli terribilmente male e scappa in bagno.
Ha un’altra visione: Voldemort è alla ricerca di Gregorovitch, e va alla casa dove viveva e minaccia la signora che ci vive… fino a quando Harry non vede un lampo di luce verde… una maledizione imperdonabile.
A quel punto arrivano Ron ed Hermione, che subito capiscono che Harry ha avuto un altro collegamento mentale con Voldemort. Hermione si arrabbia, perché quel contatto diventa molto pericoloso. Ma Harry le risponde che, non potendolo evitare, adesso vuole usare questo contatto per scoprire un po’ di cose. Come ad esempio perché vuole Gregorovitch, il costruttore di bacchette. Harry sospetta che lo vuole per spiegargli come mai la bacchetta di Harry sia stata più forte della sua, cosa che Olivander non ha saputo dirgli. Inizia una discussione tra Harry ed Hermione, che Ron interrompe ricordando che devono ripassare il piano per entrare al Ministero.
La notte passa in fretta, i tre hanno imparato a memoria il piano di azione, e la mattina partono per il Ministero, smaterializzandosi a turno sotto il Mantello dell’Invisibilità.
Al Ministero inizia il piano: Hermione schianta una maga e si trasforma in lei grazie alla Pozione Polisucco. Allora addescano un altro mago, addetto alla manutenzione, e grazie alle caramelle vomitose lo mettono ko ed usano nuovamente la Polisucco per trasformare Ron. Alal fine tocca ad Harry, che diviene un muscoloso uomo ricciuto.
Allora, Ron ed Harry, fingendosi i due maghi del ministero, si intrufolano in un bagno e si trasportano, attraverso lo scarico di un bagno, nel caminetto dell’atrio che un tempo ospitava una bella fontana, ed invece adesso lasciava il posto ad una statua nera con due maghi seduti su corpi umani (babbani) ed una scritta: Magia è potere.
Non hanno il tempo di entrare negli uffici che arriva Yaxley, il Mangiamorte. L’uomo chiede a Ron (trasformato) di aggiustare il tetto del suo ufficio, pena la condanna di sua moglie, considerata una mezzosangue.
Ron allora si reca nell’ufficio, su suggerimento di Hermione proverà prima l’incantesimo Finite Incantatem, poi Impervius, mentre Hermione ed Harry cerceranno la Umbridge. Ma quando l’ascensore si apre, dopo che Ron è già sceso, Hermione decide di seguirlo, per evitare che combini pasticci. Ma in quel momento…
“Le griglie dorate scivolarono di fianco ancora una volta ed Hermione sussultò. Quattro persone stavano davati a loro, due di loro impegnate in una discussione: un mago dai capelli lunghi che indossava magnifici vestiti neri e oro e una strega tozza e tarchiata che portava un fiocco di velluto nei corti capelli e stringeva un portablocchi al petto“.